Credits: Pirelli Official media website
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Da una parte il quinto posto che sa di impresa da parte di Charles Leclerc, dall’altra l’ennesima eliminazione (la quarta di fila) di Lewis Hamilton già nel Q1. Un film già visto, che ha la tendenza di ripetersi all’infinito, ma che disegna perfettamente in quadro della Ferrari in questo 2025. Domani il monegasco proverà in qualche modo a regalare un ultimo lampo, mentre l’inglese attenderà con ansia la bandiera a scacchi di una stagione da incubo. 

Charles trova la prestazione nonostante... “il rally”

È proprio così che Leclerc ha definito il giro veloce in un team radio con il proprio ingegnere Bryan Bozzi: un vero e proprio rally. Ed effettivamente, guardando l’on board di tutti i giri veloci messi insieme dal monegasco, la difficoltà e le continue correzioni operate sul volante per trovare il massimo della performance sono state evidenti. Nonostante ciò, il pilota Ferrari è riuscito a portare a casa un quinto posto che di per sé nulla toglie e nulla aggiunge alla stagione, ma gli permetterà domani, magari in una partenza che si preannuncia particolarmente caotica, di provare una zampata nei confronti di coloro che gli partiranno davanti. 

Nella sessione di oggi, con gomma nuova, Leclerc ha trovato una buona prestazione nel tentativo finale, con il tempo di 1:22.645. Certo, il distacco rispetto alla pole position fatta siglare dal solito stratosferico Max Verstappen è enorme, più di mezzo secondo. Ma, francamente, chiedere di più al pilota di Monaco oggi era impossibile, e c’è già la sensazione che il quinto posto finale sia una vera e propria impresa. 

Fa male vedere gli altri che si giocano il titolo, da pilota F1 e Ferrari. Devo essere onesto con me stesso e prendere le soddisfazioni che posso prendermi. So che quest’anno è stato difficile perché ci siamo concentrati sul 2026: speriamo che questo possa darci i frutti sperati. 

Lewis “paga” un errore nel T3 dopo il botto della mattinata

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Lewis Hamilton, 16° domani in partenza

Di segno ovviamente opposto, come ormai avviene troppo spesso, il sabato di Lewis Hamilton. Per la quarta volta consecutiva, l’inglese è stato eliminato già al termine del Q1, compromettendo così anche l’ultimo weekend stagionale. Un duro colpo, che arriva forse leggermente meno atteso rispetto al passato. Nelle sessioni di ieri, infatti, Hamilton era parso in grado di arrivare perlomeno alla seconda sessione di qualifica; il botto di stamattina in FP3, però, ha cambiato le carte in tavola. Quella perdita del posteriore in curva 9, proprio quando stava mettendo insieme un buon giro, ha forse tolto qualche certezza a Lewis. 

Il pilota Ferrari poi si è presentato in qualifica sapendo di dover battagliare per entrare perlomeno in top 15, posizione che purtroppo negli ultimi mesi appare sempre più come un miraggio. Nel tentativo decisivo, però, con gomma rossa nuova Hamilton pareva essere riuscito a mettere insieme un buon giro, fino a quel settore finale in cui la prestazione è calata improvvisamente, lasciandolo in pratica nelle grinfie del resto del gruppo. Il tempo di 1:23.394 è risultato decisamente troppo alto per poter pensare di giocarsi il passaggio alla sessione successiva, anche se per soli 8 millesimi. La sensazione che è passata, ancora una volta, anche attraverso il team radio finale, è quella di un pilota che altro non può fare se non attendere la bandiera a scacchi conclusiva di una stagione che doveva essere un sogno e si è trasformata da subito in un vero e proprio incubo. 

Nel complesso, la SF-25 è parsa ancora una volta estremamente complicata da portare al limite per entrambi i piloti, soprattutto in quel terzo settore che è quello in cui il divario rispetto ai primi si fa ogni volta più ampio. Nervosa, instabile e incapace di portare le gomme nella finestra di utilizzo ideale: non c’è un solo fattore a fare la differenza, ma tutto un insieme di situazioni che, nel corso della stagione, hanno reso la vettura una delle peggiori costruite dal Cavallino negli ultimi anni. La pista di Abu Dhabi, sostanzialmente, non ha mostrato nulla di diverso rispetto a quanto visto nelle altre 23 uscite stagionali. 

Nicola Saglia