L'8 settembre a Motorbike Circus, trasmissione condotta da Alex Dibisceglia, Mathias Cantarini e Giacomo Da Rold, è stato ospite il pilota della Superbike Mondiale Axel Bassani.

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Il pilota di Seren Del Grappa, paese di 2409 abitanti in provincia di Belluno, ha parlato della sua stagione, delle sue emozioni, dei regolamenti e del caso Toprak Razgatlioglu-Jonathan Rea dando un suo punto di vista.

L'Intervista

Perché il tuo soprannome è "Bocia"?

"Nella nostra provincia in dialetto i Bocia sono i ragazzi e quindi mi sono fatto soprannominare così"

Grandi prestazioni per te in questa stagione, a Borgo Panigale sono "invidiosi"?

"Stiamo facendo bene ma si può fare sicuramente di meglio. Più forte vai, più ti diverti! Chiaramente sono contenti perché il loro bolide va forte, se gli stai davanti troppo spesso certamente non è bello, ma ognuno punta a fare il meglio.

Sia tu che il Team siete "Rookie" da voi ci si attendeva una buona stagione, nessuno però si attendeva prestazioni così buone, cosa sta funzionando così bene?

"Io ed il Team ci troviamo bene, c'è una buona armonia, scherziamo nei momenti liberi ma, quando è il momento di concentrarsi al massimo lo facciamo. c'è una buona chimica. C'è un buon ambiente. Chiaramente alzandosi la posta in palio le tensioni aumentano. Nessun segreto. Finalmente riesco a lavorare bene e sfruttare il mio potenziale. Inizialmente eravamo contenti della Top 15, poi visti i risultati l'asticella si è alzata per arrivare in top 10.

Quando non ci sono dati voi lavorate bene, ci spieghi cosa fate nelle libere?

"Quando arriviamo e nessuno ha riferimenti è più facile perché si parte tutti da 0. Non è sicuramente facile ma siamo quasi ad armi pari, gli ufficiali hanno certamente qualche vantaggio in più dovuto al budget.

Navarra e Most, due nuovi circuiti per quasi tutti, qualche parere tuo?

"Most mi è piaciuta molto, non per il paddock ma bensì del tracciato. La prima parte della pista aveva un asfalto non proprio impeccabile. Le vie di fuga non erano adeguate in alcuni punti, sul bagnato sono molto pericolose. Se si cambiassero 2/3 cose sarebbe una bella pista in cui le Ducati vanno bene. Per quanto riguarda Navarra non è nel mio stile essendo stop and go, in cui c'erano 8 curve da prima marcia. L'asfalto era decisamente rovinato, sembrava di fare cross, le vie di fuga migliori di Most, se dovessi scegliere tra le due tutta la vita la pista ceca.

Sei terzo nella classifica dei piloti dei team indipendenti, i piloti davanti a te hanno moto ufficiali a differenza tua, negli ultimi 5 round pensi di riuscire a recuperare punti?

"Il nostro obiettivo è quello, sarebbe una figata, ce la mettiamo tutta, raggiungere tale obiettivo non è semplice ma ce la metteremo tutta. Sarà dura. Gerloff nelle ultime gare si è tranquillizzato dopo il pasticcio con Razgatlioglu, è un pilota fortissimo, difficile superarlo. Davies era un obiettivo di sorpasso a Magny Cours ma purtroppo a parte gara 1 che è andata discretamente bene, le altre non sono andate altrettanto. L'obiettivo rimane il secondo posto che è più che fattibile.

Hai vissuto una carriera molto travagliata, quali sono state le emozioni che hai provato alla notizia che avresti corso in Superbike?

"All'inizio non ci credevo, sembravano solo chiacchiere da paddock, onestamente non me lo meritavo, quando ho chiesto di fare i test ad Estoril e Mauri ha accettato allora ho cominciato a sperarci. Da lì sono cominciate le chiacchiere invernali e a fine gennaio ho firmato. Come detto all'inizio non mi sembrava vero, quando arrivi e vedi i piloti di Sbk inizi a realizzare è una bellissima sensazione. Io mi sento bene insieme agli altri piloti della categoria. La prima gara durante le foto di rito dentro di me ho pensato: "speriamo vada bene". Dopo le prime bastonate prese ho cominciato a darle anche io.

La fatica del 2020 con la 600 è derivata dal fatto che tu nei due anni precedenti avevi corso con moto 1000, Mauri ti ha notato lì?

"Io con le 600 mi trovavo bene, poi nel 2018 sono passato alle Sbk con BMW e mi sono trovato subito meglio. Quando sono tornato nel 2020 nel mondiale con le 600 non è stato assolutamente facile. Il passaggio 1000-600 è stato molto duro come riadattamento non solo alla moto ma anche alla categoria. Sono capitato con una squadra all'esordio nel mondiale Supersport 600, poca esperienza da ambo le parti. Lorenzo mi seguiva dal CIV. Ho ottenuto due podi bagnati nel Campionato Italiano."

Pista che ti è piaciuta di più fino ad Ora, (Most esclusa)?

"A me piacciono molto Estoril e Misano. La mia pista preferita in assoluto è il Mugello. Phillip Island è una pista su cui voglio correre. Aragon non mi piace per nulla. Chiaramente se vinco diventa bellissima!"

Pareri sulla penalità a Razgatlioglu?

"Passando dove è passato Toprak non hai alcun vantaggio, pure io ho toccato quella zona verde perché è inevitabile toccarla, anzi da addirittura fastidio in quanto la moto scivolava e ti crea uno svantaggio. D'altra parte però Rea ha fatto bene si sta giocando il mondiale, ha esperienza, è furbo e quando si può guadagnare un punto o più che possono fare la differenza nel mondiale lui lo fa. Se fossi stato nel turco non ci sarei assolutamente stato perché non ha guadagnato, né vinto per quello, dalla parte di Jonathan ha fatto solo che bene. L'avrebbero fatto tutti. 

Quanto questa regola come piloti è utile per la sicurezza?

"Regola giusta visto che non c'è più l'erba bensì il cemento però deve essere valutato a discrezione. Chiaramente se lo fai ogni giro è un conto, se invece arrivi abbastanza al limite con la moto che va da tutte le parti e lo pizzichi è diverso. Le ultime volte i piloti erano più sul cordolo che fuori. Diciamo che non è il massimo. La regola è questa, purtroppo le moto hanno oltre 200 cavalli e non è semplice come si pensi. Da valutare anche i vari fattori che possono causarli, come le buche sul tracciato, la larghezza della carreggiata. Bisogna anche capire se effettivamente c'è un guadagno o meno.

Giacomo Da Rold