Continua la moria nella classe LMP1 nel WEC: a dare forfait per le tappe a stelle e strisce di Austin e Sebring, saranno le due Ginetta AER-G60. La classe top del Mondiale Endurance, giunta agli sgoccioli del suo ciclo vitale, si ritroverà così con solamente tre vetture: le due Toyota TS050 Hybrid e la Rebellion R13 Gibson.

La motivazione ufficiale del team LNT è dovuta alla necessità di far rientrare le vetture in azienda per i controlli del caso dopo le trasferte asiatiche del WEC. Poiché, per motivi logistici, non si potrà utilizzare la sede in Virginia come preventivato in precedenza. Davvero un duro colpo per la credibilità della serie, considerando l’importanza del mercato USA, dove da poco è stato stretto l’accordo fra ACO e IMSA per una futura sinergia (Leggi QUI). Inoltre, se dovesse essere confermata l’assenza della Ginetta anche per la 1000 miglia di Sebring, il campionato mondiale sarebbe surclassato, in termini numerici di partecipanti, dalla concomitante 12 Ore valida per la serie endurance americana.

Unico spiraglio d’ossigeno è dato dal rinforzo nelle altre classi: in LMP2 ritornerà della partita il team DragonSpeed con la sua Oreca 07 Gibson, con un equipaggio ancora da definire, facendo salire la classe a nove prototipi.

In LMGTE Pro ci sarà il debutto nel Mondiale della nuova Corvette C8 R, cui la prima apparizione è avvenuta nella recente 24 Ore di Daytona. La nuova vettura del cravattino sarà affidata all’equipaggio composto da Mike Rockenfeller e Jan Magnussen, richiamato per l’occasione a sostituire Jordan Taylor; inoltre non è detto che il danese prenderà nuovamente parte alla 24 Ore di Le Mans.

Una situazione davvero difficile da affrontare per i vertici ACO e FIA, sintomo dello scarso appeal che la serie sta riscuotendo sui fans del Motorsport. L’unica speranza ormai è riversata interamente nell’introduzione del nuovo regolamento HyperCar. Ma, anche in questo caso, l’imperativo è non fare passi falsi e tracciare linee ben definite del regolamento, prima che tutto possa sfuggire di mano per poi ritrovarsi nuovamente con un pungo di mosche.

Michele Montesano