IndyCar | Portland GP: Palou campione nel giorno di Power
Il catalano porta a casa il titolo mentre l'australiano ottiene la prima vittoria stagionale per il team Penske

La sentenza definitiva è arrivata al giro 21: i problemi tecnici di natura elettronica sulla vettura #5 di Pato O’Ward hanno di fatto consegnato il titolo IndyCar 2025 ad Alex Palou. Il catalano è così stato incoronato campione per la quarta volta sotto il sole della capitale dell’Oregon, in una gara che ha visto Will Power portare a casa la prima vittoria stagionale per il team Penske, resistendo nel finale agli attacchi di uno scatenato Christian Lundgaard. Il terzo posto è dunque stato sufficiente per un Palou comunque mai domo fino alla bandiera a scacchi, che si è anche preso la sua bella ruotata dal danese.
Power impeccabile negli ultimi due stint

Partito dal terzo posto, Will Power voleva disperatamente questo successo per diversi motivi. In primis perché proprio qui, un anno fa, era salito sul gradino più alto del podio per l’ultima volta. In secondo luogo, l’australiano sta ancora aspettando un rinnovo in ottica 2026 da parte di Roger Penske, e il primo posto di oggi sicuramente darà un boost importante nelle trattative. Scattato con gomme soft nuove, ha rimontato un set identico al 35° passaggio, costruendo così il gap su Lundgaard per poter gestire, seppur con qualche apprensione, i due stint finali con gomma dura e soft usata.
Il danese è stato il più veloce in pista per tutto il weeekend, ed ha potuto anche beneficiare della nuova PU montata nel corso del weekend. Partito sesto, ha presto rimontato i primi mettendosi nella condizione di essere in grado di giocarsi il primo successo in carriera in IndyCar. La scelta però di montare gomme dure subito gli ha precluso la possibilità di restare attaccato a Power già nei primi giri, e questo gli è forse costato la vittoria finale. Il danese si è comunque difeso alla grande, facendo le spalle larghe quando Palou ha tentato di passarlo in un paio di occasione. La sensazione, però, è che per il danese la festa sia solo rimandata.
Palou, un terzo posto che vale il titolo
I quattro titoli conquistati dicono tanto, è ovvio. Ma vedere Palou, con già il titolo in tasca, provare in tutti i modi a portare a casa anche il successo a Portland, prendendosi dei rischi importanti, ci dà la misura di quanto forte sia lo spagnolo oggi. Scattato dalla quinta piazza, una volta avuta la notizia che O’Ward era fuori dai giochi, ha potuto concentrarsi solo sulla sua gara, e nel finale si è portato a ridosso dei primi due, con le strategie diverse che sono finite per convergere. Power e Lundgaard, però, si sono rivelati ossi troppo duri anche per lui, almeno nella giornata odierna. Poco male, il quarto titolo è stato messo in bacheca con merito, portando così a 17 il numero di campionati conquistati da Chip Ganassi Racing, a pari merito in questa speciale classifica con Penske Racing.
Non potrei essere più veloce, è stata una grandissima stagione. Devo ringraziare tutti alla CGR e tutti i nostri fans. Il team alle mie spalle, insieme a Honda, mi ha sempre dato quello di cui avevamo bisogno. Oggi ho fatto del mio meglio, ma semplicemente non potevamo fare di più.
Grande gara anche per Graham Rahal, quarto sotto la bandiera a scacchi dopo una strategia molto aggressiva che per poco non lo ha portato a podio. Da segnalare, oltre al quinto posto di Alex Rossi, il sesto di uno straordinario Callum Illott, con Prema che ha praticamente seguito gli uomini del Rahal Letterman in una strategia aggressiva ma tutto sommato redditizia.
Botte pesanti per Daly e Ferrucci
La prima parte della gara di Portland è stata caratterizzata da una serie di caution in seguito a pesanti contatti con le barriere da parte di Ferrucci e Daly. Il pilota del Massachusets è andato a sbattere violentemente all’uscita dell’ultima curva di Portland dopo aver perso il controllo a causa di un sovrasterzo. Difficile comprendere le cause, ma pare proprio che Ferrucci stesso abbia esagerato nel dare gas una volta in vista del rettifilo.
Conor Daly, invece, ha picchiato pesantemente nella variante veloce di richiamo dopo un contatto con Christian Rasmussen. I due erano già entrati in contatto un paio di giri prima, finendo entrambi nell’erba nella parte lenta. Il driver Juncos ha provato a rifarsi sotto, ma il rivale non gli ha reso per nulla la vita facile, e nel contatto ad avere la peggio è stato proprio lui. Nonostante la velocità elevata, lo statunitense è uscito incolume ed è stato subito dimesso dal centro medico dopo le visite di routine. Rasmussen non ha ricevuto nessuna penalità, anche se la sua manovra è sembrata essere veramente al limite. Nelle interviste, Conor non le ha mandate certamente a dire al rivale.
Mandare qualcuno a muro apposta a 150 mp/h è semplicemente una follia. Non è correre questo, non è scusabile in nessuna maniera. La colpa è tutta tua, Christian Rasmussen.

Alex Palou, dunque, si è portato a casa il quarto titolo con due gare d’anticipo, in una stagione a dir poco dominata. Tra un paio di settimane la IndyCar tornerà in pista al Milwaukee Mile, per la penultima gara stagionale, che aprirà dunque una sorta di passerella finale per lo spagnolo, che certamente vorrà rincorrere il nono successo in stagione.
Nicola Saglia