F1 | Apple si aggiudica i diritti TV negli USA: il futuro è qui?
F1 e Apple hanno finalizzato un accordo per i diritti TV negli USA: quali sono le strategie condivise da ambo le parti e cosa si prospetta per il futuro?

F1 e Apple hanno annunciato di aver raggiunto un accordo quinquennale, nel mercato degli Stati Uniti, per la trasmissione in esclusiva dei GP su Apple TV dal 2026 al 2030: l'azienda di Cupertino andrà a sostituire ESPN, il detentore attuale dei diritti televisivi. Da tempo si parlava di questo avvicendamento: per ora la partnership sarà "locale", limitata al (non del tutto esplorato) mercato statunitense, ma potrebbe diventare la guida per quelle che saranno le modalità di fruizione televisiva della F1 a livello globale sul medio termine.
Entrare nella cultura USA
L'accordo arriva sulla scia del film "F1": la pellicola ha incassato 630 milioni di dollari, diventando il film sportivo di maggior successo della storia, e ha contribuito ad inserire Apple nel “giro” del Circus. Secondo una recente intervista a Stefano Domenicali, il film con Brad Pitt è un veicolo dotato di un effetto importante sull'evoluzione del nuovo target di pubblico che il Circus vuole attrarre. Proprio il CEO della F1 ha commentato l'accordo, rilasciando una dichiarazione che ne rappresenta una manifestazione di intenti:
"Siamo pronti a entrare in più case e a entrare di più nella cultura dei tifosi americani. Questo è qualcosa che rappresenterà un grande cambiamento nel nostro approccio al panorama mediatico."
Per capire meglio l'accordo dovremmo analizzare il mercato televisivo statunitense: sfortunatamente il sistema USA (molto legato a questioni di trasmissioni via cavo e questioni geografiche) è completamente diverso da quello europeo, quindi una discussione basata sulla nostra esperienza locale diventerebbe troppo lunga e con poco senso. Soffermiamoci quindi sulle parole di Domenicali, che vuole portare il prodotto F1 nelle case degli americani: in termini di penetrazione sul mercato, affinché il rapporto sia efficace, gli svantaggi legati alla cessazione dell'accordo con l'emittente ESPN dovrebbero essere superati dai vantaggi dell'accordo con Apple.
Tenendo da parte, ahimè, i contenuti (che dovrebbero essere il tema portante dell'operazione), le stime di mercato parlano di circa 300 milioni di utenti iPhone negli Stati Uniti e di una quota significativa degli abbonamenti globali a Apple TV localizzata sul territorio statunitense. Poiché non si ragiona più con la logica di un broadcaster televisivo, ma con quella legata ad un'azienda che vende hardware e software, plausibilmente è stata valutata la capacità di penetrazione del prodotto F1 qualora Apple riuscisse a spingere il Circus sull'intera gamma dei propri prodotti.
Di chi stiamo parlando
Ian Holmes, responsabile dei diritti media e della trasmissione della F1, ha fornito una spiegazione illuminante, soprattutto in merito a quale dovrebbe essere l'obiettivo ultimo di questo accordo di collaborazione, ovvero un allargamento della base "generica":
"Ciò che più ci entusiasma di questo accordo è l'aiuto ad affrontare il fatto per cui sempre più persone consumino contenuti in modi diversi, su dispositivi diversi e in modi diversi. (…) Essendo anche un servizio di streaming, potrà essere sempre attivo. Parliamo poi di 'osservatori' e 'follower'. Un osservatore è qualcuno che magari assiste alla gara in diretta e rimane lì seduto per due ore, godendosi un'offerta incredibilmente coinvolgente e tecnicamente avanzata. Un follower è forse uno spettatore un po' più leggero, che magari vuole entrare e uscire, consumando diversi tipi di contenuti in diversi formati. (…) Abbiamo tutto questo in un unico posto, con Apple. Riteniamo che questo faccia davvero la differenza nel modo in cui cresciamo e ci consenta di essere rilevanti e accessibili al pubblico più vasto possibile."

Qui la parola chiave è streaming: il nuovo accordo consentirà agli abbonati ad Apple TV di accedere a tutti i fine settimana di gara di F1, senza alcun costo aggiuntivo. Per un numero selezionato di gare si prevede che i contenuti saranno disponibili gratuitamente per la visione sull'app Apple TV per i non abbonati. La strategia qui è abbastanza ovvia: attrarre le persone con qualche prova gratuita dovrebbe corrispondere ad un vantaggio maggiore nell'incrementare gli abbonamenti. Inoltre, Apple non ha intenzione di spazzare via F1 TV, ma di renderla un elemento centrale dell'offerta F1, tanto che sarà gratuita per tutti gli abbonati ad Apple TV.
Vedendo sul web i messaggi di posta elettronica che gli abbonati di F1 TV sul suolo americano hanno ricevuto, la percezione è che Apple non aggiungerà nulla al prodotto già esistente, ma lo farà rientrare nel proprio “giro” di app, renendo così F1 TV non più un'applicazione o, in generale, un prodotto indipendente, ma un qualcosa nelle proprietà dell'azienda californiana. Questo potrebbe diventare un tema importante, nel giorno in cui Apple volesse decidere sull'erogazione (e modalità di erogazione) dei contenuti.
Strategia e futuro
La strategia è chiara: nel mercato dei “prodotti televisivi” americano, Apple vuole sfruttare al massimo l'accordo sui diritti TV promuovendo il prodotto F1 su un'ampia gamma di piattaforme, tra le quali si cita Apple News, Apple Maps, Apple Music, Apple Sports e Apple Fitness+. Per ora l'accordo tra F1 e Apple è valido esclusivamente per il mercato statunitense e durerà fino alla fine del 2030. Oggi come oggi è impossibile agire su altri mercati importanti, come quelli europei, perché bloccati da accordi in essere. Dobbiamo però tenere a mente che Apple TV è una piattaforma mondiale, quindi diventa logico ipotizzare che il passo successivo sia un accordo globale: in fondo, la scadenza della validità dell'accordo USA è fissata alla fine del 2030, data conclusiva dei contratti di altri importanti mercati.
Stefano Domenicali ha affermato che vuole entrare nelle case degli americani e che “Apple è più di una piattaforma, è un movimento sociale che, con la sua tecnologia e la sua visione, ha identificato qualcosa di unico”, cosa piuttosto agghiacciante detta da un CEO che dovrebbe promuovere uno sport e non elogiarne sperticatamente la piattaforma locale di distribuzione. La metamorfosi del prodotto F1 continua e si adegua alle nuove frontiere tecnologiche, quantomeno sfondando negli USA degli ostacoli critici legati proprio al sistema televisivo. In Europa la musica è diversa, il sistema televisivo è completamente differente, tuttavia è chiaro che la manovra “Apple x F1” non si fermerà qui: il giorno che dovesse vedere l'alba di un accordo globale in regime di monopolio sui diritti TV della F1, come la metteremo con il conflitto di interessi di un'azienda, Apple, che non è un broadcaster televisivo, ma che deve vendere prodotti hardware e software?
Luca Colombo