La VR46 Riders Academy di Valentino Rossi ha segnato la scorsa generazione di giovani talenti, che adesso stanno ricoprendo dei ruoli da protagonisti assoluti in MotoGP. Senza la “cantera” (prendendo in prestito un termine calcistico) italiana, questa buttata di piloti italiani in Moto3 ha faticato nelle ultime stagioni ed è chiamata al riscatto.

Senza Foggia e i senatori l'Italia fatica in Moto3

Negli ultimi tre campionati Moto3 l'Italia ha avuto un rendimento, con il passare degli anni, sempre peggiore. Tra 2021 e 2022 a tenere in alto il tricolore è stato Dennis Foggia in sella alla Honda di Leopard Racing. Il pilota romano ha chiuso rispettivamente 2° e 3° nel mondiale prima del meritato salto in Moto2 con Italtrans, collezionando 9 vittorie e altrettanti podi nel biennio. Il classe 2001 è stato l'unico ad avere un rendimento di alto livello in una categoria nella quale l'Italia ha sempre fatto la voce grossa, come testimoniano i 24 mondiali conquistati tra 125cc e Moto3. Oltre a Foggia, negli ultimi anni il tricolore ha potuto fare affidamento su piloti appartenenti alla precedente generazione di talenti, diventati ormai anche troppo esperti per la entry class del Motomondiale. I vari Romano Fenati, Niccolò Antonelli e Andrea Migno hanno caratterizzato l'ultimo decennio della Moto3 iridata, così come quello della VR46 Riders Academy. Senza di loro, nel 2023 nemmeno un pilota italiano ha raggiunto la top 10 nel mondiale.

No Academy, no vittorie: è un caso?

Come scritto nell'introduzione, buona parte dei successi italiani in Moto3 sono arrivati grazie agli investimenti fatti da Valentino Rossi e dal suo entourage, con le uniche eccezioni rappresentate da Foggia e Lorenzo Dalla Porta (iridato Moto3 2019, ndr). Negli ultimi anni la VR46 ha smesso di investire nelle categorie propedeutiche, lasciando prima il team in Moto3 e poi quello in Moto2. Questo momento coincide con l'inizio dei magri risultati da parte dei piloti italiani nella classe d'entrata nel Motomondiale. Evidentemente Rossi non ha visto dei talenti sui quali valesse la pena investire tempo e denaro nella loro formazione come professionisti, eppure di azzurri capaci di ottenere risultati di rilievo a livello giovanile ce ne sono. 

Matteo Bertelle e Stefano Nepa chiamati al salto di qualità

 Le speranze italiane per la Moto3 2024 devono ripartire da Stefano Nepa, 12° lo scorso anno e alla terza esperienza con il team Angeluss MTA di Alessandro Tonucci. Il pilota italiano è ormai un esperto della categoria, nonostante manchi ancora l'appuntamento col podio. Il 2024 rappresenta l'occasione perfetta per portare a termine una stagione senza infortuni e competitiva da Lusail a Valencia. 

Tante speranze sono riposte anche su Matteo Bertelle, in forza al team Snipers di Mirko Cecchini. Il pilota padovano si appresta a cominciare la terza stagione nel Motomondiale, la seconda con la stessa formazione. Al termine di un primo periodo di adattamento con la Honda dopo parecchi anni di KTM, il #18 ha fatto vedere molte cose interessanti nell'ultima parte di stagione, specialmente in qualifica. Ora capitano della formazione italiana, Bertelle è chiamato al primo podio di carriera nel corso del 2024. Se i risultati lo sostenessero, questo potrebbe anche essere l'ultimo anno del pilota di Monselice in Moto3, vista la sua importante statura. 

Filippo Farioli e Luca Lunetta danno nuova vita al SIC58 Squadra Corse

Il SIC58 Squadra Corse arriva nel mondiale Moto3 2024 con due dei talenti italiani più interessanti degli ultimi anni. Filippo Farioli è “scappato” da Tech3 al termine di un anno da rookie al di sotto delle aspettative, dato che nel 2022 il lombardo aveva chiuso 3° nel JuniorGP. La formazione francese ha focalizzato tutta l'attenzione sul compagno di box Daniel Holgado, a lunghi tratti in lotta per il mondiale. Solo nelle ultime gare Farioli ha dato dimostrazione delle sue qualità, che sicuramente saranno sfruttate al meglio nel box di Paolo Simoncelli. 

Al debutto iridato Luca Lunetta, vice-campione del JuniorGP dietro al solo Ángel Piqueras. Il romano è uno dei talenti che può risollevare il centro-sud dell'Italia e, in un contesto familiare come quello della squadra bianco-rossa, potrà crescere con tutta la calma della quale un rookie necessita. Una grossa incognita è rappresentata dall'ingresso di Pirelli come fornitore unico di pneumatici al posto di Dunlop, il che è un'arma a doppio taglio. Se da un lato questa novità mette tutti allo stesso livello, dall'altro coloro che erano competitivi sulle Dunlop potrebbero avere delle difficoltà e viceversa. 

Per concludere, da Riccardo Rossi non si sa cosa aspettarsi: il talento del genovese è indiscusso, così come la sua poca costanza. In sella ad una moto non competitiva come quella preparata dal team CIP Green Power, ci sono più dubbi che certezze. Nicola Fabio Carraro arriva nel Motomondiale dopo una lunga gavetta nel motociclismo giovanile internazionale. Il pilota SM Pos Corse nella scorsa stagione del CIV Moto3 dovrà guadagnarsi la riconferma all'interno del box MTA.

Valentino Aggio

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