Marc Marquez decide di sfidare l’ennesima legge fisica, quella del dolore, e proverà a passare le visite mediche per correre a Jerez con i suoi compagni della MotoGP. Il “Cabroncito” sa di non poter perdere troppi punti in campionato, ma l’impresa che si appresta a compiere sa di impossibile. O di leggendario.

“SCALDATE LA RCV!”

Immaginare la faccia che Alzamora e Puig hanno avuto quando Marc ha detto “io ci provo” non è affatto semplice. Marc Marquez decide di tentare il tutto per tutto ed è atterrato a Jerez per la MotoGP, nel tentativo di passare le visite mediche e poter correre il GP di Andalusia. Lo zero ottenuto sempre a Jerez de la Frontera domenica scorsa pesa come un macigno, ma è l’infortunio il vero problema.

È ROTTO O NON È ROTTO?

La domanda a questo punto sorge spontanea: l’omero di Marc si è realmente rotto in tre punti? Le immagini del replay della caduta mostrano in modo decisamente chiaro il braccio che si piega in modo totalmente innaturale, ma correre con una MotoGP non è semplice anche con stiramenti o piccoli infortuni. Correre con un braccio rotto in 3 parti ha del folle, anche il solo pensiero sembra quantomeno assurdo e improponibile. Bisognerà vedere i medici cosa diranno a Marc nel prossimo appuntamento con le visite, quello prima delle FP.

I PRECEDENTI

Marquez non sarebbe l’unico a correre con un osso rotto. Valentino Rossi ha corso con una gamba ancora da saldare, anche se mancò qualche appuntamento della MotoGP dopo l’infortunio del Mugello. Idem dicasi per Jorge Lorenzo, fratturato alla scapola il venerdì di Assen, operato il sabato e arrivato entro la top10 la domenica in gara. Ma per quanto possano essere importanti questi due infortuni, il braccio è tutta un’altra cosa. Marquez entrerà (di nuovo) nella leggenda?

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Alex Dibisceglia