Con la chiusura dei test in Bahrain, è tempo di tracciare un bilancio dei team di centro gruppo con Aston Martin che sembra essere la candidata numero uno al ruolo di quarta forza.

Se tra i team che hanno l’obiettivo di giocarsi il Mondiale è Red Bull quello che ha dato segnali più convincenti, c’è anche un altro Mondiale parallelo da giocarsi. Dietro i top-3, i test in Bahrain hanno dato più di qualche indicazione da tenere in considerazione a partire da settimana prossima. Aston Martin ha messo in mostra una grande crescita rispetto al 2022, mentre dall’altra parte chi è veramente in difficoltà è la McLaren.

Felipe Drugovich ha chiuso il giorno di test fatto con 114 giri percorsi. Credits: TW/@AstonMartinF1

ASTON MARTIN

La AMR23 è probabilmente la vettura che – esclusa Red Bull – ha maggiormente catturato l’attenzione dei rivali. La nuova creatura nata dalla penna di Dan Fallows si è confermata come una delle monoposto più interessanti dell’intero schieramento. Tra i team di centro gruppo, è proprio lei la vettura che è sembrata la più pronta nonostante sia una rivoluzione “al 95%” rispetto al 2022. E sebbene i problemi tecnici avuti durante la tre giorni di prove che ne hanno limitato il numero di giri a 387 complessivi, le prestazioni fatte vedere con Drugovich e, soprattutto, con Fernando Alonso hanno messo Aston Martin sotto la lente d’ingrandimento. “L’energia nel team è positiva, tutti sono ottimisti nel cercare di fare un passo avanti e penso che ci stiamo riuscendo”, ha spiegato il brasiliano al termine della sessione mattutina. “Si vede che il team sta lavorando duramente ed è bello da vedere”.

Fernando Alonso ha chiuso i test con una simulazione gara decisamente positiva. Credits: TW/@AstonMartinF1

La AMR23 è una vettura piena di soluzioni interessanti – come, ad esempio, le pance – e dai tempi sembra che queste stiano avendo risultati positivi. A livello cronometrico, Aston Martin ha chiuso in top-3 sia giovedì sia venerdì, mentre oggi ha messo in mostra una simulazione gara nel pomeriggio estremamente interessante.

Alonso ha girato con le tre mescole che saranno disponibili il prossimo weekend (nell’ordine: C3, C1 e C2), facendo segnare tempi sempre costanti. Da segnalare il secondo stint da 19 giri consecutivi sull’1.37 con la C1 e ultimo stint di 18 giri sul piede dell’1.36 con mescola C2. “È stato molto bello girare con la nuova vettura, dovremo fare in modo che la vettura sia veloce per settimana prossima”, ha detto lo spagnolo. Pensiamo che ci sia ancora tanto da estrarre dalla vettura che non siamo riusciti a vedere in questi tre giorni. Mi sono sentito bene in tutti e tre i giorni, abbiamo trovato solo aspetti positivi dalle prove fatte”. Aston Martin sarà da tenere d’occhio soprattutto nella prima fase del Mondiale e se Mercedes non riuscirà a fare un passo avanti in vista della prossima settimana, non è da escludere una gara da top-5 per Alonso.

Pochi lampi per Alpine nei test in Bahrain. Credits: media.alpinecars.com

ALPINE

Alpine probabilmente è il team più difficile da decifrare al momento dato che in classifica non ha mai chiuso in posizioni di rilievo. A differenza di altri team, nell’ultima giornata Alpine ha optato per non usare le mescole C4 e C5, preferendo concentrarsi esclusivamente sulle tre mescole che verranno usate per il GP. Tuttavia, regna l’ottimismo nel team francese con Esteban Ocon che ritiene come l’inizio sia decisamente migliore del 2022. “Siamo decisamente più pronti del 2022”, ha detto il francese. “L’anno scorso facevamo molta fatica a stare in pista, quest’anno non è così”.

Un problema nella mattinata di sabato non ha impedito ad Alfa Romeo di superare i 400 giri percorsi nei test. Credits: TW/@AlfaRomeoF1

ALFA ROMEO

Come la precedente, anche la C43 sembra essere una vettura nata bene. 402 giri in totale e il buon ritmo messo in mostra da Bottas e Zhou fanno sperare l’Alfa in un inizio simile a quello della scorsa stagione. Preoccupa il campanello d’allarme causato dal problema al cambio avuto dal finlandese al mattino e che lo ha costretto a fermarsi in pista terminando in anticipo la sessione. “Stanno ancora investigando il problema”, ha spiegato Bottas a fine giornata. “Ci è costato del tempo ma siamo comunque riusciti a fare tanti giri (131, ndr). Sono sicuramente più felice del 2022, la vettura sembra andare molto bene e mi sento pronto”.

