In occasione della ripartenza della nostra stagione radiofonica targata Radio LiveGP, nella puntata numero 286 di “Circus!” abbiamo avuto il piacere di ospitare lo scrittore Luca Dal Monte. Celebre la sua Ferrari Rex, da molti definita l’opera definitiva su Enzo Ferrari. Per l’occasione è intervenuto per fare la sua personale preview sul campionato di Formula 1, che si accinge a partire, oltre a presentare la sua ultima fatica letteraria “La congiura degli innocenti”, uno spaccato sugli anni ruggenti della massima serie motoristica e sulle vicende legate al ritorno dell’Alfa Romeo come costruttore totale, oltre che motorista Brabham. Ma andiamo a scoprire cosa ci ha detto.

Luca Dal Monte, un nome che tutti gli appassionati del Motorsport, ed in particolar modo i tifosi della Ferrari, conoscono. Infatti è l’autore del bestseller “Ferrari Rex”: un libro che ha avuto un successo planetario. Per iniziare la nostra chiacchierata parlaci della tua opera e del positivo riscontro che ha ricevuto in tutto il mondo.

“Sono molto contento del successo che ha ricevuto il mio Ferrari Rex, non solo in Italia (uscito nell’autunno del 2016), ma anche del consenso ricevuto negli Stati Uniti, e quindi nel mercato di lingua inglese nella prima edizione del 2018. Poi grazie ad un editore messicano è stato tradotto anche in lingua spagnola. Ma senza dubbio il riconoscimento più importante l’ho ricevuto dal New York Times, che l’ha definito “la biografia definitiva di Enzo Ferrari”. Diciamo che dopo questo attestato converrebbe ritirarsi da vincitori”.

E invece no, non ti sei voluto ritirare anzi hai scritto un altro libro, “La congiura degli innocenti”, vuoi dirci com’è nata l’idea di questa tua nuova fatica?

“Dopo aver scritto una biografia di un personaggio quale Enzo Ferrari era difficile scrivere un’altra opera di questo genere. Mi sono ricordato di questo periodo, vissuto da adolescente, della seconda metà degli anni ’70 in cui si era rivenuto a creare questo duello mitico fra Ferrari e Alfa Romeo. Questo è stato il punto di partenza, perché questa è una storia poco raccontata. Fatta eccezione per il duello Lauda-Hunt, l’arrivo delle wing-car e l’inizio del mito Villeneuve, ci sono un sacco di altre storie da raccontare: come la monoposto a sei ruote della Tyrrell o la meno conosciuta March. Dal punto di vista sportivo c’è la vicenda Brabham e Alfa Romeo, di Carlo Chiti, che si “inventa” il ritorno del Biscione in Formula 1, nonostante le vicissitudini politiche, sia interne che nazionali, vissute dal marchio di Arese. Inizialmente si ritorna alle competizioni vincendo il Mondiale Prototipi nel ’75 e iniziando una partnership con la Brabham di Ecclestone finalizzata proprio al ritorno come costruttore totale. Parlando proprio con Ecclestone mi ha confermato che il loro accordo era, per gli uomini Alfa, un’occasione per fare esperienza in ottica futura, magari carpendo i segreti del loro ingegnere Gordon Murray. Sono stati quattro anni davvero interessanti quanto travagliati fra gli inglesi e i tecnici dell’Autodelta, con una concezione di fare e pensare le corse completamente diversa oltre al problema della lingua. Chiti inoltre si è dovuto confrontare con una presidenza che gli ha dato fiducia, ma una dirigenza che continuava ad avere dubbi sul ritorno dell’Alfa alle competizioni: da qui il titolo “La congiura degli innocenti”. In questo caso gli innocenti sono Chiti, direttore generale dell’Autodelta, il suo presidente e i due presidenti che si sono succeduti al vertice dell’Alfa Romeo, che quasi “congiurano” contro la loro stessa azienda per poter tornare alle competizioni. Purtroppo i problemi sono continuati sia con le lotte intestine, che con il conflitto sportivo fra la figura di costruttore e motorista.”

