Carlos Sainz Sr. non sarà candidato alla presidenza della FIA. L’annuncio ufficiale è arrivato tramite i canali social del tre volte vincitore della Dakar, che ha spiegato i motivi della sua decisione dopo mesi di valutazioni e contatti nel paddock.

Il campione spagnolo, che aveva manifestato pubblicamente l’intenzione di candidarsi alle elezioni in programma il 12 dicembre a Tashkent, ha scelto di fare un passo indietro, ritenendo che le condizioni attuali non siano ideali per costruire un progetto solido e competitivo.

Le ragioni del ritiro: Dakar e contesto politico

Sainz ha chiarito come un impegno così importante avrebbe richiesto una dedizione assoluta, che avrebbe inevitabilmente influito sulla sua preparazione alla Dakar 2025, in programma con Ford M-Sport.

“Candidarmi seriamente alla presidenza comprometterebbe in modo significativo la mia preparazione per la Dakar. Non voglio ridurre il mio impegno nei confronti del team,” ha spiegato.

Ma non è solo una questione sportiva. Il contesto politico all’interno della FIA – segnato da controversie, modifiche regolamentari dell’ultimo minuto e l’appoggio a Mohammed Ben Sulayem da parte di 36 club automobilistici nazionali – avrebbe reso difficile per un candidato alternativo costruire un fronte solido in vista delle urne.

Inoltre, recenti modifiche allo statuto della Federazione, tra cui una nuova clausola sui requisiti morali dei candidati, hanno sollevato dubbi sulla possibilità che Sainz potesse realmente concorrere, vista la presenza in F1 del figlio, Carlos Sainz Jr., attualmente pilota Williams Racing. Proprio questo tema aveva suscitato dibattito in merito a potenziali conflitti di interesse, prontamente smentiti dal diretto interessato.

“La FIA ha bisogno di cambiamento”

Nonostante la rinuncia, Carlos Sainz non ha chiuso definitivamente la porta a un futuro ruolo nella governance del motorsport.

“La mia passione per il servizio e la leadership nel motorsport non è cambiata. Credo che la FIA abbia bisogno di cambiamenti importanti, che spero di contribuire a realizzare negli anni a venire.”

Parole che confermano la volontà del due volte iridato WRC di restare vicino al mondo delle competizioni, non solo da pilota ma anche come figura di riferimento istituzionale.

Verso un nuovo mandato per Ben Sulayem?

Con il passo indietro di Carlos Sainz sr. e la recente smentita anche da parte di Susie Wolff, non sembrano esserci al momento altri nomi in grado di contrastare la rielezione dell’attuale presidente Mohammed Ben Sulayem, la cui leadership resta tuttavia oggetto di dibattito per i recenti scossoni interni alla Federazione. Le elezioni del prossimo dicembre si preannunciano dunque come un possibile plebiscito per l’emiratino, salvo sorprese dell’ultimo minuto.

Marco Privitera