Crisi McLaren in Bahrain: la MCL60 si è dimostrata incapace di mostrare performance. Credits: TW/@McLarenF1

MCLAREN

McLaren è stato il team che è risultato più in difficoltà nella tre giorni di test del Bahrain. Il team di Woking è stato quello che ha girato meno nella tre giorni di prove con soli 312 giri completati, con Piastri (protagonista di un testacoda al mattino) e Norris che contestualmente sono stati i piloti ad aver girato meno con 170 e 142 giri fatti.

La MCL60 non riesce a esprimersi al meglio e ha sofferto parecchi problemi con alcune componenti nel corso della tre giorni. In particolare, nel mirino sono finite le “ali di gabbiano” in corrispondenza delle gomme anteriori, costringendo il team a fermarla ai box per rinforzarle (anche con del nastro isolante). “Penso che siamo dove ci aspettavamo, siamo probabilmente da qualche parte a centro gruppo”, ha commentato Piastri, oggi solo 16° con 41 giri fatti. Dichiarazioni che fanno il paio con quelle di Zak Brown venerdì, che in conferenza stampa aveva ammesso di non aver raggiunto gli obiettivi sperati nello sviluppo della MCL60. “Sappiamo di aver stabilito degli obiettivi di sviluppo, che non abbiamo raggiunto, e abbiamo voluto essere onesti”, ha detto Brown. “Abbiamo molti sviluppi in arrivo e ne siamo incoraggiati. Tuttavia, è difficile dire dove saremo”. 

K-Mag ha chiuso settimo nella classifica del sabato dei test in Bahrain. Credits: haasf1team.com

HAAS

Sembra opinione comune che la Haas possa giocarsela per i punti nella prima parte della stagione grazie ad una buona velocità e a un’ottima affidabilità. Con 415 giri, il team americano è stato il 4° per numero di giri percorsi. Obiettivo raggiunto quindi per la squadra capitanata da Gunther Steiner, come ammesso anche dal direttore tecnico Simone Resta: “Il nostro obiettivo era quello di girare il più possibile, fare chilometri, provare l’affidabilità per essere pronti per la prima gara”.

“In generale, il test è andato molto bene e con pochi problemi rispetto al passato”, ha detto invece Steiner. “Rispetto al 2022 abbiamo fatto dei progressi ma è difficile dire dove ci troviamo a centro gruppo”.

Yuki Tsunoda ai box per un pit stop. Credits: Red Bull Content Pool

ALPHATAURI

AlphaTauri – che oggi è finita al centro di rumors sul suo futuro – è stata la squadra che ha completato il maggior numero di giri in questi test, 456. Un segnale positivo sia per Nyck de Vries, che con 246 giri fatti è stato il secondo pilota per giri completati in Bahrain, sia per Yuki Tsunoda, che invece ne ha fatti segnare 210. Ci siamo concentrati sui long run, abbiamo completato delle simulazioni di gara e siamo riusciti a completare alcune cose”, ha spiegato De Vries al termine della sessione mattutina chiusa con l’ultimo tempo. “Abbiamo girato molto negli ultimi 3 giorni, l’affidabilità è stata ottima, abbiamo imparato molto e provato tante cose diverse. Adesso dobbiamo capire quello che abbiamo fatto e mettere tutto insieme per la prossima settimana”.

Nessun problema di affidabilità nei tre giorni di prove per la Williams. Credits: TW/@WilliamsRacing

WILLIAMS

Anche per il team di Grove segnali positivi dal punto di vista dell’affidabilità visti i 439 giri totali fatti. Logan Sargeant è stato il terzo pilota per giri percorsi, 229, e anche Alex Albon è stato capace di percorrerne 210, di cui 136 solo oggi. Dal punto di vista prestazionale, qualche segnale buono è arrivato e i feedback sia di Albon sia di Sargeant sono stati positivi. È opinione comune che comunque Williams parta ancora come fanalino di coda.

“Dal punto di vista dei chilometri fatti, abbiamo avuto tre giorni positivi. Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, adesso è solo questione di esaminare i dati”, ha commentato Albon al termine dell’ultima giornata. L’anglo-thailandese conferma come la FW45 sia un passo avanti rispetto alla vettura 2022: “Sicuramente, rispetto all’anno scorso, la vettura è più veloce. Non c’è una grossa differenza a livello di DNA, le limitazioni maggiori che avevamo lo scorso anno ci sono ancora ma in misura minore. Siamo sicuramente in una posizione migliore, l’anno scorso la vettura era veramente complicata da guidare”.

Mattia Fundarò