F1 | Le pagelle di metà stagione: Alpine, fanalino di coda in crisi d’identità
Al colpo di reni di fine 2024 ha fatto seguito, sinora, una prima parte di 2025 che è tutt’altro che da ricordare per l’Alpine, ultima e sorretta dal solo Gasly.

Il 2025 dell’Alpine era nato con l’unveiling del nuovo claim del team, Rise Higher, che secondo le intenzioni della squadra anglo-francese doveva sottolineare l’impegno di tutto il team nella ricerca costante di performance e successo. Se andiamo a vedere quelli che sono i risultati raccolti dopo 14 gare, si può tranquillamente dire che l’obiettivo non è stato raggiunto visto l’ultimo posto tra i Costruttori alla pausa estiva.
Alpine, crisi d’identità
Presentato quindi come l’anno della svolta, quantomeno nelle intenzioni iniziali, e sulla scia di un finale di 2024 che gli aveva permesso di chiudere miracolosamente al sesto posto lo scorso campionato, merito principalmente del sorprendente doppio podio sotto la pioggia di Interlagos, sinora il team di Enstone guidato da Flavio Briatore ha vissuto un campionato estremamente deludente e che ormai ha tutta l’aria di essere un’annata di transizione prima del passaggio alle PU Mercedes che equipaggeranno l’ex-Renault fino al 2030. Diverse delle scelte che Briatore ha attuato ad oggi non hanno pagato: Oliver Oakes, arrivato ad agosto dello scorso anno, si è dimesso a maggio dal ruolo di Team Principal, mentre Jack Doohan è durato 6 gare prima di lasciare spazio a Franco Colapinto che, ad oggi, non è riuscito a fare meglio dell’australiano in termini di punteggio. In più c’è anche da aggiungere come si sia dimesso anche il CEO del gruppo, Luca de Meo, per aggiungere ulteriore benzina ad una situazione non di certo cristallina per una squadra che 20 anni fa fu capace di far cadere l’impero Schumacher con un giovane Fernando Alonso. Insomma, il progetto, nonostante i proclami ed i desideri, appare ancora fragile, incerto e in cerca di un’identità consolidata.
Voto: 4

Gasly unico faro della speranza
In tutto ciò Alpine non può che affidare le sue speranze a Pierre Gasly, che sta trascinando la squadra in classifica da solo. Tutti suoi i 20 punti che Alpine ha tra i Costruttori, con il francese che è 14° in campionato grazie a 5 piazzamenti in top-10, tra cui il sesto posto di Silverstone, suo miglior risultato, dove ha massimizzato quella che è stata una gara pazza e condizionata dalla pioggia iniziale, e il settimo posto del Bahrain che aveva illuso il team perché aveva fatto seguito a un sorprendente quarto posto in qualifica. Sprazzi di talento per Pierre che, dati i limiti del pacchetto a sua disposizione ormai da un paio di stagioni, sta facendo quello che deve fare nel suo nuovo ruolo di capitano del team dopo l’uscita di Esteban Ocon.
E, da capitano, nel corso di questa prima parte di stagione non ha nascosto come il suo vero obiettivo sia sul 2026, quando il nuovo regolamento tecnico (e la già citata disponibilità della PU Mercedes) offrirà a lui, e anche ad Alpine, una chance di redenzione.
Voto Gasly: 6

Fuori Doohan, dentro Colapinto, ma il risultato non cambia
Dall’altra parte del box il sogno di Jack Doohan di correre in F1 in pianta stabile si è scontrato con il desiderio di Flavio Briatore di provare a ripetere con Franco Colapinto il colpo di genio che ebbe nel 1991 quando mise sotto contratto Michael Schumacher dopo il suo debutto con la Jordan a Spa-Francorchamps. Sinora i risultati non gli stanno dando affatto ragione. Doohan, che aveva il mirino puntato in testa sin da prima dei test invernali, è stato appiedato dopo 6 gare e una minima crescita che però non è servita a colmare il gap che aveva con Gasly.

Colapinto, subentrato a Imola, aveva il compito di andare veloce e non fare danni: nulla da fare, anche se l’argentino ha sicuramente mostrato di avere più velocità di Doohan; a muro subito a Imola e anche lui in difficoltà, forse Franco è stato schiacciato dal peso di dover pareggiare le alte aspettative che si erano create su di lui nella seconda parte dello scorso anno quando subentrò, con successo, al posto di Logan Sargeant in Williams, andando a punti alla sua seconda gara in F1 in Azerbaijan. A quel risultato poi ha fatto seguito qualche incidente di troppo, vizietto che Colapinto purtroppo ancora non si è tolto, probabilmente costretto a guidare sopra i problemi di una A525 non esattamente competitiva su ogni circuito e con la necessità di doversi giocare una conferma non facile per il 2026. Ma se in Alpine speravano di trovare il nuovo Schumacher, o il nuovo Alonso, o il nuovo Piastri – ferita forse mai rimarginata dopo 3 anni dal grande tradimento -, sinora la missione non ha avuto il successo sperato.
Voto Doohan: 4
Voto Colapinto: 4,5
Mattia Fundarò