La puntata 262 di Motorbike Circus ci ha regalato un ospite e un'intervista d’eccezione: Danilo Petrucci. Il pilota ternano ha raccontato le prime impressioni avute sulla KTM durante i test in Qatar. Inoltre, ha parlato del suo rapporto con Pedrosa, del ritorno di Marc Marquez e di una possibile fine carriera nel rally a due ruote. Nella stessa puntata è intervenuto anche Giacomo Agostini.

Parliamo del Qatar. Quali differenze hai riscontrato tra Ducati e KTM? Come ti sei trovato?

"Il motore di entrambe è sempre un V4, però ci sono tante cose diverse: la KTM ad esempio ha un telaio a traliccio. Devo dire che la moto non è molto piccola come sembra, però le carene sono molto piccole; alla base vi è un altro concetto di aerodinamica. Io al momento ho guidato la KTM solo in Qatar e devo dire che mi è piaciuta. Purtroppo, abbiamo potuto lavorare sul set up solo per tre giorni perché poi nel quarto giorno abbiamo dovuto provare dei componenti particolari, perdendo tantissimo tempo. L’ultimo giorno è andato perso perché c’erano una polvere e un vento incredibili e non si riusciva a girare.  Tornando a noi, le due moto sono abbastanza diverse: la KTM di motore ha un’erogazione molto fluida, puoi giocare con la manopola del gas, è molto stabile in frenata. Però per capirla bene devo girarci in altre piste."

GUARDA LA PUNTATA 262 DI MOTORBIKE CIRCUS
[embed]https://www.youtube.com/watch?v=7wHPZQfHWAM[/embed]

Cosa porti della tua esperienza Ducati in sella alla KTM?

"Sono sicuramente il pilota con più esperienza dei quattro. Sicuramente in KTM hanno un altro modo di lavorare, sono molto precisi. Ci siamo piaciuti e, secondo me, il connubio tra il metodo italiano e quello austriaco potrebbe essere la formula giusta. Ho lavorato bene con il mio team ed è stato un bel passo avanti quello di salire sulla moto e iniziare a conoscere le geometrie della moto e il bilanciamento dei pesi, per cui sono riuscito a dare delle indicazioni alla squadra e a fare un po' prima. Purtroppo, come ho detto, nell’ultimo giorno utile abbiamo fatto dei test per alcuni componenti e purtroppo un paio di prove sono andate male e abbiamo perso del tempo e siamo rimasti un po' con dei dubbi. Per risolverli abbiamo già fatto un programma per la prima prova del venerdì in Qatar."

Come ti è sembrato il primo approccio con Pedrosa? Come pensi di instaurare un rapporto di collaborazione con Dani e tutto il team di sviluppo KTM?

"C’è già tanta collaborazione tra noi. In Qatar c’erano 5 piloti KTM e avevamo libero accesso a tutti i dati. Dani Pedrosa è venuto un giorno nel mio box a sentire cosa avessi da dire. Ci siamo trovati d’accordo e questo mi ha fatto molto piacere perché abbiamo individuati subito i punti deboli della moto, dove si può migliorare. Sono stato molto contento perché non mi ero mai confrontato con lui a livello di guida e, come ho detto tante volte, lui è un maestro della tecnica. Quando era in forma nessuno lo riusciva a battere. Dani ha uno stile di guida molto diverso dal mio: io sono uno che cerca sempre di frenare forte, di entrare in curva con più velocità possibile, mentre lui è uno che cura di più l’uscita di curva. Lui è stato il primo a tirare su la moto, metterla dritta a centro curva, quando ancora la moto non era girata. Sono stato sempre un attento osservatore di come faceva perché ha una tecnica sopraffina. Mi fa molto piacere che sia venuto a chiedermi cosa penso della moto e ci siamo confrontati e ci siamo trovati d’accordo su tante cose. Lui, come tester, potrà fare più km di prove rispetto a noi, ma spero di poter continuare a girare insieme e spero che continueremo a dare al team di sviluppo le stesse indicazioni."

Danilo alle prese con la sabbia in pista durante i test in Qatar Fonte: www.motogp.com

Lo scorso inverno ti abbiamo visto al Rally Sandalion in Sardegna. Rivedendo la foto della tua KTM con tutta quella sabbia in Qatar, ti è mai venuto in mente, magari una volta concluso il tuo periodo MotoGP, di prendere parte alla Dakar?

