Il primo E-Prix di Monaco sul full circuit è un successo di spettacolo e di emozioni. Tanti i sorpassi e una lotta finale tra Da Costa e Frijns che ha esaltato. Se c'è una cosa che proprio non stanca mai gli appassionati di una gara di motorsport è il sorpasso per la vittoria all'ultimo giro. Succede che a Montecarlo, il luogo senza sorpassi per eccellenza, la Formula E ne faccia vedere parecchi. La gara, movimentata e divertente come nel dna della categoria, lascia dopo la bandiera a scacchi molte domande, ma una su tutte.

Quindi sorpassare si può?

A Monaco è impossibile sorpassare. Ma è proprio così? La Formula E dice il contrario. Partiamo dalle premesse. Le auto elettriche vanno più piano e sono più strette di almeno 20-25 cm rispetto alle Formula 1. Questo facilita il compito, va detto. La pista però non cambia, i guard rail sono sempre ad un passo e girare forte è ancora come "andare in bici in salotto", come diceva Nelson Piquet.

Bello per una volta non sentire parlare di track limits, dato che è la pista stessa ad essere unica nel suo genere, pronta a punire ogni errore. Eppure ci è voluta la svolta della formula elettrica sullo storico tracciato monegasco per scardinare uno dei più incrollabili dogmi del motorsport, ovvero che nel principato non si passa. Il fatto che abbia vinto lo stesso pilota partito dalla pole position è questa volta giusto un caso.

La formula giusta?

E' curioso notare che per vedere una bella e divertente gara a Montecarlo, ci sia voluta proprio la categoria che sulla carta di appeal ne ha di meno. Macchine in apparenza lente, che non fanno rumore e costruite per essere solide senza badare troppo a diavolerie aerodinamiche, regalano quella che a memoria è la più bella gara vista a Montecarlo al netto di eventi esterni come incidenti, pioggia, ritiri, ecc.

Le auto elettriche resistono fino alla fine (aiutate da un safety car durata qualche giro per la rimozione della vettura di Rast) senza perdere potenza e mantenendo la prestazione. Certo una bella pubblicità sul palcoscenico più importante. Poi tanti sorpassi in vari punti della pista, dalla Santa Devota al tornantino, all'uscita del tunnel fino alla Rascasse. Roba a cui non siamo certo più abituati.

E finalmente un po' di pubblico

Anche gli spalti, aperti per pochi fortunati, sono un bel segnale di ripartenza per tutto il motorsport: 6500 persone ammesse tra residenti ed expat che lavorano nel Principato. Misura deliberata negli ultimi giorni e che invece per la Formula 1, prevista fra un paio di settimane, non è ancora stata mutuata.

Rimane comunque il segnale più bello di un seppur lento ritorno alla normalità. Nelle stesse parole del vincitore di giornata Antonio Felix Da Costa c'è tutta la soddisfazione nel rivedere vita sugli spalti. Anche questo, se ne servissero altri, il migliore biglietto da visita per tutta questa categoria.

da Montecarlo - Stefano De Nicolo'