F1 | GP Miami, Sprint Race: Ferrari dal disastro al podio
Una gara breve dai due volti per la Scuderia di Maranello in Florida, con Hamilton al terzo posto e Leclerc a muro ancor prima della partenza.

Una gara breve dai due volti quella vissuta dalla Scuderia Ferrari a Miami. Gli uomini di Vasseur sono passati dallo scoramento dopo aver visto la Rossa #16 di Charles Leclerc a muro nel giro di schieramento ai festeggiamenti per il podio agguantato da Lewis Hamilton grazie ad una strategia particolarmente azzeccata. L’inglese ha dimostrato ancora una volta di avere un ottimo feeling con la Sprint Race, e oggi senza Safety Car finale, probabilmente, avrebbe potuto ambire ad un secondo posto.
Charles: errore pesante da condividere con il muretto
Inutile nascondersi dietro un dito: l’errore compiuto oggi da Leclerc è di quelli da matita rossa, con doppia sottolineatura. Il monegasco è infatti finito in barriera nel corso del giro di schieramento, appena uscito dai box, proprio mentre andava ad affrontare l’inizio del secondo settore, nella sezione molto veloce caratterizzata dai tanti curvoni. Dopo il contatto, molto pesante perché avvenuto a velocità sostenuta, Leclerc ha provato a riportare la vettura ai box, ma il danno alla parte destra era troppo rilevante per poter rientrare nel garage e continuare la gara. Un acquaplaning fatale, che non ha lasciato nessuno scampo al monegasco.
Una delusione cocente, certo, ma da condividere con il muretto e con gli ingegneri della Ferrari. Le condizioni, infatti, erano veramente estreme, con la pesante pioggia che stava andando a rendere la pista un vero e proprio fiume, tanto da indurre la Direzione Gara a ritardare lo start. In questa situazione, gli unici a uscire con le intermedie sono stati i due della Rossa, con Hamilton a lamentarsi pesantemente via radio. Una scelta palesemente inconcepibile, per diversi motivi, ma soprattutto perché rischiosa oltre modo, come si è visto. A farne le spese è stato Leclerc; ora il lavoro è tutto sulle spalle dei meccanici, che dovranno rimettere in sesto la vettura in vista della qualifica.

Lewis azzarda e ottiene un ottimo podio, ma resta in una situazione difficile
La prima metà della Sprint Race sembrava essere foriera di poche soddisfazioni per Lewis Hamilton. L’inglese della Ferrari era senza dubbio il pilota più lento in top ten, tanto che Albon, alle sue spalle, gli stava mettendo tanta pressione. Senza la pesante pioggia caduta in precedenza, però, la pista si è andata via via ad asciugare, e l’esperienza insieme al talento dell’inglese hanno fatto la differenza. All’undicesimo passaggio, infatti, Lewis ha decisamente richiesto la sosta per montare le gomme rosse, primo tra gli uomini di alta classifica.
Un azzardo, certo, ma che alla fine della gara ha ripagato alla grande, con la monoposto #44 a chiudere alle spalle delle due dominatrici di Norris e Piastri. Hamilton ha avuto la meglio da subito dei suoi diretti rivali delle Mercedes e anche di Verstappen, rientrati in ritardo e con diverse vicissitudini nella affollata corsia dei box. Avrebbe potuto insidiare anche Norris, rientrato per ultimo, ma la Safety Car uscita a causa del contatto con il muro di Alonso ha aiutato tanto il pilota di Bristol, vincitore alla fine sotto la bandiera a scacchi.
Fino ad ora è stato un anno complicato. Nessuno però si aspettava la pioggia a Miami, e io facevo tanta fatica con le gomme intermedie sul bagnato. Ho scelto di rientrare presto perché altrimenti non saremmo andati da nessuna parte. Abbiamo rischiato, e l'azzardo alla fine ha pagato.

Resta inteso che il terzo posto ottenuto non deve distogliere l’attenzione da quella che è la reale situazione della Ferrari in questo momento. In condizioni normali, infatti, o comunque uguali per tutti, Hamilton è sembrato essere il pilota più in difficoltà del gruppo di testa, e il tracciato di Miami resta molto ostico per la Rossa. Detto ciò, una boccata di ossigeno in un momento così complicato non può che fare bene a Lewis; Charles, invece, deve resettare tutto al più presto, e cercare di rimettere tutto insieme in vista di una qualifica che sarà determinante.
Nicola Saglia