Facendo un raffronto fra l’Alfa Romeo degli anni ’70, trattata nel libro, e il ritorno attuale della casa milanese come valuti questi tre anni di Alfa Romeo Sauber?

“Quella di oggi è la Sauber sponsorizzata Alfa Romeo, all’epoca quella era la vera Alfa Romeo, che prima è entrata come motorista della Brabham di Bernie Ecclestone. Quello attuale è un discorso diverso, ma ci può stare considerando le logiche di mercato. Il ritorno dell’Alfa negli anni ’70 fu un qualcosa di molto diverso, che altro vide dei risultati anche molto interessanti in termini di vittorie con la Brabham e di prestazioni come costruttore globale con Bruno Giacomelli. L’operazione commerciale di qualche anno fa, fortemente voluta da Marchionne anche in vista del mercato USA, ci ha dato la possibilità di rivedere un bravo pilota italiano in Formula 1 quale Antonio Giovinazzi.

Passando all’attualità: ormai siamo alla vigilia del nuovo mondiale di Formula 1, cosa ti aspetti dalla Ferrari?

“Vista dal punto di vista ferrarista, la stagione scorsa non è stata assolutamente quella che ci si aspettava, un anno atipico rispetto al recente passato, che ci ha lasciato con l’amaro in bocca: quanto di buono ci aspettavano dal team si è visto solo a tratti. Confido nel lavoro che è stato fatto da Binotto e che possa aver aggiustato il tiro per questa stagione. Insomma che questa pausa abbia portato nuovo ossigeno e nuove idee per riportare il titolo in quel di Maranello che ormai manca dal lontano 2007 con Raikkonen. Nella storia della Ferrari siamo abituati a contare gli anni di digiuno: è successo con Lauda, poi con Schumacher, ora gli anni sono dodici speriamo di riuscire a porre rimedio!”

Considerando Mercedes e Red Bull la sfida anche quest’anno sarà racchiusa fra questo tre top team?

“Esatto: salvo sorprese i team che se la giocheranno saranno questi tre. In Red Bull la prima guida è Max Verstappen, un pilota che è cresciuto molto negli ultimi anni. In Mercedes per Lewis Hamilton c’è uno stimolo ulteriore di vincere il mondiale: quello di raggiungere Schumacher. Per noi che abbiamo vissuto l’epopea del tedesco sembrava una cosa impossibile e difficilmente raggiungibile da altri, e invece Lewis potrebbe eguagliarlo oltre a superarlo facilmente considerando il suo prosieguo di carriera.”

Una domanda in ottica 2021: in Ferrari quest’anno sarà cruciale, sia per quanto riguarda la nuova vettura, ma soprattutto per i due piloti. Quali sono le tue sensazioni sulla formazione ferrarista in merito alla prossima stagione, chi vedremo al fianco di Leclerc?

“Se dovesse vincere ancora Hamilton questo mondiale, non mi sentirei di escludere che l’inglese voglia conquistare il suo ottavo titolo con una vettura diversa. E poi si sa tutti i piloti vorrebbero correre con la Ferrari: Cesare Fiorio, che fu ad un passo a portare Senna a Maranello, disse che vestirsi di Rosso è una sorta di autocompletamento per la carriera di un pilota."

"Lo scenario potrebbe essere che, con Vettel in scadenza di contratto, magari Hamilton vorrebbe riscrivere la storia in Ferrari. Resta da vedere come vedrebbe questa vicenda Leclerc che, nonostante la sua giovane età, ha dimostrato una maturità fuori dal comune mettendo in crisi un gran pilota come il tedesco. Il monegasco accetterebbe di correre alla pari con Hamilton?”

Il libro “La congiura degli innocenti” è edito da Giorgio Nada Editore al prezzo di 30€, disponibile in tutte le librerie e store digitali.

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Intervista a cura di Marco Privitera, Vincenzo Buonpane e Michele Montesano