Entrambe le scuderie della galassia Red Bull hanno ufficializzato i colori delle monoposto per il campionato F1 2023 in due eventi localizzati negli USA, caratterizzati dal fatto di essere delle "non-presentazioni" quasi del tutto scariche di contenuti tecnico-sportivi, ovvero delle monoposto che scenderanno in pista nella stagione alle porte.

Basta grandeur

Come suggeriamo da qualche tempo, gli anni della grandeur, con le presentazioni in pompa magna delle nuove monoposto, rappresentano un ricordo vivo eppure molto lontano della F1 che fu. Le ultime stagioni vedono le scuderie impegnate a rivelare meno possibile delle proprie vetture, pur riservando date e luoghi per lanci e presentazioni, che assumono di più la forma di eventi corporate.

Se da una parte dobbiamo sottolineare che anche nelle presentazioni del passato molti dettagli tecnici venivano omessi, con le scuderie mettevano in bella mostra quello che volevano fosse visto, nella F1 attuale il lancio vettura (o "lancio stagione") riflette il modello di business del team stesso. In altre parole il contenuto sportivo (la nuova monoposto) viene nettamente scisso dalla parte commerciale. I lanci 2023 di Haas e Williams costituiscono dei buoni esempi per comprendere quanto stiamo descrivendo.

Questione di core business

Per due anni di fila Red Bull Racing, scuderia "vetrina" di un core business totalmente scollegato con il mondo delle automobili, ha esibito dei modelli di colorati di F1 standard nei suoi eventi di lancio. Contestualmente ad entrambe le occasioni, la scuderia di Milton Keynes ha annunciato partnership commerciali strategiche. Lo scorso anno Oracle, quest'anno Ford. Lo stesso vale per AlphaTauri, brand di nicchia del gruppo Red Bull nel campo della moda, che quest'anno ha lanciato la nuova linea di vestiario con la nuova colorazione della monoposto.

La scuderia di Milton Keynes comincia sostanzialmente da dove aveva lasciato, senza troppi sconvolgimenti nelle gerarchie. Max Verstappen farà sempre da punto di pivot, con Sergio Perez a coprire il ruolo di secondo pilota, guardato a vista da Daniel Ricciardo, tornato all'ovile con la carica di terza guida. Di sicuro non intravvediamo nulla di nuovo in tutto questo e la parte più interessante della presentazione gravita attorno all'accordo con Ford.

Il ruolo di Ford?

Dal 2025, infatti, la Casa americana collaborerà con il team di Milton Keynes. La sfumatura più interessante dell'accordo riguarda il ruolo della Ford stessa, dettaglio non bene specificato durante il lancio. La PU da F1 verrà prodotta da Red Bull PowerTrain che, per quanto sappiamo, già opera sui progetti maturati dal passaggio di proprietà intellettuale con Honda.

Molto probabilmente Ford metterà solo un badge sulle unità motrici, perché risulta difficile pensare che gli americani dispongano di informazioni spendibili sulla parte termica o sulla parte elettrica del treno completo. A pensare male si fa peccato, lo sappiamo, tuttavia il nome Ford potrebbe risultare utile come grimaldello per aggiudicarsi quel tempo in più, destinato ai nuovi player, di prova al banco per le PU della Red Bull PowerTrain.

Che rebus, Alphatuari

AlphaTauri, invece, costituisce un complicato rebus: lanciata con la nuova linea di vestiti, diventa difficile capire quali siano gli obiettivi della scuderia di Faenza. Con Yuki Tsunoda, protetto dalla Honda, e Nyck De Vries, esordiente che proviene dalla galassia Mercedes, per AlphaTauri nel 2023 decade il ruolo di banco di prova per i piloti del programma junior della Red Bull. Programma junior che, dobbiamo sottolineare, da qualche tempo non "produce" più con gli stessi numeri del recente passato.

Nel 2022 un gorgo di tipo tecnico ha inghiottito nelle retrovie la scuderia di Faenza, che quindi non riesce ad agire come scuderia "sorella" della squadra principale. Almeno non dal punto di vista dei risultati, che, in fondo, rappresentano la giustificazione degli investimenti nel progetto F1.

Impresa sostenibile

Al momento AlphaTauri funziona meglio come veicolo pubblicitario del brand fashion di casa Red Bull, ma il circolo finanziario indotto dai risultati non sembra sufficiente a garantirne la sostenibilità. In un certo senso, l'ingresso di PKN Orlen come principal partner della scuderia faentina dovrebbe fornire un indizio su come i flussi di cassa risultino importanti anche per un team che, ad una vista superficiale, potrebbe agire come veicolo per aiutare Red Bull nello spalmare gli oneri relativi al Circus.

Sì, AlphaTauri ha distribuito dei render preliminari della AT04, ma costituiscono un riferimento troppo limitato e troppo labile per intavolare un'analisi. Quello che possiamo attualmente mettere sotto la lente di ingrandimento è altro. Dietrich Mateschitz ha creduto parecchio nella configurazione del progetto Toro Rosso (poi AlphaTauri) e dopo la sua scomparsa sono affiorate parecchie speculazioni sul futuro della scuderia. Sul medio termine i programmi risultano approvati, ma sul lungo termine le cose sono meno definite e, con tutta probabilità, arriverà il giorno in cui dovranno essere prese delle decisioni in merito.

Luca Colombo