Grazie al secondo posto conquistato in Gara 2 a Seoul, Stoffel Vandoorne è il nuovo campione del mondo di Formula E. Il pilota belga succede così al suo compagno di squadra Nyck de Vries. Un titolo che sa di riscatto, dopo una carriera in ascesa nelle formule propedeutiche ed una difficile esperienza in Formula 1 con McLaren.

UNA GIOVANE PROMESSA

Quella di Stoffel Vandoorne può essere considerata a tutti gli effetti la carriera di una giovane promessa dell'automobilismo. Campione a primo colpo della F4 Eurocup 1.6 francese nel 2010, vincitore della Eurocup Formula Renault 2.0 nel 2012, fino al titolo GP2 ottenuto nel 2015. Un ottimo curriculum per ambire ad un posto nella massima serie automobilistica.

LA DELUSIONE IN F1

Già nel 2013 il giovane Vandoorne entra nel programma giovani piloti della McLaren, squadra con cui debutta in F1 nel 2016. L'occasione è il GP del Bahrain ed il belga viene chiamato a sostituire Fernando Alonso, protagonista di uno spettacolare incidente in Australia. È qui che il neocampione della GP2 dimostra di meritare un posto tra i grandi. In qualifica batte il compagno di squadra Jenson Button ed in gara ottiene il primo punto stagionale per la scuderia di Woking. Un risultato notevole considerando la competitività di quella McLaren motorizzata Honda.

Promosso a pilota titolare nel 2017, Vandoorne vive però due anni difficili in F1, condizionati anche dal continuo confronto con il compagno di squadra Fernando Alonso. Lo spagnolo si è dimostrato quasi sempre più veloce nei due anni di convivenza nel box McLaren, ma i problemi del team erano ben altri in quegli anni. La difficile collaborazione con Honda, il passaggio a Renault che non ha risolto i problemi hanno portato poi ad una rifondazione della storica squadra inglese, a partire dal cambio di entrambi i piloti nel 2019.

IL RISCATTO IN FORMULA E

Un'esperienza difficile dunque quella di Vandoorne in F1, che lo ha portato ad un netto cambio di rotta, sposando il progetto Mercedes in Formula E. Un'avventura del tutto nuova, che il belga ha seguito dall'inizio (sotto il nome di HWA) fino ad arrivare al titolo conquistato dopo quattro anni nel momento di addio delle frecce d'argento dalla serie. Un sigillo meritato, un riscatto per un pilota che ha sempre dimostrato di avere la... stoffa del campione.

Carlo Luciani