Motomondiale | Balaton Park 2025 - Commento LIVE Gara

M.Marquez, decima vittoria e titolo sempre più vicino
M.Marquez, decima vittoria e titolo sempre più vicino | Credits: MotoGP

Circuito nuovo, musica vecchia: alla fine, a vincere è sempre Marc Marquez, l'imperatore della MotoGP, che fa suo anche il GP d'Ungheria e vola verso un titolo iridato sempre più vicino. Sinfonia simile anche per Marco Bezzecchi, ancora una volta bravo a impensierire (ma nulla di più) l'alieno rosso, che alla fine deve arrendersi pure a un tanto veloce quanto incostante Pedro Acosta. Applausi anche per un ritrovato Jorge Martin, autore di un weekend di alto profilo, oltre che di una incredibile rimonta dalla sedicesima posizione.

Prosegue il momento nero di Francesco Bagnaia, che però potrebbe forse aver trovato la luce in fondo al tunnel, anche se ciò non basta a schiarire le sorti del suo (disastroso) weekend ungherese. Male anche Alex Marquez, ancora una volta sottotono e poco “in bolla”. 

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MARC MARQUEZ: 10 e LODE. Voto inevitabile dopo la sua decima (!) vittoria stagionale, la settima consecutiva. Cannibale, Marc-ziano, ineluttabile: insomma, gli aggettivi scarseggiano ormai da un po' per lui, nel pieno del suo (secondo) prime. E allora via col conto alla rovescia iridato: la “missione Misano” non è poi così impossibile… 

PEDRO ACOSTA: 7. Un voto in meno per aver gettato alle ortiche la Sprint, chiusa nelle retrovie dopo una caduta. In gara, però, Pedro Pe' tira fuori il meglio di sé, centrando un più che positivo secondo posto. Che forse sarebbe potuto essere qualcosa in più senza la (brutta) caduta di sabato, che ha costretto agli straordinari i suoi meccanici. Nel complesso bene per il potenziale e il risultato in gara, non altrettanto per la troppa foga in certe situazioni. 

MARCO BEZZECCHI: 8. Si complica la vita con un passaggio (non richiesto) dal Q1, per poi firmare una super prima fila in qualifica. Sfortunato nella Sprint, dove perde tempo prezioso per via del contatto Quartararo-Bastianini al via, si rifa in gara: brucia Marquez in partenza e riesce a tenerselo dietro per un terzo di gara, poi è costretto a cedere il passo a lui e ad Acosta, forse penalizzato dalla scelta della soft al posteriore. Ma la prestazione resta: insomma, il Bez è un vero animale da gara. 

JORGE MARTIN: 8. Dopo un sabato in salita, reso ancora più complicato da una qualifica horror, lo spagnolo non ci sta e in gara sforna una prestazione da urlo, rimontando dalla 16^ fino alla 4^ posizione in sella a un'Aprilia con cui sta ancora prendendo le misure. Ma che dire? Bentornato Martinator!

LUCA MARINI: 7.5. Quarto nella Sprint e quinto in gara (dopo una bella bagarre con Morbidelli): Luca è senza dubbio una delle belle sorprese del weekend ungherese, che conferma i passi avanti fatti da Honda in queste ultime gare. Ora servono conferme anche su tracciati più “tradizionali”, ma intanto è già un ottimo step. Avanti tutta Maro

FRANCO MORBIDELLI: 6.5. Il podio nella Sprint faceva ben sperare anche in ottica gara, poi però le cose non vanno altrettanto bene e così Morbido si ritrova a chiudere in sesta piazza alle spalle di Marini. Non un risultato da buttare, ma neanche da incorniciare. 

BRAD BINDER: 6. Sufficienza risicata per il sudafricano, anche lui a spasso nella ghiaia nella Sprint (poi chiusa in ultima posizione), che in gara fa il suo minimo sindacale e porta a casa un settimo posto. Bene, ma si può (e si deve) fare meglio. 

FABIO DI GIANNANTONIO: 6. Altro weekend con una sufficienza “d'ufficio” per il romano, che dopo l'ottimo secondo posto nella Sprint, in gara è costretto a fare i conti con la sfortuna, ritrovandosi a cambiare moto poco prima del via per problemi tecnici e, di conseguenza, a partire dalla pit-lane (con gomme diverse da quelle previste). Alla fine chiude quindicesimo, un risultato che non lo soddisfa, ma era difficile fare meglio. Un vero peccato.

POL ESPARGARO: 8. Menzione d'onore per Polyccio, presente in Ungheria come sostituto dell'infortunato Vinales. Un weekend da applausi per lo spagnolo, decimo nella Sprint e ottavo in gara, a riprova del suo incredibile talento.

I bocciati | Bagnaia vede la luce, ma non basta. A.Marquez, che succede? 

FRANCESCO BAGNAIA: 4.5.Un altro GP da dimenticare per Pecco, che alla fine potrà forse aver trovato il bandolo della matassa e dirsi fiducioso, ma ciò non basta per cancellare le brutte prestazioni in terra ungherese. La speranza è che questa gara rappresenti un nuovo inizio: staremo a vedere.

ALEX MARQUEZ: 4. Se in Austria era stato “meno brillante”, qui la sua luce è proprio flebile: ottavo nella Sprint e addirittura quattordicesimo in gara (dopo una caduta in avvio). Un altro weekend da mettere in archivio per lui, il cui rientro dopo la pausa estiva si sta rivelando più faticoso del previsto. 

FABIO QUARTARARO: 4.5. Un altro GP da incubo per lui. Sbaglia tutto nella Sprint, mancando il punto di staccata alla prima curva, e finisce nella ghiaia, "rovinando" la partenza di due incolpevoli Bastianini e Bezzecchi. In gara ci va più cauto, ma non riesce ad andare oltre la decima posizione. 

FERMIN ALDEGUER: 4.5. Un fine settimana di alti e bassi per il rookie spagnolo, che prima coglie una buona quinta piazza nella Sprint, poi in gara perde totalmente la bussola e chiude ultimo dopo essere finito nella ghiaia. Errori di cui fare tesoro per il futuro. 

ENEA BASTIANINI: 4. Anche per lui un GP da dimenticare, e non solo per le prestazioni. Incolpevole nel contatto con Quartararo al via della Sprint, ci mette poi del suo nella caduta in cui coinvolge Zarco, prendendosi una (giusta) penalità. Dura poco anche la sua gara, finita dopo neanche un giro nella ghiaia con uno spavento non da poco. Meglio voltare pagina in fretta.

BALATON PARK: 2. Gare poco entusiasmanti per via di un layout poco affine alle due ruote ma, soprattutto, gravi falle nella sicurezza (che si erano già viste nel weekend di Superbike): insomma, siamo sicuri che il Balaton Park sia all'altezza di un Campionato del Mondo?

Giorgia Guarnieri

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