F1 | Le pagelle di metà stagione: Haas, un’altalena di risultati
Il team americano che schiera Ocon e Bearman arriva alla sosta estiva con più punti rispetto a dodici mesi fa ma sotto di due posizioni in classifica

Per la Haas è stata una prima metà del Mondiale di Formula 1 2025 difficile da decifrare. La scuderia di Kannapolis ha all’attivo 35 punti dopo le prime 14 gare con un bilancio di +8 rispetto allo scorso anno. Se però nel 2024 erano la settima forza prima della pausa estiva, nel Mondiale Costruttori di quest’anno occupano solamente il nono posto davanti solo alla disastrata Alpine (qui trovate la loro pagella). Numeri alla mano, come si può giudicare questa prima parte di stagione per il team americano?
Se da un lato infatti la classifica parla chiaro riguardo alle difficoltà della Haas in un centro gruppo sempre più compatto e competitivo, dall’altro i suoi 8 piazzamenti a punti in 6 Gran Premi (a cui si aggiunge il doppio piazzamento in top 8 nella Sprint di Spa) dimostrano come Esteban Ocon e Oliver Bearman abbiano spesso mostrato sprazzi di competitività e di talento in una stagione che è comunque di transizione, in attesa del nuovo regolamento tecnico del 2026. Un saliscendi continuo nelle prestazioni, ma la struttura di Gene Haas non naviga affatto alla cieca.
Haas da alti e bassi, ma i punti di forza rimangono
Reduce da un 2024 in grande crescita, la stagione 2025 del team di Ayao Komatsu non è iniziata nel migliore dei modi. Nei test pre-stagionali in Bahrain non aveva brillato e nella tappa inaugurale di Melbourne ha chiuso le qualifiche nelle ultime due posizioni, ben distanti dal resto del gruppo centrale. Nonostante ciò, la scuderia è stata tenuta a galla da Ocon nelle prime gare, consentendo al team di lavorare fino al debutto degli aggiornamenti, che hanno dato modo ad Esteban e a Oliver di lottare spesso ad armi pari con le rivali del midfield.
La crescita dunque c’è stata, a conferma delle capacità di sviluppo degli ingegneri guidati da Komatsu dopo gli enormi passi in avanti dell’anno scorso. Tuttavia, la VF-25 ha faticato a concretizzare in determinate occasioni, arrivando spesso a ridosso della top 10 tra strategie rivedibili e piloti che si sono “calpestati i piedi” tra loro (vedasi specialmente il contatto tra Ocon e Bearman a Silverstone). Rimangono comunque da apprezzare l’impegno e la volontà di osare da parte dei ragazzi del TP nipponico, anche perché se c’è da fare esperienza, questo è l’anno giusto.
VOTO: 6+
Ocon, l’ultimo arrivato è già il capitano della squadra

Il trasferimento dalla Alpine alla Haas ha messo il francese tra i piloti da guardare in questo Mondiale 2025, sia per la sua voglia di rivalsa nei confronti del team di Enstone sia per l’opportunità di correre “sotto l’ombrello” della Ferrari. Dopo la disastrosa prima gara in Australia per tutto il team americano, Esteban si è messo subito in luce a Shanghai con una P5 conquistata dopo tanti sorpassi spettacolari (di cui uno su Antonelli con due ruote sull’erba) e dopo la doppia squalifica delle Ferrari, per poi ripetersi in Bahrain, dopo essere salito dalla P14 alla P8, e soprattutto a Monaco con un prestigioso settimo posto sulle strade del Principato.
Il transalpino tornerà poi a punti in altre due occasioni in Canada e Austria (insieme alla Sprint in Belgio), sfruttando in entrambe le occasioni il massimo che la sua monoposto potesse dare. A parte alcune gare davvero molto deludenti (non tutte per colpe sue), la sensazione dopo queste prime 14 tappe è che Ocon, decimo nel Mondiale Piloti con 27 punti, si sia già preso la Haas. Potrebbe sembrare ordinaria amministrazione per un pilota che aveva fatto bene fin da subito anche in Force India e Renault: tuttavia il confronto con gli altri piloti che hanno cambiato casacca come Sainz e soprattutto Hamilton (e anche Hulkenberg prima di Silverstone) rafforza il primo bilancio di un pilota che, anche alla Haas, si è dimostrato concreto e in grado di portare risultati da subito.
VOTO: 7
Bearman, convincente… ma a sprazzi
Il talento di Oliver non si discute affatto: dopo il settimo posto al debutto con la Ferrari nel GP Arabia Saudita dello scorso anno e la top 10 conquistata a Baku con la Haas, il giovane britannico ha portato su di se le tantissime aspettative degli appassionati oltremanica che lo vedono tutt’ora come il probabile successore di Hamilton alla Scuderia di Maranello. Il suo potenziale si è visto in parte ad inizio stagione con tre arrivi a punti consecutivi da Shanghai a Bahrain e un rendimento alla pari del più esperto Ocon, ma con il passare dei mesi è venuto a mancare il passo in avanti che ci si poteva aspettare, almeno dal lato delle prestazioni.

A parte il settimo posto nella Sprint di Spa, Oliver non è andato a punti proprio dalla gara di Sakhir del 13 aprile: nel mezzo si trovano l’incidente di Silverstone con Ocon, che ha rovinato la gara di entrambi, ma soprattutto tante sfortune tra episodi, qualche penalità discutibile e ben quattro arrivi in P11 consecutivi dal Canada al Belgio. Anche il ritiro all’ultimo GP Ungheria per problemi alla macchina mentre era in piena lotta per la zona punti è il simbolo di una prima metà di 2025 da “vorrei, ma non posso” per il giovane britannico: la velocità c’è, quello che gli manca in questo momento sono la freddezza, la fortuna e, soprattutto, l’esperienza. Fortunatamente ci sarà tempo per compensare e continuare a crescere.
VOTO: 5,5
Andrea Mattavelli