Alberto Sabbatini, grande penna del Motorsport italiano ed ex direttore di Autosprint, racconta la sua versione personale del campionissimo brasiliano con ‘Senna la magia della perfezione’. L’opera, edita da Kenness, è un ritratto intimo sia del Senna pilota che dell’Ayrton uomo, una doppia anima all’interno di un personaggio divenuto leggenda. Se c’è un pilota che ha fatto scrivere fiumi di parole quello è senz’altro Senna, ma ogni volta si riesce a scoprire una nuova sfaccettatura di un personaggio così affascinante e mai banale.

Senna e l’ossessione per la perfezione

‘Driven to perfection’. Questo era il motto di Senna fin da piccolo, quando era ancora conosciuto con il cognome paterno Da Silva, troppo comune in Brasile e col rischio di passare quasi inosservato. Senna è stato un perfezionista sotto ogni singolo aspetto, e l’autore ne descrive minuziosamente ogni suo lato. Il primo pilota a massimizzare la sua forma fisica con estenuanti sedute in palestra, uno dei primi a credere nella potenza dei mass media, facendosi anche da addetto stampa quando correva nelle formule minori. Meticoloso anche nello scegliere il giusto contesto: lasciare la sua terra per trasferirsi in Italia correndo da professionista nei Kart, per poi dirigersi in Inghilterra, patria del Motorsport europeo. E da lì scegliere di volta in volta il team in F1 che dimostrasse le sue stesse attitudini e determinazione per la vittoria.

Senna, McLaren e Honda: l’apice del successo

Il paulista trovò la giusta quadratura del cerchio proprio alla corte di Ron Dennis, e della sua organizzazione militaresca della McLaren; oltre al motorista Honda, con cui era nata una stima reciproca già nell’ultimo anno in Lotus. Senna in quegli anni ha strabiliato il mondo intero e mandato in visibilio i tifosi di tutto il globo. Già, perché Senna, come più volte ricorda Sabbatini, è stato l’unico pilota acclamato in maniera trasversale perfino dalla tifoseria ferrarista, pur essendo stato sempre suo acerrimo rivale. Perché del pilota si apprezzava la sua grinta e determinazione di buttarsi sempre oltre l’ostacolo: “Non esiste una curva dove non si possa sorpassare”, era il suo motto. Ma non era da meno il suo lato umano, sempre pronto ad aiutare i più deboli con la sua Ayrton Senna Foundation.

Un cammino a ritroso nei ricordi di chi ha vissuto davvero quei momenti

Senza dubbio, Sabbatini è uno dei pochi giornalisti italiani ad aver “vissuto” davvero da vicino Senna. Seguendolo dall’inizio della sua carriera fino al tragico epilogo di quel 1° maggio a Imola. Fu proprio lui a portare alla ribalta della cronaca il “tracciato” della telemetria della Williams, in particolare gli ultimi secondi prima del tragico impatto alla curva del Tamburello. Dati che la magistratura inizialmente non prese in considerazione. È proprio questo il tema cardine dell’ultimo, triste capitolo del libro.

Senna la magia della perfezione’, l’opera prima di Alberto Sabbatini, ha il coraggio di raccontare in maniera personale l’ossessione per la vittoria di Senna, fra la ricerca della perfezione di guida e sorpassi al limite. Il desiderio di primeggiare e “demolire” psicologicamente l’avversario insito nel brasiliano, i suoi grandi rivali e il suo grande sogno di approdare in Ferrari, purtroppo mai realizzato. Edito da Kenness consta di 143 pagine, corredato di foto che ritraggono i momenti più importanti della carriera del pilota brasiliano. È disponibile in tutte le librerie e store digitali al prezzo di 16,95€.

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