Nella puntata 280 di Motorbike Circus abbiamo avuto tra i nostri ospiti Nicolò Bulega. Il pilota del team Gresini Racing Moto2 ci ha raccontato come procede il suo recupero dall’infortunio e le sue aspettative al rientro dalle vacanze, in cui conta di tornare più forte di prima.

Nicolò Bulega sei andato via dalla Moto3 come una delle rivelazioni. In Moto2 ti saresti dovuto trovare meglio a livello fisico anche grazie alla tua altezza ed invece hai avuto qualche difficoltà. Come te lo spieghi?

“Ho avuto un inverno molto difficile perché l’ultima gara sono stato preso da Fabio Di Giannantonio, il mio compagno di squadra attuale. Quando mi ha colpito ho sentito un gran dolore ma non pensavo di avere nulla di rotto. Alla fine mi sono dovuto fare operare e mi avevano dato 3-4 mesi come tempi di recupero ed invece ce ne ho messi solo due. Le prime volte che andavo in moto ero molto limitato e mentre gli altri provavano cose nuove io ero sempre li a recuperare la spalla. Abbiamo fatto fatica perché abbiamo passato buona parte della stagione a rincorrere”. 

Al Sachsenring però hai chiuso con un buon undicesimo posto nonostante gli acciacchi fisici.

“Mi sono rotto la parte destra della spalla ed il Sachsenring è tutto curve a sinistra e questo sicuramente aiuta. Basta guardare Marquez che alla fine ha vinto. Quando il livello è cosi alto perdere soltanto un decimo può fare la differenza. Ad Assen in FP3 ero sedicesimo e se avessi fatto un decimo meglio sarei stato sesto. In Moto2 se non sei in una condizione fisica e mentale ottimale non riesci a fare quello step in più per stare davanti”.

Adesso arriva la doppia gara in Austria, come la vedi?

“Diciamo che l’Austria è una pista molto particolare rispetto al Sachsenring. E vero che ci sono tante curve a destra ma ci sono tanti rettilinei che mi permettono di riposare la spalla. Questa estate ho lavorato molto il che mi permette di arrivare in Austria in una condizione decisamente migliore”.

Nel 2020 hai lasciato la VR46. Sei felice di questa scelta per la tua carriera? 

"Semplicemente cercavo nuovi stimoli. Ho cercato di crearmi una squadra che potesse rimpiazzare quello che facesse bla VR46 con persone scelte da me e ci sono riuscito. Sportivamente parlando ho fatto fatica ma ci sono cose che non tutti sanno come i vari infortuni e sono sicuro che il tempo mi darà ragione. Io non mollo, mi alleno tutti i giorni, ho voglia di andare in moto e farò di tutto per andare bene anche al di là della VR46”.

Dopo Jerez abbiamo avuto ai nostri microfoni Manuel Poggiali che è anche il vostro preparatore. Lui ci diceva che l’obiettivo con te era di limare quei decimi che mancano per entrare stabilmente in top ten. Pensi che da Jerez ad oggi quell’obiettivo sia stato raggiunto?

“Abbiamo fatto dei turni in cui siamo andati bene ed altri meno. Siamo stati molto incostanti. L’obiettivo è quello di essere più veloci ma esserlo sempre. La moto2 è più difficile rispetto alle altre categorie perché le moto sono molto simili. Bisogna essere veloci ma costanti. All’inizio dell’anno ho fatto fatica per la spalla e come dicevo prima gli altri provavano i setting mentre io ero molto spaesato. Adesso dopo la pausa estiva mi aspetto di fare meglio perché fisicamente sono migliorato. Sicuramente non posso aspettarmi di arrivare in Austria e vincere ma devo fare un passo alla volta. Fino ad arrivare al nostro obiettivo che è quello di essere in top ten stabilmente”.

Di seguito il link per l’intervista completa a Nicolò Bulega:

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Julian D’Agata

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