Il Mondiale 2020 di MotoGP passerà per ovvi motivi alla storia e a 5 gare dalla fine ancora non è chiaro chi sarà il campione finale. Sono quattro i piloti finora in corsa e a dividerli ci sono solamente 15 punti.

Il forfait di Marquez, out per la frattura dell'omero, ha scombussolato completamente i valori di un campionato che si è rivelato ancora più spettacolare. Tanti i piloti che hanno voluto dimostrare il loro talento e la loro voglia di vincere, uno su tutti Joan Mir. Lo spagnolo classe 1997 è al secondo anno in MotoGP e ora si trova a guidare la moto che più di tutte ha dimostrato versatilità in questo calendario rivisitato: la Suzuki.

FATTORE MIR

Joan Mir ha conquistato ben 5 podi in 7 gare e l'ultimo, quello di Aragon, l'ha proiettato in testa alla classifica dei piloti. Va detto che il crollo di Quartararo ha contribuito a questo risultato che, senza dubbio, evoca un po' di storia. Sono passati infatti ben 20 anni da quando un pilota Suzuki non si trovava al comando della graduatoria piloti. L'ultimo a riuscirci fu Kenny Roberts Jr. che in quel 2000 vinse anche il titolo, grazie a 9 podi e 4 primi posti.

https://twitter.com/MotoGP/status/1317875589987012609

Il calendario prevede ancora 5 gare e cioè Aragon 2, la doppia di Valencia e infine l'insidioso tracciato di Portimao. Davide Brivio è l'artefice di un progetto che sta riportando Suzuki ai fasti di un tempo, per usare un eufemismo, ma per sognare è ancora troppo presto. La classifica è corta, ma per ora resta la soddisfazione di aver centrato un risultato comunque storico per la casa di Hamamatsu.

LEGGI ANCHE: MOTOGP | QUATTRO PILOTI IN 15 PUNTI. DOVI QUARTO, MA LA DUCATI È ASSENTE
Michele Iacobello