Credits: IndyCar Official website
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La stagione invernale IndyCar ha riservato diverse sorprese e colpi di scena, ma anche gradite conferme in vista del ritorno in pista. Il passaggio di Power in Andretti e l’approdo nella categoria di Mick Schumacher sono sicuramente tasselli importanti, ai quali negli ultimi tempi si sono aggiunte diverse importanti notizie arrivate da Oltreoceano.

Juncos Hollinger rinnova la fiducia a Robb al fianco di Rhinus Veekay

Nel corso degli ultimi anni Juncos Hollinger Racing si è trovata per diversi motivi a dover rivedere la propria line-up di piloti. Al termine del 2025, il team con una forte base argentina ha deciso di affidarsi per il futuro all’esperienza e alla consistenza di Rinus Veekay dopo la separazione da Conor Daly. Una scelta parsa sin da subito logica per il team, considerando le qualità dell’olandese. Erano rimasti invece alcuni dubbi a proposito della conferma o meno del rookie Sting Ray Robb, apparso veloce in alcuni casi nel 2025 ma comunque sempre molto altalenante. Nei giorni scorsi, poi, è arrivata l’ufficialità della sua riconferma, definendo dunque anche la line-up anche per il 2026. Definito un “pilastro fondamentale” della squadra dal team principal Dave O’Neill, ora Robb cercherà di dare il massimo per ottenere risultati importanti. 

La prossima stagione sarà fondamentale per me. È la mia prima opportunità di correre con la stessa squadra per un secondo anno e sono pronto a ciò che richiede. La chiave per me è la continuità, lavorare con le persone già affermate nel team e i nuovi volti di cui tutti ci fidiamo, con tutti concentrati sull’elevare ogni settore. Avere l’esperienza di Dave al timone è stato fondamentale. Si percepisce come il suo pedigree nelle corse plasmi i nostri processi, il modo in cui guida la squadra e il livello complessivo di professionalità. Accoppiando questo con le intuizioni dell’ingegnere Adam Carroll e i sei anni di esperienza che Rinus porta come compagno di squadra, sembra che l’intera operazione stia andando nella giusta direzione. Sono entusiasta di avere Rinus come compagno di squadra; siamo allineati su diverse cose, affamati e pronti a lottare insieme per le prime posizioni.

Daly al momento senza volante, resta la chance Dale Coyne

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La conferma di Sting Ray Robb in casa Juncos Hollinger ha in pratica appiedato Conor Daly, che nel 2025 era stato al volante della vettura in livrea nero-verde. L’americano ha ringraziato il team con un post sui propri canali social, esprimendo anche una punta di rammarico per non poter continuare il proprio lavoro. Al momento, per lui, resta solo una chance per poter ottenere un posto da titolare in IndyCar, e cioè quella Dale Coyne a fianco del debuttante Dennis Hauger. Per la squadra potrebbe in realtà trattarsi di un’ottima scelta, con un pilota di grande esperienza che andrebbe ad affiancarsi al giovane rookie campione IndyNXT, veloce ma sicuramente ancora abbastanza acerbo e con tutte le potenzialità da incanalare nel verso giusto. 

Nei giorni scorsi, tra le altre notizie relative al mondo americano, erano arrivate quella della promozione di Caio Collet in seno a AJ Foyt Racing e alla conferma di Louis Foster in Rahal Letterman, al fianco del coriaceo Graham e del rookie forse più atteso di tutta la stagione, ovvero Mick Schumacher. Se la conferma dell’inglese era in qualche modo attesa, c’è curiosità per quanto riguarda il brasiliano, che in Europa aveva dimostrato di essere in possesso di ottime qualità velocistiche. 

Attenzione, poi, ad Arrow McLaren che, come sempre, ha deciso di riservare una quarta macchina per una wild card ad Indianapolis. Nel 2026 toccherà a Ryan Hunter-Reay tentare l’impresa, dopo che per due anni consecutivi Kyle Larson si era sottoposto al Double Duty weekend tra Indy 500 e Coca Cola 600 a Charlotte, nel campionato Nascar Cup Series. Il pilota di Fort Lauderdale ha un solo obiettivo dichiarato, per quanto complicato questo possa essere: la vittoria. Sarà certamente una bella sfida, ma lui sa come si vince sul catino dell’Indiana, e il team da troppo tempo è alla ricerca del successo sulla Brickyard: il 2026 potrebbe essere veramente l’anno buono.  

Nicola Saglia