Credits: Yamaha
Credits: Yamaha

Nei test di Lusail, Honda e Yamaha hanno proseguito il lavoro di sviluppo sulle rispettive moto 2024. Dalla due giorni in mezzo al deserto, le due compagini giapponesi hanno avuto dei segnali abbastanza discordanti. I progressi fatti registrare dai rispettivi pacchetti sono positivi anche se il gap rispetto a Ducati sembra incolmabile.

LA YAMAHA È VELOCE SUL DRITTO, MA IL TIME ATTACK RESTA UN PROBLEMA

Cominciamo dalla Yamaha. Fabio Quartararo ha concluso la seconda giornata di test, la più veloce, con il 14esimo tempo (1:51.965). Il francese ha patito un distacco di poco più di un secondo rispetto al leader Francesco Bagnaia, autore del nuovo record del tracciato. 

Dietro al campione del mondo 2021 si è piazzato il suo compagno di team, Alex Rins. Il catalano ha completato abbastanza in fretta l’apprendistato sulla M1, ma ciò non gli ha consentito di andare oltre la 16esima posizione. L'iberico si è collocato alle spalle di Quartararo pagando ben 1.1 secondi dal record di Bagnaia. 

Cosa non va sulla Yamaha? Lo ha spiegato Fabio Quartararo, a MotoGP.com: “È molto importante per noi trovare un qualcosa che renda la moto più fluida. Dobbiamo trovare grip nel time attack: lì perdiamo molto. Stiamo facendo grandi passi in avanti, abbiamo cambiato tante cose sulla moto. Speriamo di trovare presto una soluzione”.

Non è mancato il parere di Rins, presente quest'anno accanto al nativo di Nizza al posto di Franco Morbidelli: “La moto è migliorata nel motore”, ha detto Rins. “In rettilineo siamo abbastanza forti, quindi la casa ha lavorato bene nel corso dell’inverno”. Il catalano, così come il suo caposquadra, hanno però ribadito che c’è tanto lavoro da fare, anche sul passo gara. Il gap nei confronti della Ducati è ancora ampio.

LA HONDA È MIGLIORATA, MA IL PASSO GARA È UN PROBLEMA

Situazione simile in casa Honda.  Guardando la classifica, Johann Zarco è stato il più veloce del gruppo, ma non è andato oltre il 17esimo tempo, lontano 1.2 secondi da Bagnaia. Seguono Takaaki Nakagami ed il duo del team Repsol Joan Mir e Luca Marini.

Lo spagnolo campione del mondo 2020 ha percorso solo una trentina di giri, a causa di condizioni di salute non ottimali. Mir ha rivelato che poteva migliorare il suo crono, ma una scivolata e la decisione di concludere anzitempo il suo lavoro. Marini, dal canto suo, ha eseguito numerose prove comparative su vari componenti, soprattutto aerodinamici. L’ex pilota VR46 è rimasto soddisfatto di come gli ingegneri abbiano tenuto in considerazione le sue indicazioni. Ma la RC213V è ancora carente, specie sul ritmo gara.

Joan Mir prova la Honda a Lusail. Credits hondaracingcorporation.com

Il fratello di Valentino Rossi ha riportato  ai microfoni di Sky:  “Con il grip meccanico siamo messi molto male. Ho avuto occasione di stare dietro ad una Ducati, ad un’Aprilia ed ad una KTM: loro hanno tantissimo grip, a noi invece manca, soprattutto in ingresso curva, dove ci parte il posteriore. La cosa positiva è che abbiamo migliorato tutto il resto”. 

Dopo i test, la MotoGP tornerà in Qatar per il primo GP della stagione, dove l’obiettivo per le case giapponesi sarà raccogliere il massimo dai pacchetti ora disponibili.

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Riccardo Trullo