Manca poco meno di un mese all'avvio del campionato IndyCar: tra le novità tecniche installate sulle vetture di quest'anno, la più visibile sarà l'introduzione dell'Aeroscreen, misura di sicurezza che sicuramente segnerà una netta discontinuità con i design delle monoposto del passato.

Cos'è Aeroscreen

Aeroscreen rientra nella famiglia degli accorgimenti di sicurezza volti a minimizzare il rischio di lesioni legate all'intrusione di oggetti all'interno del cockpit, proteggendo la testa e la parte superiore del busto del pilota.

Fondamentalmente si tratta di un avvolgente schermo balistico (in policarbonato laminato) ancorato all'abitacolo della vettura da una struttura in titanio. Una volta installato, le prestazioni di capacità di carico e di resistenza del dispositivo dovrebbero essere equivalenti a quelle del dispositivo HALO attualmente utilizzato in Formula 1.

Particolare costruttivo dell'Aeroscreen.

"Infanzia" in comune con HALO

Aeroscreen è una tecnologia sviluppata da Red Bull Advanced Technologies ed è l'evoluzione del prototipo di protezione presentato in Formula 1 dalla Red Bull nel 2016, anno in cui le scuderie furono chiamate a progettare delle protezioni da montare attorno alla zona del cockpit.

Riavvolgendo il nastro e tornando tra il 2016 e il 2017, i test in pista dedicati alla scelta di tale dispositivo di sicurezza avevano decretato una preferenza finale per il sistema HALO, la cui alternativa (in una corsa a due per stabilire quale fosse il concetto progettuale più adatto) era proprio il sistema Aeroscreen.

Le ragioni della bocciatura

L'insuccesso di Aeroscreen in favore di HALO è legato sostanzialmente al fatto che, all'epoca dei collaudi, in Formula 1 (e, generalmente, nella "famiglia" FIA, vista l'estensione a tappeto della soluzione su altre categorie) non ci fosse tempo per aspettare gli sviluppi e la maturazione del progetto Aeroscreen.

All'atto pratico il sistema Aeroscreen presentava dubbi e criticità a cui l'intrinseca semplicità del sistema HALO non lasciava spazio. Su tutti, i dubbi riguardavano il comportamento meccanico dello schermo una volta sottoposto a carico (ovvero non andare in frantumi una volta colpito da un oggetto e/o non deformarsi in maniera non opportuna).

Le criticità invece riguardavano il fatto che lo schermo vibrasse tanto da non garantire una buona visibilità ai piloti una volta sottoposto alle sollecitazioni della pista.

Integrazione del sistema HALO su Formula 1 2020.

Il ritorno negli USA

Nonostante le corse europee (o perlomeno quelle targate FIA) si fossero adeguate al sistema HALO, il dipartimento di ingegneria "spinta" della Red Bull non ha mandato in pensione il progetto Aeroscreen.

Christian Horner (team principal Red Bull in Formula 1 e CEO della Red Bull Advanced Technologies) ha avuto modo di sottolineare come la partnership con IndyCar abbia fatto sì che il potenziale della soluzione fosse esplorato e il progetto sia stato rifinito e perfezionato. Del resto "sin dai primi prototipi sviluppati e presentati nel 2016, il potenziale di Aeroscreen nel miglioramento della sicurezza per i piloti nel caso di impatti frontali nell'area dell'abitacolo è stato evidente".

Reazioni

Lo schermo è stato testato sui tracciati di gara USA su più riprese, in maniera tale da verificarne la bontà e di lavorare con Dallara in modo tale che la soluzione fosse integrata perfettamente sulla monoposto e non producesse risultati indesiderati (per esempio in ambito aerodinamico).

Dopo le prove di Scott Dixon e Will Power sull'ovale di Indianapolis lo scorso anno, nella recente due giorni di test collettivi al COTA la soluzione è stata montata su tutte le vetture in pista e le condizioni di meteo avverso hanno costituito un ulteriore banco di prova per il sistema a schermo.

Takuma Sato ha avuto modo di commentare così: "Nel complesso penso che sia molto positivo. Mi sono sentito davvero al sicuro e protetto. La visibilità è migliore di quanto mi aspettassi. L'esperienza è stata molto interessante, ma molto diversa da qualsiasi cosa abbia mai guidato prima: era molto più silenzioso senza aria in movimento all'interno dell'abitacolo".

Graham Rahal ha aggiunto dei dettagli importanti riguardanti il sistema: "La visibilità è ottima. Ho seguito qualcuno passando su una grossa pozzanghera e una grossa quantità d'acqua è arrivata sull'Aeroscreen, ma si è dissipata immediatamente. Meglio di quanto abbiamo sperimentato in precedenza".

Una nuova era?

In attesa del battesimo in pista con la gara di St. Petersburg, la nostra bottom line è la seguente: avendo dato modo ai tecnici Red Bull di lavorare attorno alla soluzione dell'Aeroscreen per migliorarne tutti i punti critici, ora la serie USA si ritrova a correre con un sistema di protezione che, sulla carta, offre una prestazione migliore rispetto all'HALO.

Aeroscreen infatti presenta uno schermo balistico che HALO non ha, proteggendo meglio il pilota dall'intrusione dallo sporco sollevato dalle altre vetture al di sotto della struttura montante. A quelle velocità, anche lo sporco può diventare un proiettile vagante.

Sicuramente un sistema del genere (che, sfortunatamente, non garantisce una protezione totale e assoluta) si comporterebbe meglio dell'HALO in uno scenario simile all'incidente di Felipe Massa all'Hungaroring datato 2009. Forse è arrivato il momento in Formula 1 di ripensare a questo particolare integrato sulle vetture in griglia?

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Luca Colombo