Terminate le prime qualifiche in Qatar l'attenzione si sposta sulla gara, mai così incerta visto l'equilibrio tra i sei costruttori. Jorge Martín e Ducati Pramac hanno firmato la Pole Position nel tracciato di Losail ma è da aspettarsi una competizione più accesa che mai tra i vari marchi della classe regina. La compattezza vista nelle qualifiche potrebbe infatti confermarsi nei ventidue giri di domani: uno scenario che regalerebbe agli appassionati una gara incerta e imprevedibile. Pronosticare il vincitore sembra impossibile, soprattutto alla luce delle simulazioni gara svolte da piloti e squadre durante le FP4.

DUCATI: POLE PER MARTIN-PRAMAC, GLI UFFICIALI RINCORRONO

Analizziamo i tempi del quarto turno di libere partendo da Jorge Martín, poleman di giornata. Lo spagnolo ha totalizzato undici giri, tutti svolti con gomme morbide sia all'anteriore sia al posteriore. In particolare, l'avantreno scelto aveva già percorso otto giri mentre il retrotreno aveva quattro passaggi sulle spalle. In queste condizioni il pilota Pramac Racing ha iniziato il primo run con il tempo di 1:55.467, scendendo al giro successivo sull'1:55.058. Martín ha mantenuto questa media fino al rientro ai box e, rientrato in pista, ha stampato un 1:55.607, equivalente all'ultimo giro veloce delle FP4. Alla luce di ciò, Martín non sembra avere il migliore tra i passi gara.

Tuttavia, bisogna ancora capire se la morbida sia la scelta più adatta alla gara di domani: ieri (FP2) Martín ha provato la media al posteriore, gomma con cui ha registrato solamente due tempi sull'1:55 medio/basso. Rispetto a Miller, molto produttivo in FP4, i tempi di Martín sembrano alzarsi rapidamente mentre per quanto riguarda Francesco Bagnaia ed Enea Bastianini i pochi dati a disposizione evidenziano una buona costanza. Sorprendente, invece, il passo di Johann Zarco: nel quarto turno il francese ha percorso quattordici giri dividendo la sessione in due stint. Nella prima parte Zarco si è attestato sull'1:55 basso mentre nel secondo run è sceso addirittura sul 54 e mezzo, tempo però raggiunto grazie ad una posteriore morbida quasi nuova (3 giri).

HONDA: MARQUEZ PROVA DUE COMBINAZIONI, ESPARGARO INCROCIA LE MESCOLE

Nel corso delle FP4 Honda Repsol ha diviso le strategie. Marc Márquez ha prima girato con gomme morbide aventi pochi giri sulle spalle per poi passare alla doppia media nella seconda fase. Nello stint con pneumatici morbidi l'otto volte iridato ha stampato tempi molto veloci tra il 54 alto ed il 55 netto mentre nel run con pneumatici medi ha realizzato un solo tempo interessante (1:54.973) proprio nel giro finale.

Pol Espargaró, al contrario, ha concentrato la sua attività sulla combo media nuova -morbida usata (4 giri). Con questo treno di gomme Pol ha percorso soli otto giri, tra l'altro altalenanti. Il miglior tempo è stato però molto rapido: Espargaró ha infatti realizzato un 1:54.810 alla quinta tornata, rientrando ai box nel giro successivo. Quest'unica prestazione, unita alle ottime qualifiche, fa pensare ad una Honda equilibrata e competitiva in previsione del GP di domani.

APRILIA: ESPARGARO ALLA RICERCA DELLA COSTANZA, VIÑALES BENE CON GOMME USATE

La formazione di Noale vanta un Aleix Espargaró molto veloce ma poco costante nel passo mentre un Maverick Viñales è più lento ma anche più stabile nel mantenere un determinato ritmo. Andando a prendere i tempi delle FP4 notiamo come Espargaró abbia scelto di partire con la morbida davanti e la media dietro, entrambe usate. Con questo treno di gomme Espargaró si è stabilizzato sul 55 e mezzo, passando poi a gomme nuove (stesse mescole) per il secondo stint. In quest'ultima fase Espargaró è passato dal 54 alto al 55 e mezzo nell'arco di cinque giri, subendo un calo prestazionale evidente.

