Clamoroso: la Ferrari e Sebastian Vettel si separeranno al termine della stagione 2020. L'annuncio ufficiale è arrivato pochi minuti fa direttamente dalla scuderia di Maranello, mettendo fine ad un matrimonio durato sei anni ed incapace di portare le parti al sogno di conquistare il titolo mondiale. Il tedesco non ha accettato la proposta di rinnovo annuale ed al ribasso (dal punto di vista economico) offertagli dal team, chiamato ora ad una scelta che vede Carlos Sainz e Daniel Ricciardo in pole position per affiancare Leclerc dal 2021.

Il divorzio per certi versi più strano. Consumato senza nemmeno prendersi il tempo di vedere il reciproco stato di forma, di capire la propria competitività in pista, di lasciare spazio ai risultati. Sebastian Vettel e la Ferrari si diranno addio al termine della stagione 2020, probabilmente senza nemmeno troppi rimpianti. Un addio concretizzatosi lontano dalle piste, nel periodo di lockdown, ma figlio di un amore andato progressivamente a scemare da ormai parecchio tempo.

FERRARI-VETTEL: UN AMORE APPASSITO

Ovvero da quando le prestazioni del ferrarista avevano iniziato a fare storcere qualche naso dalle parti di Maranello, a partire da quella seconda metà di stagione 2018 iniziata con il clamoroso crash di Hockenheim e poi proseguita con una serie interminabile di piccoli errori e sbavature: Monza, Austin, Suzuka. L'arrivo di Charles Leclerc lo scorso anno ha poi contribuito in maniera evidente a scalfire il ruolo da prima guida del tedesco, costretto ad inchinarsi al cospetto di un compagno più giovane, più determinato, più affamato.

Mai una polemica evidente tra Seb e il team, con il pilota che ha sempre dato tutto sé stesso in pista e fuori, sposando sin dall'inizio la causa del Cavallino con devozione e sincerità. Ma i tempi cambiano, e la trattativa per il rinnovo del contratto in scadenza a fine anno si è arenata ancor prima che la stagione potesse iniziare. E così è arrivato l'addio: rapido, indolore, senza troppi rimpianti.

Adesso la stagione più strana di sempre nella storia della Formula 1 si aprirà con un'altra anomalia. Ovvero quella di un pilota e di un team consapevoli di abbandonarsi ancor prima che essa abbia inizio. Difficile pronosticare come questo potrà incidere negli equilibri interni del team. Facile però ipotizzare che il Cavallino vorrà testare sin da subito le capacità di Leclerc di svolgere un ruolo da prima punta.

IL FUTURO

Inutile attendersi a breve un annuncio sul sostituto di Sebastian, e sul futuro dello stesso pilota tedesco. Per quello si dovrà attendere, in attesa di capire le valutazioni che verranno fatte e l'evoluzione del mercato piloti. In casa Ferrari, comunque, non è un mistero che i principali candidati al ruolo siano due. Carlos Sainz, attualmente in forze alla McLaren, e Daniel Ricciardo, in rotta di collisione con la Renault. Con una minima chance anche per Antonio Giovinazzi, reduce dalla propria annata d'esordio in Alfa Romeo.

Vettel potrà a sua volta avere interessanti opzioni sul piatto, pur dovendo necessariamente ridimensionare le proprie pretese economiche. Un ritorno in Red Bull potrebbe non costituire un'utopia, così come un possibile approdo in Renault o McLaren, mentre appare più remota la chance di vederlo al fianco di Hamilton in Mercedes. Senza scartare a priori l'ipotesi di un anno sabbatico, o di un prematuro ritiro dalle competizioni.

Obiettivo fallito, dunque. Quello di riportare il titolo a Maranello da un lato, e di sancire dall'altro la definitiva consacrazione di un pilota che, nonostante i quattro titoli iridati, conserverà il cruccio di aver perso la propria sfida più grande.

Marco Privitera