MotoGP | GP Ungheria: le due facce della Ducati GP25, tra il podio e il 13° posto
Le moto di Borgo Panigale stanno portando a diversi risultati in Ungheria, con la vittoria di Márquez, il podio di Di Giannantonio e la fatica di Bagnaia.

Sul circuito di Balaton Park si è appena chiusa la prima Gara Sprint della storia della MotoGP in Ungheria. In questa occasione è emersa una grande disparità di prestazioni tra i piloti di casa Ducati in possesso di una GP25, con Marc Márquez vincitore e Fabio Di Giannantonio sul secondo gradino del podio, mentre Pecco Bagnaia è stato rilegato nelle retrovie.
Le GP25 da vittorie e da podio con Marc Márquez e Di Giannantonio
In questo 2025 fino ad ora Marc Márquez è sempre riuscito ad essere competitivo, indipendentemente dal tipo di circuito su cui si corre e in qualsiasi condizione atmosferica. Il pilota spagnolo di casa Ducati Lenovo sembrerebbe aver trovato la quadra per riuscire ad estrarre il massimo del potenziale dalla sua Ducati GP25, che a inizio stagione sembrava preannunciarsi essere una moto abbastanza complicata. Queste complicazioni sembrerebbero no essere mai arrivate per il #93, che arriva in Ungheria come dominatore - quasi - mai battuto e ormai completamente a suo agio in sella alla moto. In una pista tecnica e complicata come quella ungherese il "segreto" che sembrerebbe avere in mano Márquez è la capacità di sfruttare a pieno le potenzialità della gomma anteriore, portandola al limite e entrando in sottosterzo nella maggior parte delle curve, avendo come risultato una percorrenza decisamente migliore.
Questa tecnica è stata confermata anche dallo stesso Gigi Dall'Igna, direttore generale di Ducati Corse: "Marc ha nell'entrata in curva" - ha detto l'uomo di Borgo Panigale - “il suo punto forte e soprattutto nelle entrate a sinistra. Lui usa sicuramente molto più sottosterzo e porta al limite molto più di altri la ruota davanti.". Al momento si può dire con certezza che lo spagnolo sia quello che più di tutti ha capito la Ducati 2025 e soprattutto a Balaton Bark, nonostante non ci sia molta differenza rispetto alla specifica del 2024, come sottolineato da Dall'Igna: “Abbiamo un'altra moto lì davanti e sicuramente questo fa piacere. Questa è una pista molto particolare, dove c'è molto grip, non tanto veloce e con tanti scambi, in più all'inizio è successo qualcosa che ha decisamente rimescolato le carte.” così ha esordito il direttore generale, “Le moto sono molto simili, la GP25 è semplicemente un'evoluzione della 2024, chiaramente la 2025 è molto più evoluta, la stiamo evolvendo e ogni pilota poi chiaramente sceglie il materiale che preferisce. Io credo che lavorandoci si possa far bene.”.

In Ungheria chi è riuscito ad arrivare il più vicino possibile a Márquez, sebbene nessuno l'abbia ancora raggiunto, è Fabio Di Giannantonio. Anche lui in sella alla Ducati GP25, dopo una serie di gare che non sono andate come previsto, al Balaton Park sembra aver trovato il modo di essere competitivo anche sulle piste ad alto livello di grip. A dimostrarlo è arrivato il secondo posto nella Gara Sprint, che ha completato così la doppietta di GP25 e ha dato la prova che il nuovo team satellite di Ducati Lenovo - la squadra di VR46 - sta lavorando duramente per poter raggiungere questi livelli di competitività costantemente. A fare la differenza sono stati alcuni cambiamenti apportati sulla moto, che ora è sempre più modellata intorno alle esigenze del pilota romano e sta dando i suoi frutti. “Io quando vado in pista dò il 100%, magari anche quando c'è una gara negativa che magari sei dietro e hai 20 giri per migliorare qualcosa.” ha dichiarato il numero #49 rispetto alla mancanza di risultati degli scorsi appuntamenti, “Però arrivo a un certo punto non riesco a fare di più e ho bisogno di fare uno step sulla moto. Fino ad adesso abbiamo fatto molta fatica, ma ora lo step è arrivato. Non sono grandi cambiamenti come il telaio o il forcellone, ma sono piccoli dettagli che a questo livello fanno la differenza.”. Questo risultato è il primo sintomo che sulla GP25 si può lavorare bene e che con la combinazione giusta di sviluppi può essere competitiva con piloti diversi.
L'amore che ancora non sembra sbocciare tra la GP25 e Bagnaia
Tutt'altra aria è quella che tira nel lato del box di Pecco Bagnaia, che invece con la Ducati GP25 sembra non avere ancora trovato il feeling giusto per poter essere al livello di competitività del suo compagno di squadra e degli altri piloti del marchio di Borgo Panigale. Un amore che ancora non è sbocciato e che è stato soggetto di molte critiche nei confronti del pilota piemontese, che ci si aspettava sarebbe stato capace di capire meglio di altri la nuova Ducati, essendo portabandiera della casa italiana da molti anni. La stagione 2025 però ha preso una piega decisamente inaspettata e in concomitanza del round di Ungheria Bagnaia sta vivendo uno dei peggiori weekend di tutto il campionato fino ad ora, con i risultati che non sembrano riuscire ad arrivare con costanza.
A Balaton Park i problemi in frenata sembrano essersi acuiti ulteriormente, portando Bagnaia a piazzarsi in quindicesima posizione in Qualifica e a finire ben al di fuori della zona punti nella Gara Sprint, con un tredicesimo posto. Difficoltà che sono state confermate da Davide Tardozzi: “Soffre le vibrazioni sull'anteriore in frenata, come dice lui ‘saltella’.” spiega il tecnico di Ducati, "Dobbiamo trovare la soluzione a questo problema che ha da inizio stagione, ci abbiamo provato già in molti modi, ma non siamo ancora riusciti a trovare la soluzione. Non è un problema comune alle Ducati, è un problema che ha solo Pecco.". Weekend ancora tutto in salita quindi per Bagnaia, che in Ungheria sta sperimentando più problemi che in tutto il resto della stagione e al momento è il pilota in sella alla Ducati GP25 che più sta faticando in questo 2025.

Valentina Bossi
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