MotoGP | Le pagelle di metà stagione, Pramac: dalle stelle alle stalle
Da campioni del mondo con Jorge Martín nel 2024, pochi mesi dopo la squadra di Paolo Campinoti chiude lo schieramento.

Con il motociclismo internazionale ormai in vacanza, è il tempo di tirare le somme per la prima metà di stagione MotoGP. Come ogni anno, si parte dall'ultima squadra classificata: Prima Pramac Yamaha sta affrontando un anno di transizione e sfortune.
Ducati-Yamaha, che cambio: voto 5.5
A metà della scorsa stagione la squadra di Paolo Campinoti ha annunciato il cambio di costruttore da Ducati a Yamaha, diventando così parte integrante nella risalita della Casa di Iwata. Prima Pramac Yamaha ovviamente ha risentito di questo cambio, specie se si guardano i numeri: dal 2° posto nella classifica team di un anno fa all'ultimo posto in questa stagione con soli 61 punti a proprio nome. È anche vero che ci sono delle attenuanti per la compagine toscana: prima di tutto il cambio di moto dopo anni di Desmosedici, con tanto di nuove persone nel box e l'avere a che fare con una moto enigmatica come la M1, capace di grandi prestazioni così come di weekend completamente anonimi. La seconda attenuante riguarda i piloti: Jack Miller è tornato “a casa” nella squadra che gli ha permesso di guadagnarsi un biennio nella squadra ufficiale Ducati, alternando una grande velocità ai soliti errori tipici dell'australiano. Miguel Oliveira, dall'altro lato, è il Paperino della MotoGP: centrato da Fermín Aldeguer nella Sprint in Argentina, il portoghese è rimasto fuori per tre Gran Premi senza mai trovare la quadra al suo ritorno.
Jack Miller verso la conferma: voto 7
In molti pensavano che quella in Prima Pramac Yamaha fosse l'ultima spiaggia per Jack Miller in MotoGP. Il pilota australiano ha vissuto un biennio da incubo con KTM, distruggendo quanto di buono fatto negli anni in Ducati. Con tutto da dimostrare ed un solo anno di contratto, il #43 ha preso a braccia aperte la sfida: veloce fin dai test, Miller ha alternato grandi prestazioni alle solite cadute che da sempre lo caratterizzano. I numeri, però, parlano per lui: secondo pilota Yamaha dietro a Fabio Quartararo, conquistando 52 dei 61 punti totali del team. In Thailandia non ha raccolto quanto avrebbe dovuto, ma le soddisfazioni sono arrivate negli Stati Uniti (5°) e Regno Unito (7°), al fronte di quattro cadute domenicali.

Se c'è una certezza per Paolo Campinoti, quella è Miller: veloce ma “pazzo” in tutti i sensi, può regalare grandi gioie o cocenti delusioni. Pregi e difetti che sembrano comunque piacere a Yamaha: l'australiano è stato convocato alla prestigiosa 8h di Suzuka andata in scena ieri dove ha conquistato il 2° posto. Con un contratto in bilico ed il futuro tutto da decidere, Miller sta facendo quanto è in suo potere per meritarsi la conferma il prossimo anno al fianco di Toprak Razgatlıoğlu.
Miguel Oliveira alle ultime cartucce: voto 4.5
Sembrano lontani i tempi in cui Miguel Oliveira era il faro di KTM in MotoGP. Storia di un lustro fa, quando il portoghese vinceva e convinceva: da lì, tutto è andato a rotoli. Prima in Aprilia, ora in Yamaha: gli infortuni non hanno mai abbandonato il pilota portoghese, che comunque in questa stagione non ha mai convinto.

L'infortunio causato da Fermín Aldeguer in Argentina è l'ennesimo episodio sfortunato degli ultimi anni di Oliveira, costretto a saltare ben tre Gran Premi prima di ritrovare la via della pista a Le Mans. Da lì, poco o nulla: lento e fuori contesto, sono solo 4 i punti conquistati dal #88 in sette weekend, peggio di lui solo Somkiat Chantra. Nonostante i due anni di contratto, Oliveira sembra alla porta del Motomondiale. Per lui si prospetta un'avventura nel WorldSBK, categoria dove potrebbe (ri)trovare sorriso e competitività. Il mezzo voto in più è per l'immancabile nuvola nera che lo segue, ma la stagione di Oliveira è ampiamente insufficiente.
Valentino Aggio
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