Credits: Pirelli Media Library
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Manca poco alla ripartenza del Campionato 2025 di F1 dopo la pausa estiva, ovvero quel periodo dell'anno dove (teoricamente) le scuderie non possono lavorare sulle monoposto dal punto di vista tecnico. Fino a questo momento il quadro tecnico ha visto prevalere nettamente McLaren su tutti gli altri team in griglia, grazie ad un ottimo progetto di base che ha consentito una politica di impiego degli aggiornamenti solo nel momento in cui questi siano di provata "stabilità" sulla monoposto di Woking.

Bisogna guardare al 2026…

La seconda parte del Campionato 2025 di F1 vedrà tutte le scuderie verosimilmente impegnate di più sullo sviluppo delle future monoposto del 2026, che avranno un quantitativo ridotto di soluzioni trasferibili dalle monoposto attuali. Classifiche alla mano e storico della Stagione vissuta fino ad ora, McLaren dovrebbe avere abbastanza punti per bissare il successo nel Costruttori ottenuto nel 2024, mentre la situazione nel resto del gruppo (a partire dalla lotta per il secondo posto) non è così definita.

Poiché all'orizzonte sono ancora disponibili molti punti che potranno ritornare utili una volta che si tireranno le somme in quel di Abu Dhabi, cosa possiamo attenderci da questa seconda parte di Campionato? La maggior parte delle scuderie ha affermato (implicitamente o esplicitamente) di non avere ulteriori sviluppi importanti in arrivo, dichiarazione abbastanza in linea con le problematiche di gestione ed allocazione delle risorse disponibili. Gli ultimi dieci GP, in altre parole, non dovrebbero vedere soluzioni tecniche radicalmente nuove, a parte tutte le piccole evoluzioni già previste e gli accorgimenti (ad esempio gli allestimenti specifici per tracciato) per ottimizzare il pacchetto vettura esistente.

Per utilizzare un linguaggio più pratico e meno concettuale, questioni come (per esempio) l'introduzione di nuovi schemi sospensivi (i quali hanno un discreto impatto sul comportamento dinamico complessivo della monoposto in termini di grip meccanico e interazione aerodinamica) dovrebbero latitare, lasciando il palco ad interventi mirati ad una migliore "dialogo" tra il flusso d'aria che passa sopra la monoposto e quello che passa sotto, ad esempio quelle "pieghe" sui segmenti laterali dei fondi vettura.

Cosa prospettare?

Credits: Pirelli Media Library
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Ammesso e non concesso che quanto affermato dalle scuderie corrisponda a verità, nelle ultime dieci gare i team dovrebbero avere più agio nell'esplorare diverse direzioni di assetto, piuttosto che sintetizzare nello stesso tempo la correlazione del dato teorico con quello pratico (figlio di una nuova "grossa" soluzione) e l'ottimizzazione di una sola direzione di assetto. In altre parole, il lavoro sulla prestazione potrebbe "girare" maggiormente attorno all'esigenza del pilota di ritrovarsi una monoposto magari meno veloce nella "peak performance", ma più prevedibile, dalla quale estrarre in maniera più consistente il potenziale, scaricando l'ufficio tecnico e traslando il lavoro su un piano più operativo in pista e nelle simulazioni del box virtuale.

Alla luce di tutto questo, è abbastanza legittimo chiedersi chi potrà maggiormente giovare di uno scenario simile, se verificato, tra le scuderie in pista. Probabilmente McLaren ha in mano le chiavi per ribadire quanto fatto vedere nella prima parte di stagione, a meno di scintille tra i propri piloti, che sono i maggiori candidati al Mondiale 2025: in realtà per la scuderia di Woking buona parte del lavoro verrà svolto in un'area più gestionale che tecnico-operativa. I maggiori punti di domanda riguarderanno sicuramente i runner-up: Ferrari, fino ad oggi, ha potuto consolidare la seconda posizione nel Costruttori grazie al contributo di entrambi i piloti, eventualità cronicamente mancante in Red Bull Racing ed amplificata nello svolgersi della stagione presso Mercedes.

Fondamentalmente, se la scuderia di Milton Keynes e quella di Brackley riuscissero a lavorare di più sugli assetti di Tsunoda e Antonelli, saranno in posizione di agganciare una scuderia di Maranello che, dopo gli episodi visti in Ungheria (ma anche in Cina ad inizio Stagione), sembra avere un problema endemico dal punto di vista tecnico sulla propria monoposto? Tra i backmarkers, Aston Martin, per esempio, riuscirà a replicare il buon risultato visto all'Hungaroring e tentare l'assalto alla Williams, prima nel Campionato degli altri?

Solo il tempo darà una risposta ai nostri quesiti, ma quasi sicuramente ci dovremo preparare ad una seconda parte di Stagione nella quale il lavoro tecnico sarà intimamente diverso rispetto a quanto visto nei primi quattordici appuntamenti.

Luca Colombo