Credits: Cadillac F1 Official FB page
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Iniziano i lavori seri in casa Cadillac in vista del debutto in F1 che avverrà al Gran Premio di Melbourne 2026. Nel paddock di Monza si è visto Graeme Lowdon, team principal del team americano, mentre nelle due sedi inglesi e americane della scuderia un pool di ingegneri, insieme ai piloti, ha in pratica simulato il weekend di gara

Un altro passo verso la pista

I lavori in casa Cadillac in vista del debutto nel Circus iridato procedono a ritmi serrati, con il team vero e proprio, fatto di tecnici e ingegneri, che inizia a prendere forma sempre più. Sarà un lavoro lungo e in parte arduo, ma la scelta di iniziare già da adesso con una scaletta così compressa può certamente pagare e dare soddisfazioni, anche se dalla squadra non arrivano certo proclami entusiasmanti. 

In ogni caso, durante il Gran Premio d’Italia F1, nelle sedi dislocate tra Regno Unito e USA, una cinquantina di ingegneri ha lavorato simulando praticamente tutte le sessioni come se le vetture fossero in pista, e analizzando dati e numeri emersi da quanto avvenuto nei tre giorni di sessioni sull’asfalto dell’Autodromo di Monza. Esperienza, questa, che verrà ripetuta nel corso del prossimo GP dell’Azerbaijan. E le simulazioni, a quanto risulta, hanno coinvolto anche i piloti Perez e Bottas, che hanno dovuto affrontare sessioni media esattamente come se fossero in pista. Un’occasione per entrambi per riprendere contatto con tutte le attività che dovranno svolgere a partire dall’Australia. 

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Il virtual garage del team Cadillac F1

Dalle simulazioni ai test veri

Nei giorni scorsi, il team principal Graeme Lowdon aveva già spiegato quelli che sarebbero stati i passi da svolgere per il team in vista del debutto in pista a Melbourne. L’obiettivo fondamentale, come da lui stesso dichiarato, sarà quello, nei prossimi mesi, di creare un team coeso e in grado di arrivare già in qualche modo preparato ad affrontare tutti gli aspetti, o quantomeno la maggior parte di essi, che sono fondamentali per un weekend di gara in F1. Proprio per questo motivo sono stati coinvolti anche i due piloti, che dovranno certamente fare la loro parte portando tutta la loro esperienza e conoscenza della materia. 

C’è anche un altro aspetto che il team Cadillac dovrà valutare con attenzione nel corso dei prossimi mesi. Se infatti il programma al simulatore sta procedendo come programmato, tra poco sarà anche necessario scendere realmente in pista, con una serie di quelli che vengono chiamati TPC, cioè i test effettuati con vetture che da più di due anni non scendono in pista. Il problema è, ovviamente, che non esistono vetture del team americano che possano soddisfare tale condizione, quindi sarà necessario battezzare una vettura. Molto probabilmente, la scelta ricadrà sulla Ferrari del 2023, considerando che almeno per i primi due anni sarà proprio la PU di Maranello a spingere le vetture a stelle e strisce. Si tratterà ovviamente di un’anomalia, che però è concessa dal regolamento attuale. 

Continua dunque la crescita dell’undicesimo team che popolerà la griglia a partire dal 2026. C’è ovviamente grande curiosità per vedere quelli che saranno risultati, anche se ovviamente oggi tutte le dichiarazioni sono improntate alla prudenza. 

Nicola Saglia