F1 | Le pagelle di fine stagione: Red Bull, un incredibile ritorno
Nel Campionato F1 2025 Red Bull Racing si rende protagonista di uno spettacolare comeback nella seconda parte di stagione, sempre più in simbiosi con Max Verstappen

Nel 2025 Red Bull Racing si è resa protagonista di un incredibile comeback nella seconda parte della stagione, dopo una prima metà che l'aveva vista praticamente fuori da ogni gioco, tanto da rilanciare Max Verstappen nella lotta al titolo iridato, sfida conclusa con la seconda posizione dell'olandese a soli due punti dalla vetta iridata. La scuderia di Milton Keynes ha vissuto una stagione che merita un'analisi approfondita, soprattutto in ottica futura.
Fine di un ciclo
La stagione appena conclusa ha visto la dissoluzione di quello che è stato un triumvirato caratteristico e caratterizzante della scuderia di Milton Keynes in F1 negli ultimi quindici anni: dopo Adrian Newey la passata stagione, nel 2025 Chris Horner ed Helmut Marko sono stati messi alla porta. I reali motivi dietro a questo trambusto nell'organigramma rimangono un mistero, con tutto il contorno di speculazioni del caso; ad una valutazione veloce, il passaggio sotto la gestione di Laurent Mekies è stato apparentemente indolore e vincente, vista la rimonta iridata di Verstappen. Per completezza, nel quadro del comeback bisogna aggiungere che la scuderia ha deliberato (chissà quanto prima o dopo l'avvicendamento al vertice tra Horner e Mekies) lo sviluppo sulla RB21 in una fase inoltrata della stagione, quando i rivali principali della McLaren avevano già fermato i lavori sulla monoposto dopo Silverstone.
Detto questo, la valutazione del team dovrebbe scindere da quello che è il contributo del pilota, tuttavia la stagione appena conclusa ha dimostrato ancora una volta come Red Bull Racing possa chiamarsi tranquillamente Team Max Verstappen, non solo perché (come ai tempi della Benetton - Ford B194) il modello RB21 ha funzionato esclusivamente nelle mani dell'olandese, ma anche perché determinate scelte (soprattutto l'improvvisa uscita dall'impasse a livello tecnico) sembrano figlie della volontà di non farlo cadere in tentazione con altre scuderie, visto il vociare in chiave mercato durante l'estate.
In ogni caso, Red Bull Racing ha dimostrato di avere una discreta capacità di rilancio, cosa che potrebbe aver messo tranquillo Max Verstappen nei suoi dubbi, nonostante nella prossima stagione si giri, tecnicamente parlando, pagina. Se da una parte la centralità di Max Verstappen rimane un punto di forza indiscutibile, dall'altra Red Bull Racing deve vedersela con un enorme elefante nella stanza, visto che nel Costruttori (e non solo…) serve il contributo del secondo pilota e, a lungo andare, il meme dei piloti falciati da Milton Keynes potrebbe diventare un esercizio insostenibile per la galassia Red Bull in F1. In estrema sinstesi: bravi, ma si può fare di meglio.
Voto: 7.
Max Verstappen, il più completo

Le regole non scritte ci suggeriscono di non esagerare mai con i voti, soprattutto nello sparare troppo in alto, visto che dal punto di vista dell'engagement funzionano meglio le stroncature. In tutta onestà, nella valutazione del 2025, non possiamo volare bassi con Max Verstappen: a parte qualche fisiologico errore, figlio di una vettura non propriamente competitiva e che non fa da discriminante nel risultato finale, l'olandese ha dato la dimostrazione di essere il pilota più completo in griglia. Attenzione, perché non stiamo parlando esclusivamente di velocità pura.
La bontà di un pilota (soprattutto in un periodo di maturità agonistica) viene amplificata nel momento in cui diventa competitivo anche con un mezzo implicitamente più difficile da portare al massimo: lo aveva fatto Ayrton Senna con la McLaren nel 1993, lo aveva fatto Michael Schumacher con la Ferrari dal 1996 al 1998 e ora possiamo dire lo stesso di Max. Se mai dovesse servire una controprova a quanto abbiamo appena detto, basta vedere il fine settimana di Monza: trovare lo sweet spot di assetto in una configurazione molto scarica dell'ala posteriore, andare al massimo in qualifica e, soprattutto, sulla distanza di gara, danno la dimensione di come il pilota di Hasselt sia in grado di gestire in maniera continuativa delle situazioni di guida al limite e di intensità mentale sul filo del rasoio.
Voto: 9.
Yuki Tsunoda, poteva andare (molto) meglio

Come notato in precedenza, Red Bull Racing ha un problema evidente con la seconda guida, quindi il risultato finale combinato tra Yuki Tsunoda e Liam Lawson non deve stupire. Possiamo archiviare la pratica Liam Lawson come un errore di valutazione da parte del gruppo Red Bull, parzialmente corretto dal ritorno del pilota nelle fila della Racing Bulls.
In merito a Tsunoda abbiamo ben poco da dire: 33 punti totali, di cui trenta conquistati con la stessa monoposto guidata da Verstappen, qualche buona giornata in pista (a volte anche nel range di tre decimi dal compagno di squadra), errori da parte del team e tantissima, fin troppa, discontinuità. Il giapponese sicuramente non ha la stessa stoffa di Max e farne da spalla è un mestiere molto difficile, vista la pressione interna alla scuderia e visto come il management, fino ad oggi, ha trattato i piloti.
A parziale discolpa di Tsunoda, dobbiamo sottolineare come il compito assegnato fosse molto arduo, soprattutto se si considera l'ingresso in Red Bull Racing con una situazione interna non del tutto equilibrata e come rimpiazzo di chi, ad inizio stagione, era stato considerato la scelta numero uno; tuttavia, abbiamo avuto l'impressione che Yuki non avesse (e non abbia) ancora a disposizione quella base minima di numeri che gli avrebbero consentito dei risultati più decorosi, anche come secondo pilota Red Bull Racing. In un certo senso, l'episodio con Lando Norris ad Abu Dhabi dovrebbe dare la dimensione di quanto stiamo dicendo.
Potremmo porci una sola domanda: sarebbe stato meglio rimanere in Racing Bulls? Con i se e con i ma non si formulano risposte, tuttavia possiamo dire che dopo un po' di anni di esperienza in pista, è lecito avere determinate aspettative sulle qualità di un pilota. Un anno in più in forza alla Racing Bulls, probabilmente, avrebbe solamente allungato il brodo, senza aggiungere o togliere chissà che cosa.
Voto: 5-.
Luca Colombo