Ottantanove punti recuperati in sette gare e, dopo Phillip Island, il sorpasso definitivo: così Bagnaia è diventato leader del mondiale MotoGP, scavalcando Fabio Quartararo e costruendo un margine di quattordici lunghezze sul francese, crollato nel corso del GP d'Australia. Un lungo e intenso cammino che ha letteralmente trasformato il 2022 di Bagnaia, tanto in crisi all'inizio quanto competitivo dalla pausa estiva in poi.

In quanti dopo le prime dieci tappe avrebbero pensato di vedere e commentare un Francesco "Pecco" Bagnaia pronto a chiudere il campionato con una gara di anticipo? Pochi, forse pochissimi, giusto chi crede e credeva fortemente nel grandioso ma fin lì nascosto potenziale del binomio Desmosedici-Bagnaia, ad oggi ufficialmente lanciati verso la conquista del titolo. Dopo la caduta del Sachsenring i giochi sono sembrati chiusi con Quartararo che, vincendo, ha allungato nel mondiale mettendo tra sé e Bagnaia, in quel momento addirittura sesto in classifica piloti, ben novantuno punti, equivalenti a quasi quattro vittorie. E, guarda caso, nel poker di Gran Premi corsi tra Assen e Misano il pilota torinese ha sempre vinto. Una serie di trionfi che, unita al costante decrescere delle prestazioni di Yamaha e Quartararo, ha consentito a Bagnaia di mettere le mani sulla vetta del mondiale piloti.

AFFERMAZIONE DUCATI CONCOMITANTE AL CROLLO DI YAMAHA

Ricostruire un campionato partendo da quelle poche soddisfazioni raccolte nella prima frazione del calendario non è stato facile, ma sia Ducati sia Bagnaia hanno sfruttato a dovere ogni occasione, scoprendo quella competitività tanto decantata e ricercata sin dal Gran Premio del Qatar. Messi in ordine tutti gli elementi e completato il puzzle, la Desmosedici è diventata comprensibile anche per Bagnaia, diventato il punto di riferimento per Borgo Panigale e, proprio per questo motivo, supportato sia dalla stessa squadra ufficiale sia dai compagni di marca, com'è giusto ed ovvio che sia quando si trova una figura capace di imporsi e prendere le redini del mondiale, ciò che né Miller né gli altri Ducatisti sono riusciti a fare nel corso delle gare.

DUCATI CRESCIUTA MENTRE YAMAHA È CROLLATA

Fonte: motogp.com

Artigliare il primo posto nella classifica piloti si potrebbe interpretare come il logico effetto di una seconda metà di stagione affrontata con un ritmo forsennato (Motegi a parte). A dirla tutta una buona parte degli addetti lavori pensava che questi livelli di competitività e fiducia si sarebbe palesati sin dal primo evento del calendario. Ma così non è andata e Bagnaia ha alternato dei magnifici picchi (Jerez e Mugello) a dei tonfi clamorosi (Lusail, Le Mans e Sachsenring).

Sicuramente il calo prestazionale di Yamaha ha costretto Quartararo a correre in difesa, tra l'altro in sella ad una moto - la M1 - rimasta ferma nello sviluppo e superata da tutte le altre, talvolta anche da KTM e Honda. Stiamo scrivendo di una fase di stallo che Quartararo ha provato ad aggirare con il proprio talento, un elemento che però non è bastato per contenere lo strapotere della Desmosedici, mezzo che diventa un'arma letale se messo nelle mani giuste (per ora quelle di Bagnaia).

MATCH POINT A SEPANG: BAGNAIA FAVORITO MA QUARTARARO RESTA UNA MINACCIA

E così lasciamo l'Australia per pensare subito alla Malesia, paese che torna ad ospitare la MotoGP dopo le assenze del 2020 e 2021 a causa del Covid-19. Il paddock del Motomondiale si trova alle porte del primo match point: se Bagnaia vincesse la gara con Quartararo posizionato quarto o peggio, allora il classe 1997 originario di Torino si impadronirebbe della MotoGP e riporterebbe a Borgo Panigale il primo titolo piloti dal lontano 2007, tra l'altro nel giorno in cui si ricorderà la scomparsa di Marco Simoncelli. Tuttavia, chiudiamo affermando che Quartararo sia l'ultimo pilota che si dovrebbe dare per vinto. Se riuscisse a riprendersi e a interpretare nel miglior modo il fine settimana malese il transalpino potrebbe spostare la resa dei conti a Valencia, scenario del finale di stagione, regalando a tutti gli appassionati un ultimo e spettacolare capitolo.

Matteo Pittaccio Leggi anche: MOTOGP | GP AUSTRALIA: FABIO QUARTARARO È AL CAPOLINEA?