Credits: Ferrari Media Centre
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Nella giornata in cui Lando Norris e McLaren si riscoprono in stato di grazia, Charles Leclerc e Lewis Hamilton piazzano le proprie Ferrari alle spalle del pilota britannico, guadagnando una seconda e terza posizione valide per il GP del Messico di domani, gara che si preannuncia “di snodo” per il Campionato 2025 di F1.

Sempre tra i primi

La qualifica parte con le buone indicazioni arrivate dalle sessioni di prove fino ad ora svolte e, sebbene la prima posizione non fosse alla portata del duo ferrarista, le Rosse di Maranello hanno comunque avuto modo di farsi notare nei tre segmenti di qualifica, senza errori organizzativi e senza farsi cogliere di sorpresa da un tracciato dove l'evoluzione della pista (e quindi il differente impiego delle gomme in una opportuna finestra di funzionamento) è stata piuttosto evidente sin dal Q1.

Tenendo come riferimento i tempi migliori fatti registrare da Lando Norris nei tre segmenti (1:16.899, 1:16.252 e 1:15.586), con particolare attenzione a quelli del Q2 e del Q3, si nota che entrambe le Ferrari sono rimaste comunque costantemente all'interno di un gap che non è andato dilatandosi indefinitamente, come possiamo notare dalle registrazioni cronometriche migliori di Charles Leclerc (1:17.024, 1:16.658 e 1:15.848) e Lewis Hamilton (1:16.736, 1:16.458 e 1:15.938).

Il monegasco, che ha dichiarato come “non ce ne fosse più nella monoposto”, ha fatto sognare nel Q3, quando con il primo tentativo si era issato in prima posizione abbattendo la soglia psicologica del minuto e sedici secondi sul giro secco. Sfortunatamente per Charles, Norris aveva nel taschino ancora qualche decimo da spendere, come evidenziano i quasi tre decimi delle prestazioni migliori finali.

Miglior risultato per Lewis Hamilton

Credits: Ferrari Media Centre
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Se Lando Norris su McLaren ha dimostrato una scorrevolezza eccezionale su tutto l'arco del giro, soprattutto nei punti delle curve veloci prima della zona dello Stadio, Ferrari ha dimostrato una certa forza nel settore iniziale, con entrambe le monoposto oltre i 350 km/h alla speed trap in fondo al rettilineo di partenza. Non deve stupire, dunque, che per la prestazione finale Leclerc abbia chiesto qualche grado di ala in più sull'anteriore.

Il risultato ottenuto dalle monoposto di Maranello va comunque inquadrato in un contesto positivo per il morale, specialmente tenendo in considerazione il terzo posto di Lewis Hamilton, che segna così il miglior risultato in qualifica (ignorando le sprint) ottenuto da quando indossa la tuta Ferrari. A questo punto vale la pena fare due considerazioni per domani.

La prima riguarda l'imprevedibilità della monoposto sottolineata da Leclerc ad Austin…che si spera non si palesi durante il GP del Messico. La seconda riguarda invece il via della gara di domani: ammesso e non concesso che le gomme rimangano in una finestra ottimale lungo tutto il GP, se le Ferrari dovessero centrare una buona partenza, unita ad una prima frenata e prima curva “girata” in testa, la natura del tracciato potrebbe regalare alle Rosse un'arma di difesa da non sottovalutare. La fiesta del sabato potrebbe continuare anche la domenica.

Luca Colombo