Carmelo Ezpeleta ha commentato per la prima volta la situazione spettatori in pista ma i dati lo contraddicono. Per il CEO di Dorna, intervistato da Motociclismo.es, le uniche delusioni provengono dalle gare corse a Portimão ed al Mugello, sotto le aspettative per quanto riguarda la presenza degli spettatori mentre il GP della Catalunya non è stato deludente quando in realtà soli 65 mila sono stati gli appassionati accorsi per assistere al weekend catalano. C'è evidentemente qualcosa che non quadra.

IL RITIRO DI VALENTINO ROSSI E IL CONSEGUENTE CALO D'INTERESSE 

Partiamo dal presupposto che la MotoGP abbia perso una buona parte del sostegno del pubblico dopo l'addio di Valentino Rossi. Il pilota di Tavullia ha dato tanto alla MotoGP catalizzando l'interesse mediatico per più di vent'anni. Vedere solamente 83 mila persone al Mugello non doveva sorprendere poiché il Motociclismo inteso come passione è più "elitario" rispetto alla controparte a quattro ruote. L'automobilismo, più popolare, è sempre stato seguito grazie soprattutto alla presenza della Ferrari in F1. Le due ruote, invece, hanno avuto bisogno di un personaggio come Rossi per essere seguite dalla massa. Ma Rossi si sarebbe ritirato prima e poi e la MotoGP in Italia avrebbe dovuto fare i conti con un calo repentino.

PER EZPELETA A RISCHIO LA DOPPIA GARA IN ITALIA

Come accennato nel paragrafo introduttivo, il GP d'Italia non è il solo ad aver sofferto una minor affluenza nei tre giorni di attività in pista. Lo stesso Ezpeleta ha affermato che anche in occasione del GP del Portogallo le tribune dell'Algarve non si sono riempite. Il Mugello e Portimão, dunque, sono gli impianti presi di mira dal boss di Dorna. Tant'è che parole di Carmelo sono state particolarmente critiche nei confronti di chi ha gestito la promozione degli eventi.

Ok, le due gare hanno spostato poche persone e sono attualmente considerate le due delusioni della prima parte di stagione ma perché Ezpeleta difende un GP della Catalunya con soli 67 mila spettatori per poi sottolineare che le due gare in Italia siano in dubbio per le prossime stagioni? L'affluenza del Mugello è stata inferiore rispetto agli anni passati ma ciò si deve all'assenza di Valentino Rossi e, come detto da Ezpeleta stesso, al fatto che nello stesso weekend si sia corso il GP di Monaco di Formula 1, una delle gare più seguite dell'anno.

MOLTI A JEREZ, POCHI IN CATALUNYA: QUESTA LA TEORIA DI EZPELETA

La penisola iberica ha cinque Gran Premi, il primo a Jerez e l'ultimo a Valencia, mentre ora l'Italia rischia di perdere uno dei due round perché al Mugello sono stati venduti "soli" 83 mila biglietti, 16 mila in più rispetto alla Catalunya. Certo, molti spagnoli avranno puntato a Jerez (comunque in calo rispetto al 2019) e avranno tralasciato il round catalano ma riteniamo comunque contraddittorio trovare delle "scuse" per le poche presenze al Montmeló e, al tempo stesso, definire negativo il fine settimana del GP d'Italia. Questo perché si doveva già partire con il presupposto di accogliere meno appassionati tra il ritiro di Rossi, il costo dei biglietti e la concomitanza con la F1.

E così il futuro del doppio round in Italia sembra essere in mano a Misano. Il circuito Marco Simoncelli nel fine settimana del mondiale SBK ha dato il benvenuto a ben 65 mila spettatori, tutti attirati da un grande lavoro di promozione e da offerte decisamente convenienti. Lasciateci quindi dire che, a prescindere da come andranno le cose, perdere una delle due gare per i motivi citati da Ezpeleta non sia assolutamente giusto verso gli appassionati italiani. Sicuramente c'è del lavoro da svolgere ma, come dimostrato dal round SBK, il potenziale per convogliare l'attenzione del pubblico nostrano c'è tutto. La speranza è che Dorna si accorga che l'Italia ha ancora molto da dare, anche senza Valentino Rossi.

Matteo Pittaccio Leggi anche: CIV | MUGELLO: PROGRAMMA E ORARI DEL TERZO ROUND