La Formula 1, dopo i test del Montmelò, si appresta ad iniziare un nuovo campionato, ma in casa Red Bull pare stiano già architettando qualcosa. Cosa avrà escogitato questa volta Adrian Newey? La risposta è presto detta: pare che la Power Unit Honda in fase di rilascio, e soprattutto in curva 10, faccia degli strani borbottii. Questo significa che la farfalla non è del tutto chiusa. Se per la soluzione del DAS Mercedes abbiamo subito potuto appurare il funzionamento, il discorso diventa più complicato per la RB16.

La soluzione è nascosta ad occhi indiscreti e solamente con il prosieguo della stagione potremo avere un quadro più chiaro della situazione. Possiamo dire, in prima analisi, che indubbiamente ci sia un vantaggio in termini di soffiaggio sull’ala posteriore. Abbiamo avuto modo di osservare dei video esclusivi che Carmelo Martinico, appostato presso Curva 10 del Montmelò, ci ha inviato.

Si può vedere (e sentire) la Red Bull che affronta la curva 10 del tracciato catalano. La RB16, a differenza delle altre monoposto, in fase di rilascio emette un borbottio (e in alcuni casi scoppiettio) dal 6 cilindri Honda. La sensazione è che la farfalla del gas resti leggermente aperta. La monoposto austro inglese pennella le curve con una traiettoria ideale, ma la Power Unit sembra continuare con l'erogazione di coppia.

Non possiamo escludere a priori che si tratti di una rivisitazione degli scarichi soffiati. Le stesse Renault e Ferrari hanno provato negli anni scorsi a utilizzare la differenza di calore generata dai gas di scarico per “investire” il dorso inferiore del mainplane dell’alettone posteriore. L’obiettivo era quello di aumentare la deportanza sull’asse posteriore, migliorandone il grip aerodinamico. Non stiamo certo parlando degli scarichi soffiati che hanno fatto conquistare mondiali a raffica in casa Red Bull con Vettel, ma è indubbio che un vantaggio, seppur minimo, ci sia.

Un’altra ipotesi è che si possa sfruttare questa soluzione per generare una sorta di freno motore e migliorare l’inserimento in curva. Inoltre a beneficiarne è anche la trazione in uscita per rendere la monoposto immediatamente reattiva non appena il pilota pesti sul pedale dell’acceleratore. Anche se per minimizzare il ritardo del turbo ci pensa la componente elettrica del Kers.

Da sottolineare che lo scoppiettio della Power Unit nipponica è un’esclusiva Red Bull, mentre l’Alpha Tauri percorre la curva 10 in fase di rilascio e senza avere il gas aperto.

Ancora una volta gli uomini diretti da Newey hanno trovato una soluzione che può far parlare di se. Con la collaborazione dei tecnici Honda sperano di effettuare il definitivo salto di qualità in questa stagione per avvicinarsi ulteriormente alle Mercedes. Resta da capre l’esatto funzionamento di questo stratagemma e il reale valore in campo, ma il tempo ci darà tutte le risposte.

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Michele Montesano