In questi giorni di pausa invernale, il circuito di Spa-Francorchamps ne sta approfittando per completare i lavori di ammodernamento del circuito, relativi in particolare alle vie di fuga. Le fotografie divulgate mostrano l’entità delle opere, che non hanno in nessun modo toccato il layout del mitico tracciato belga, da sempre tra i preferiti di piloti e race fans.

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Eau Rouge e Raidillon il fulcro dei lavori

La sede del Gran Premio del Belgio sta sfruttando un fondo di 80 milioni di euro stanziati dal governo per i lavori di ammodernamento della pista situata nel cuore delle Ardenne. Nei mesi scorsi, le operazioni si sono concentrate soprattutto nella zona Eau Rouge-Raidillon, ed hanno interessato le vie di fuga esterne. Non è stato un lavoro semplice, però, perché si è dovuto scavare una parte della montagna alle spalle del tracciato, che in passato bloccava sul nascere ogni idea di ampliamento.

 

In questo settore velocissimo, sono state ampliate le vie di fuga su entrambi i lati della pista, anche se dal lato uscita box delle gare endurance c’è pochissimo spazio per lavorare. Alla fine dello scorso anno era stato demolito l’iconico Chalet Raidillon, che dominava la scena, a favore di una nuova tribuna VIP della capienza di circa 4000 posti. Oltre a tutto ciò, è prevista l’aggiunta della ghiaia in tante altre vie di fuga, come alla Source o a Les Combes.

Il layout non cambia, aumenta la sicurezza

Nei giorni scorsi, si erano diffuse sui social quelle che oggi, alla luce delle immagini diffuse dagli organi ufficiali del tracciato, possiamo tranquillamente definire come fake news. Il layout della pista, infatti, al contrario di quanto era sembrato, non subirà variazioni, e Spa-Francorchamps resterà uno dei tracciati più impegnativi del Mondiale.

Tutte le modifiche vanno nella direzione di cercare di evitare sempre più gli incidenti che in questi anni abbiamo visto numerosi in F.1, F.2 (come dimenticare il botto che ci ha portato via Hubert?) e anche nelle gare GT. Inoltre, grazie all’ammodernamento portato in questi giorni la pista potrà ottenere anche la licenza FIM di Grado C, necessaria per poter tornare ad organizzare la 24 Ore di moto di Spa-Francorchamps a partire dalla prossima stagione.

C’è però un aspetto che sta passando in sordina, ma che è molto importante, perché potrebbe finalmente segnare un’inversione di tendenza rispetto a quanto stiamo vedendo ormai da 20 anni sulle piste di tutto il mondo. L’aggiunta della ghiaia in diverse zone, infatti, va sicuramente a favore dello spettacolo e della vera filosofia racing. Chi sbaglia e va largo paga, rallenta, e, se riesce torna in pista, altrimenti per lui è gara finita. Ben venga dunque il suo ritorno, con tanti saluti ai track limits che stanno rendendo sempre più incomprensibile questa F.1. La speranza è che tanti altri tracciati, a partire da quelli italiani, seguano questa filosofia e tolgano l’asfalto che ha sfigurato e reso solo più pericolosi alcuni tratti, come la Parabolica Alboreto di Monza.

Nicola Saglia