La gioia di Alex Palou al termine della gara di Portland
Credits: IndyCar Official website

Tanti dei grandi pistoleri americani che sono entrati nell’immaginario collettivo erano anche dei veri e propri gamblers, giocatori di professione che vuotavano le tasche, in maniera più o meno lecita, degli sprovveduti avventori dei saloon di cittadine come Deadwood e simili. Fuor di metafora, possiamo dire che Alex Palou ha “ripulito” i rivali calando proprio lo scorso weekend un poker di trionfi che lo ha consacrato di diritto tra le leggende del motorsport. 

Una stagione senza storia 

Strano a dirsi, ma la stagione 2025 IndyCar è stata per certi versi la più noiosa degli ultimi anni. Non che le gare siano state particolarmente prive di spunti, ma nel complesso la lotta per il campionato ha preso sin da subito una direzione ben precisa. Il “colpevole” di tale noia, ovviamente, è certamente stato Alex Palou, e con lui la crew della Dallara #10 gestita dal team Chip Ganassi Racing. Cinque vittorie sulle prime sei gare del campionato, con la ciliegina sulla torta della 500 Miglia di Indianapolis: diciamo che le cose sono state messe in chiaro sin da subito da parte del catalano. 

Devastante sotto tutti i punti di vista, oltre che in grado di rintuzzare tutti i timidi attacchi portati dai rivali. Già, i rivali: praticamente non pervenuti. Gli unici a provare ad alternarsi nel ruolo di possibile contendente al titolo sono stati Kyle Kirkwood e Pato O’Ward. Il primo, come abbiamo già visto, si è però perso per strada nel corso dell’estate insieme a tutto il team Andretti, mentre il messicano ha trovato tardi il successo ed ha patito in più di un caso di una serie di sfortune che non lo hanno certamente aiutato. La gara di Portland ne è certamente un esempio calzante, con l’imprevisto elettronico che al giro 21 ha praticamente ammutolito il motore Chevrolet della sua Arrow McLaren. 

In tutto questo, Palou è sembrato essere in totale controllo. C’è un dato che fa riflettere: il terzo posto ottenuto in Oregon è stato il peggior risultato stagionale del catalano su un tracciato permanente, ovali esclusi. Semplicemente impressionante, e attenzione perché non è ancora finita: nei due ovali finali di Milwaukee e Nashville Alex potrebbe incrementare il proprio score di vittorie in una stagione, per ora fermo a quota nove, raggiungendo un mostro sacro come Mario Andretti. Poco da dire, anche per i suoi detrattori: Palou è entrato di diritto nella leggenda del motorsport, e potrebbe continuare a scalare le gerarchie sempre di più, considerando che ha solo 28 anni. 

Ganassi fa 17: e pensare che dovevano separarsi... 

Credits: Indycar Official website

Tre titoli consecutivi quelli vinti dallo spagnolo: una conquista che lo fa ammettere in un club ristretto di soli quattro piloti, insieme a Ted Horn, Dario Franchitti e Sebastien Bourdais. E, a guardare bene la storia tra Palou e il team Chip Ganassi Racing, viene da sorridere se si pensa che nel 2022, nonostante il primo titolo già vinto, le loro strade sembravano destinate a dividersi, con Arrow McLaren a mettere sotto contratto lo spagnolo, in pratica promettendo (senza mantenere) un posto in F1. Mai ripensamento fu più provvidenziale, viene da dire: dal 2023 ad oggi, infatti, non ce n’è più stato per nessuno. 

Intanto, il team guidato dal vulcanico Chip è riuscito a pareggiare il numero di titoli IndyCar vinti dagli eterni rivali del Penske Motorsport. Le tre Astor Cup consecutive conquistate insieme a Palou hanno infatti portato lo score a quota 17, a coronamento di una storia da corsa e ricca di successi che dura ormai da trent’anni. Il catalano si è ritagliato sempre più il ruolo di volto storico della squadra, al pari di nomi che fanno venire la pelle d’oca quali Jimmy Vasser, Alex Zanardi, Juan Pablo Montoya, Dario Franchitti e Scott Dixon. Il team è una vera e propria macchina da guerra, con Barry Wanser assoluto protagonista dei successi di Palou e in grado di chiamare perfettamente le strategie in ogni occasione. 

Mancano ancora due gare alla conclusione della stagione, e sicuramente nessuno festeggerà più di tanto fino al gran finale di Nashville. Allora sì che ci si potrà lasciare andare, con un pensiero fisso nella testa: chi può veramente pensare di insidiare l’armata invincibile composta da Alex Palou e Ganassi Racing?

Nicola Saglia