Sembrerebbe dunque che il pilota di Granollers subisca il primo drop dopo pochi giri, salvo poi stabilizzarsi sul passo del 55 e mezzo. Questa stessa media è stata mantenuta da Viñales, sceso in pista con la doppia morbida: Maverick si è dimostrato meno veloce nel primo stint mentre nel secondo ha registrato l'ottimo tempo di 1:55.015 con pneumatici aventi sedici giri sulle spalle.

KTM: PASSO PROMETTENTE PER BRAD BINDER, OLIVEIRA DA DECIFRARE IN QATAR

Nel box di Mattighofen possono definirsi abbastanza soddisfatti, soprattutto visto il settimo posto di Brad Binder. Il sudafricano ha girato bene anche durante il quarto turno, sessione in cui ha puntato sulle gomme medie. Con questo compound Binder ha percorso cinque giri stampando tempi tra il 54 alto ed il 55 basso, il tutto senza subire un eccessivo degrado in quella che sarebbe equivalente alla prima metà di gara.

Passando a Miguel Oliveira notiamo subito un quadro più confusionario rispetto a Brad Binder. Il portoghese ha girato con gomme medie nuove davanti e morbide usate dietro alternando tempi veloci sul 54 alto a giri sul 55 medio. Il potenziale sembra esserci, resta da capire quanto Oliveira riuscirà ad ottimizzare il pacchetto fornitogli da KTM per rimontare dal quattordicesimo posto.

SUZUKI | RINS E MIR IN DIFESA IN QUALIFICA, GARA IN RIMONTA?

Non sono andate per nulla bene le qualifiche di Suzuki, squadra posizionatasi in testa alla classifica fino al termine delle FP3. Joan Mir e Alex Rins partiranno rispettivamente in ottava e decima posizione puntando ad un recupero immediato nelle prime fasi di gara. Aprendo il discorso simulazione gara ci troviamo di fronte a due situazioni opposte.

Joan Mir ha utilizzato la quarta sessione di prove per girare prima con la scelta morbida-morbida e poi con la morbida-media. I tempi del campione 2020 sono generalmente in linea con i migliori, soprattutto quelli del secondo ed ultimo stint. La strategia di Mir è stata copiata anche dal compagno Alex Rins, che ha svolto lo stesso programma di lavoro nell'ultimo turno di libere. Con la doppia morbida (nuova all'anteriore) Rins ha girato sul 55 e mezzo, passo mantenuto senza problemi anche nel secondo stint, svolto con la morbida montata ad inizio sessione e la media avente già tredici giri sul groppone.

YAMAHA: QUALIFICHE DISASTROSE IN QATAR MA IL PASSO FA SPERARE

L'undicesimo ed il dodicesimo posto in Qatar non rappresenta sicuramente l'obiettivo di un costruttore importante qual è Yamaha. Ciò nonostante, sia Quartararo sia Morbidelli si potrebbero appellare alla costanza dimostrata nelle simulazioni gara per sperare in una gara di piena rimonta.

Per spiegare ciò prendiamo i tempi di Quartararo: il campione in carica ha percorso tredici giri utilizzando una morbida già rodata (tre giri) all'anteriore ed una media nuova al posteriore. Nel computo totale Quartararo non ha registrato tempi da capogiro ma ha fatto vedere di poter mantenere un passo sul 55 netto per parecchi giri consecutivi. Una costanza di rendimento che si fa fatica a ritrovare nei cronologici degli altri piloti. Un discorso simile si potrebbe fare anche per Morbidelli, sebbene l'italo-brasiliano sia circa due/tre decimi più lento di Quartararo ad ogni passaggio.

Matteo Pittaccio