MotoGP | GP Australia: le pagelle ai protagonisti di Phillip Island
R.Fernandez si prende la domenica, ma che weekend per Bezzecchi (e Aprilia)! Quartararo tradito dalle gomme, Bagnaia nel baratro

Una MotoGP delle prime volte: dopo Aldeguer a Mandalika, a Phillip Island è la volta di Raul Fernandez, che trionfa nel GP d'Australia ed entra così anche lui nel prestigioso club dei vincitori in top class. Gioia per lui, per la “paziente” Trackhouse e per Aprilia, che festeggia doppio grazie anche a Marco Bezzecchi, anche lui tra i grandi protagonisti del weekend. Bene anche Fabio Di Giannantonio, unico ducatista a salire sul podio nel weekend.
Prosegue il periodo nero di Francesco Bagnaia, il cui dominio di Motegi appare ormai come un lontanissimo ricordo: un weekend disastroso, da cui riprendersi, soprattutto moralmente, sarà una vera impresa.
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RAUL FERNANDEZ: 10. Già a Mandalika aveva dimostrato di essere forma e a Phillip Island l'ha confermato, portando a casa un'incredibile vittoria in solitaria, impreziosita da un altrettanto positivo secondo posto dietro al compagno “ufficiale” Bezzecchi. Un weekend da sogno per lui e per Trackhouse, che li ripaga della fiducia riposta in Raul. Ora sta a lui mantenersi su questi (alti) livelli.
MARCO BEZZECCHI: 9.5. Ancora una volta un GP da applausi per il Bez, che si riscatta al meglio dopo il disastro dell'Indonesia. Vittoria nella Sprint e podio in gara, dove sarebbe stato difficile fare meglio visti i due long lap penalty da scontare. Ma, ancora una volta, diciamo forte: Bezzecchi c'è!
FABIO DI GIANNANTONIO: 8. Weekend più che positivo per Diggia, costretto agli straordinari dopo una qualifica non brillante. Ma il romano non si lascia scoraggiare e porta a casa un buon quinto posto nella Sprint e un ottimo secondo in gara dopo una gran bella rimonta. E a ciò si aggiunge la “soddisfazione” di essere stato il miglior ducatista al traguardo.
ALEX MARQUEZ: 7-. Scattato dalla sesta posizione, lo spagnolo fatica a trovare il giusto ritmo e si ritrova così fuori dal podio, sia nella Sprint (sesto), sia in gara (quarto). Insomma, un GP tutto sommato positivo, ma senza brillare: di certo, non ciò che si aspetta da chi è secondo nel Mondiale…
PEDRO ACOSTA: 7. Il terzo posto nella Sprint (ci) illude che possa essere della partita anche in gara, e così sembrava potesse essere nei primi giri. Poi, complice un eccessivo consumo delle gomme per via di una KTM non al top, Pedro si ritrova risucchiato dal gruppetto di inseguitori e costretto ad “accontentarsi” di un mesto quinto posto. Meno di ciò che Pedro merita, ma forse più di quanto KTM possa effettivamente ottenere ora.
LUCA MARINI: 6.5. Dopo un sabato un po' in ombra, penalizzato anche lui da una qualifica non al top, in gara Maro tira fuori le unghie e si porta a casa un buon sesto posto, seppur “bruciato” al fotofinish da Acosta per soli 40 millesimi. La crescita continua: avanti tutta!
ALEX RINS: 7. Dopo l'exploit indonesiano, in Australia lo spagnolo tira fuori dal cilindro un'altra positiva prestazione, chiudendo un buon settimo posto in gara dopo una bella rimonta dalla dodicesima posizione, risultato che gli vale il titolo di miglior Yamaha al traguardo. Difficile (se non impossibile) fare meglio visto il mezzo a disposizione.
BRAD BINDER: 6. Weekend di alti e bassi per il sudafricano, che alla fine riesce in quale modo a riscattarsi dopo ls caduta nella Sprint con un discreto ottavo posto in gara. Non il massimo, certo, ma meglio di niente…
ENEA BASTIANINI: 7. Un altro GP di grandi rimonte per la Bestia, ancora una volta in grande difficoltà in qualifica. Scattato dalla ventesima posizione, il riminese agguanta due incredibili Top10, chiudendo con un decimo e un nono posto. Ancora una volta. bene per le prestazioni, non altrettanto per il risultato in termini assoluti.
POL ESPARGARO: 8. Un'(altra) menzione speciale per Polyccio, chiamato a sostituire l'infortunato Vinales, che chiude anche lui con una doppia Top10 il weekend australiano. Per la serie, “il talento non va mai in pensione”.
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FRANCESCO BAGNAIA: 2. Oscurità totale per Pecco, che se ne va dall'Australia con le ossa rotte (metaforicamente) e il morale a pezzi. Una crisi senza precedenti per lui, ormai lontano anni luce dal pilota che fino a un anno fa era in piena lotta per il titolo. La domanda è solo una: riuscirà a risolvere il puzzle e ritrovare la fiducia, in sé e nella moto?
FABIO QUARTARARO: 5. La pole (stupenda) con annesso record della pista non basta al Diablo per guadagnarsi la sufficienza in terra australiana. E se nella Sprint l'errore è solo suo ("galeotta fu la media e chi la scelse" - semicit.), in gara è costretto a subire, ancora una volta, l'eccessivo (e stavolta anche anomalo) consumo delle gomme di Yamaha. Un vero peccato, soprattutto perché il passo qui c'era.
FERMIN ALDEGUER: 4.5. Dal top… al flop: un brusco risveglio per lo spagnolo dopo il weekend da sogno di Mandalika. Caduto nella Sprint e solamente quattordicesimo in gara, Aldeguer in Australia sembra la brutta copia del Fermin visto in Indonesia: un passo falso, che ci auguriamo sia solo un caso isolato.
FRANCO MORBIDELLI: 4. Doppia quindicesima posizione per il Morbido, mai realmente in gara con e in grande difficoltà a Phillip Island. In sintesi: un GP da lasciarsi alle spalle il più in fretta possibile.
JOAN MIR: 4.5. Undicesimo nella Sprint, caduto in gara: un altro weekend buttato via dallo spagnolo, ancora una volta nella ghiaia. Un peccato visto il potenziale di Honda.
Giorgia Guarnieri
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