Continuiamo la nostra analisi di metà stagione delle scuderie impegnate in F1 parlando della McLaren. Il team di Woking, dopo aver iniziato la stagione a rilento, ha ingranato nelle ultime gare, facendo un grande balzo in avanti in classifica dal Gran Premio d'Austria, grazie ad una serie di sviluppi tecnici ben mirati. Ripercorriamo insieme la prima metà dell'anno della squadra inglese, parlando anche dei piloti: da un Lando Norris che sembra oramai un veterano, ad un Oscar Piastri sorprendentemente in forma per essere un rookie.

Up&Down

In questo caso, sarebbe più corretto parlare di down & up. La McLaren si è presentata ai nastri di partenza del 2023 in una situazione disastrosa, tanto da sembrare addirittura l'ultima forza dello schieramento. Una situazione simile a quella dello scorso anno: anche nel 2022, infatti, la McLaren pareva essere regredita ad inizio anno, anche se il primo podio stagionale arrivò subito, già nella quarta gara di Imola. Se dovessimo trovare quindi il punto più basso della stagione, questo sarebbe sicuramente il GP del Bahrain, con Norris diciassettesimo, ultimo dei classificati, e Piastri addirittura ritirato.

Tuttavia pian piano la squadra ha iniziato a migliorare. I primi punti sono arrivati in Australia, con un sesto e un ottavo posto: da lì in poi, complici un'Aston Martin regredita, una Ferrari che funziona a corrente alternata e un'indecifrabile Mercedes, ha iniziato pian piano a farsi vedere sempre di più nei punti.

La svolta è arrivata in Austria. Al Red Bull Ring sono stati portati degli aggiornamenti, dapprima sulla macchina di Norris e poi, da Silverstone, anche su quella di Piastri. E i risultati si sono visti, prima con il quarto posto di Norris in Austria, e poi con il colpaccio di Silverstone, quando in qualifica le due McLaren hanno chiuso al secondo e al terzo posto ad un nulla da Verstappen. In gara Norris ha avuto uno scatto migliore del campione in carica, portandosi addirittura al comando. Dopo pochi giri ha però dovuto cedere la posizione per il ritmo superiore dell'olandese. Una neutralizzazione ha poi privato Piastri del podio, ma sicuramente Silverstone rappresenta il punto più alto della stagione della McLaren.

I piloti

Probabilmente in McLaren hanno la coppia complessivamente migliore della griglia in questo momento. Forse solo in Ferrari possono dire lo stesso. Lando Norris non avrebbe neanche bisogno di presentazioni, oramai è al suo quinto anno in F1 e non è più una sorpresa. L'inglese è veloce, maturo, fa pochi errori e probabilmente è pronto a lottare per qualcosa di più importante. Gli si potrebbe concedere l'unico difetto di non aver lottato più duramente con Verstappen a Silverstone. Ma in quel momento il team aveva bisogno dei punti, non poteva rischiare di buttare tutto al vento, e ha fatto la scelta più conservativa. Tanto difficilmente sarebbe riuscito a resistere di più. Dovendo dare un voto, sarebbe da 9.

E poi c'è Oscar Piastri. Il re dell'estate 2022. Il tira e molla tra McLaren e Alpine ha tenuto banco nel corso della scorsa pausa estiva, con una querelle simile a quella tra Benetton e Jordan per Michael Schumacher. Una forte pressione per un rookie, che quest'anno era chiamato a dimostrare che tutto quanto è successo lo scorso anno fosse per una buona causa. E l'australiano non ha deluso le aspettative. A inizio anno sembrava che la sua scelta di preferire la McLaren all'Alpine fosse stata un suicidio professionale.

In realtà ha potuto sfruttare le prime scialbe corse per accumulare esperienza lontano dalla luce dei riflettori. In Australia sono arrivati i primi punti, con un ottavo posto, proprio nella sua città natale. Man mano il distacco da Norris si è assottigliato e, a Silverstone, quando gli aggiornamenti sono arrivati anche sulla sua monoposto, ha rischiato di andarsi a prendere un clamoroso primo podio in carriera, alla sua decima gara. La Safety Car ha impedito questo clamoroso risultato, ma in Ungheria ha provato a rifarsi, approfittando della spallata di Verstappen a Hamilton al via per salire al secondo posto. Stavolta è stata la strategia McLaren ad impedirgli di salire sul podio, con il team che ha favorito il caposquadra Norris.

E infine è arrivato il Belgio, con un sabato da sogno. Dapprima si è giocato la pole nella qualifica shootout e poi ha chiuso secondo nella Sprint, comandando la corsa per qualche giro. Ironicamente, proprio la domenica è arrivato forse l'unico vero errore dell'anno, ossia il contatto al via con Sainz. Ma, in generale, la sua prestazione nell'arco della stagione è stata finora eccelsa e merita lo stesso voto di Norris, non fosse altro per la minore esperienza.

La vettura

La McLaren MCL60 è una creatura bizzarra. Ha iniziato la stagione come vettura di bassa classifica, ma il massiccio lavoro di aggiornamenti l'ha portata ad essere, nelle ultime gare, la seconda forza del mondiale. Eppure, sin da subito si intravedevano i punti di forza di questa macchina, che si è portata fino ad adesso. La McLaren era infatti la macchina più veloce nelle curve lente e questo si è ovviamente visto soprattutto in Ungheria, dove le monoposto di Woking sono state ben competitive.

Ma soprattutto, inspiegabilmente, la vettura ha dimostrato di andare forte specialmente in condizioni di pista fredda e/o umida: questo potrebbe anche parzialmente spiegare perché le prime uscite stagionali, nel caldo Medio Oriente, siano state così deludenti. Il primo sentore si è avuto a Monaco, quando nella fase di gara sotto la pioggia sia Norris che Piastri giravano più veloci di Verstappen. Ma ovviamente, questo è emerso chiaramente a Silverstone, sia in qualifica con pista umida, che in gara, con asfalto freddo.

Consci di queste caratteristiche, in Belgio la McLaren ha provato a giocare un jolly, preparando le vetture totalmente da bagnato sperando nella pioggia. Non ha funzionato, e, a parte Piastri ritirato, Norris ha chiuso settimo, risultando anche il più lento sul Kemmel. Punti persi a vantaggio della Ferrari, della Mercedes e dell'Aston Martin, che potrebbero essere fatali a fine stagione nella classifica costruttori.

Prospettive future

La seconda parte di stagione può far ben sperare per la McLaren. Certamente, già Zandvoort potrebbe essere un circuito favorevole alla squadra di Woking, così come Singapore e forse Suzuka, casomai dovesse piovere. Il team papaya è rientrato in lotta per il secondo posto nel mondiale costruttori, e se da un lato l'Aston Martin sembra essere in caduta libera e potrebbe diventare un facile bersaglio, dall'altro Ferrari e Mercedes sembrano tenere ancora botta. È difficile prevedere dove può arrivare la McLaren a fine anno, ma le aspettative sono sicuramente più rosee di quanto lo fossero a marzo.

Alfredo Cirelli