Analizziamo i dati offerti dalla telemetria sui giri più veloci delle qualifiche del GP d'Ungheria di Mercedes, Red Bull e Ferrari, per capire meglio dove si concretizza il dominio del team tedesco.

PRIMO SETTORE

La Mercedes nel primo tratto di pista mostra tutto il suo potenziale a livello di potenza della power unit, riuscendo a portare tanta velocità prima di curva 1. Segue a ruota la Red Bull con un power unit Honda, che non sembra essere cosi distante da quella delle frecce d'argento, almeno in termini di velocità finale.

Hamilton fa tanta differenza in curva 1, dove ha una velocità minima di ben 5 km/h maggiore rispetto a quella della Ferrari. In curva 2 il sei volte campione del mondo non è stato perfetto e infatti ha perso un po' il punto di frenata risultando il più lento nel confronto tra le tre scuderie.

Nel transitorio che porta a curva 4, la Mercedes detiene la miglior velocità alla speed trap. La Ferrari va lenta sul dritto: perde mezzo secondo nel primo tratto del circuito magiaro, confermando quello già visto in Austria, ovvero una vettura che ha una power unit troppo lenta rispetto alla concorrenza.

SECONDO SETTORE

Se nelle prime curve tutti i top team viaggiano sulle stesse velocità, in curva 9 mostra i muscoli Lewis Hamilton, dove stacca sia la Ferrari, che la Red Bull. Nel giro veloce Max Verstappen quasi sicuramente avrà commesso un errore nel tratto misto, poiché risulta lento sia in curva 9 che alla 11.

Mercedes fortissima nelle curve medio veloci, come dimostra anche il cronometro, con un altro mezzo secondo rifilato sia alla Ferrari che alla Red Bull.

TERZO SETTORE

In curva 12 tutti hanno alzato leggermente il piede, con la Ferrari che mostra una buon carico aerodinamico,ottenendo un'ottima velocità minima. In curva 13 forse una leggera sbavatura di Seb porta la Rossa, nel giro veloce, a perdere circa 8 km/h da Hamilton.

Nel confronto con il best lap della Ferrari in FP3, dove riusciva a portare in curva una velocità minima di 103 km/h rispetto ai 101 km/h della qualifica, Vettel risulta più lento. Il pilota tedesco si riprende nell'ultima curva.

Ultimo settore caratterizzato da curve lente, dove la Ferrari accusa il minimo distacco: solo 0.283, rifilando due decimi alla Red Bull.

CONSIDERAZIONI FINALI

Se la Mercedes è di un altro pianeta, la Ferrari sembra essere a livello Red Bull, perdendo un po' nelle curve veloci, ma riuscendo a generare più prestazione nelle curve medio lente, come dimostrano i numeri riferiti alle velocità medie.

La vera differenza con la Mercedes è nelle curve medie e nella velocità massima, a dimostrazione che la power unit tedesca dispone di tanta potenza. Continua a non sfigurare la power unit Honda, davanti a quella della Ferrari.

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Francesco Magaddino