"Sì, sì, chiaramente ho ancora fissata nella mente la bellissima esperienza fatta in Sardegna. Ho però potuto toccare con mano quanto sia pericoloso il rally. Rispetto al rally con le auto dove ci sono una ricognizione e un navigatore che ti guida curva per curva, nei rally in moto invece devi tu trovare la strada, ci sono scritti solo i bivi, non vi sono indicazioni sulle curve. Quindi non sai mai quanto sarà stretta la curva dopo. Avendo l’indole da pilota cerchi sempre di andare più forte, ma purtroppo ci sono sassi, radici, alberi…e gli alberi non si spostano. Però mi è piaciuto molto fare questa esperienza e quello di fare un rally vero è un obiettivo che ho nella mia vita, chiaramente non con obiettivi di classifica."

Torniamo al Qatar. Hai detto che per vari motivi avete perso del tempo nei test. Le prime due gare te le aspetti come gare assestamento o vi sentite già pronti per fare buoni risultati in gara?

"Chiaramente puntiamo a fare il massimo. Non possiamo nasconderci: nei test tutte le KTM hanno faticato, però possiamo arrivare. Non partiamo tra i favoriti, ma queste due gare mi serviranno per capire meglio la moto, provando comunque a fare buoni risultati. Mi piacerebbe essere la miglior KTM."

Cosa ne pensi del ritorno di Marc Marquez?

"Credo che potrebbe fare una sorpresa a tutti e tornare in Qatar. Non ho notizie dall’interno, quindi non so dirvi come sta. Vedendo che è risalito prima in bici, poi sulla RCV stradale, non so se si prenderà il rischio di aspettare di essere al 100% per tornare. Chiaramente magari non avrà la condizione per tutta la gara. Potrebbe ritornare o magari aspetterà ma sembra che per lui il peggio sia passato. Marc è molto difficile da battere perché è imprevedibile."

Le domande dei nostri spettatori

Anche numerosi spettatori sono intervenuti scrivendoci alcune domande per Petrucci. Noi ne abbiamo scelte alcune da porre al nostro ospite in diretta.

Sei tornato in un team clienti, senti di avere meno responsabilità?

"No, i risultati contano nella stessa maniera. Quando corri in MotoGP senti sempre la pressione di voler vincere. Direi che già questa basta come pressione."

Avevi dichiarato che la moto è piccola per te. Dopo i primi giorni di test ti sei ricreduto?

"No, non avevo detto che la moto è piccola. Io pensavo che fosse piccola. Quando ci sono salito sopra mi sono trovato bene. Inoltre, abbiamo fatto una giornata in galleria del vento, abbiamo trovato l’ergonomia e sto molto comodo. La carena è rastremata e io prendo più aria rispetto al passato, però in KTM seguono un’altra teoria per quanto riguarda l’aerodinamica. Sicuramente la penetrazione aerodinamica è maggiore, però io sono più esposto. Prima di salire in sella era una mia paura quella che la moto fosse piccola, in realtà è solo un’impressione che si ha per via della carena."

Quando nel 2014 eri con la CRT di Lodaracing le cose non andavano benissimo e tu volevi lasciare la MotoGP. Chi ti ha fatto cambiare idea?

"Sì, alla quarta gara avevo detto “quasi, quasi mollo tutto”. Eravamo a Jerez e dopo le qualifiche pensavo “Basta! Io ne ho abbastanza di questo mondo, non ne posso più!”. Era un periodo veramente difficile, non avevamo fatto test, avevamo una moto che, come si è poi scoperto, dava gas da sola. Eravamo veramente indietro con l’elettronica e mi dissi che sarebbe stata la mia ultima gara in MotoGP. Mia mamma mi disse di fare la gara e poi pensarci. Anche il mio amico Federico mi disse di non preoccuparmi del risultato e pensarci successivamente. Io però quella gara non l’ho mai fatta perché la moto è rimasta accelerata e io mi sono rotto il polso. Quello stop forzato mi ha fatto capire che, anche se stavo lottando per le ultime posizioni, stavo comunque facendo quello che volevo fare nella vita, cioè correre in MotoGP. Sono tornato quindi a correre e a settembre di quell’anno firmai per Pramac. Da lì la mia carriera è cambiata, ho cominciato a stare sempre nei primi 10, a fare dei podi e due anni fa ho vinto al Mugello."

Ringraziamo Danilo Petrucci per essere stato con noi e vi ricordiamo il prossimo appuntamento con nuovi ospiti a Motorbike Circus: martedì 23 marzo alle ore 21:00.

Chiara Toffolo

Leggi anche: L’INTERVISTA | Giacomo Agostini a Motorbike Circus: “Márquez deve andare in Qatar”