Per salvare i team più piccoli in difficoltà per lo stop forzato causato dal Coronavirus e superare la crisi di liquidità, rispunta la proposta di reintrodurre i team clienti. Potrebbe essere la chiave giusta per il futuro?

Lo stop prolungato imposto dalla pandemia globale sta mettendo in seria difficoltà tutti i team di F1. Quelli più piccoli stanno naturalmente pagando il prezzo più alto; anche a causa del prolungato shutdown dichiarato da Liberty Media tutte le squadre hanno dovuto ricorrere a cassa integrazione e analoghe forme di sostegno per il proprio personale. No race no money, ed ecco che senza introiti di pista e merchandising le casse dei team sono allo stremo e gli sponsor scontenti minacciano il fuggi fuggi. Per il futuro della F1 la via è tornare ai team clienti?

ALTI BUDGET

Il budget medio di un team di Formula 1, così come rivelato dalla rivista Forbes, è di 235 milioni di dollari, con la recente proposta di un budget cap massimo di 150 milioni per il prossimo futuro. L'opposizione della Ferrari è stata strenua e ha fatto molto discutere nei giorni scorsi. I soli team basati nel Regno Unito impiegano oltre 4200 persone, con un taglio previsto di oltre 1500 unità in caso di introduzione del suddetto budget cap. Da qui la proposta di una via alternativa per cercare una soluzione al problema di budget sempre pressante per le squadre più piccole con la reintroduzione dei team clienti per superare la crisi.

RIDUZIONE COSTI R&D

La proposta viene direttamente da Christian Horner: avere team clienti per salvare il futuro della F1. Egli sottolinea come la voce più importante nel bilancio di ogni team siano ricerca e sviluppo, obbligando a grossi investimenti per la costruzione autonoma di molte parti della vettura, a cominciare dal telaio. Questo pesa moltissimo sulla possibilità di essere competitivi, costringendo proprio i team minori ad una continua lotta con budget sempre più risicati. Proprio le squadre più piccole, secondo la proposta di Horner, potrebbero mettere due auto in pista con una cifra molto inferiore ai 150 milioni proposti con il nuovo regolamento. Secondo il team principal della Red Bull il costo di acquisto di una vettura completa potrebbe aggirarsi intorno agli 80 milioni di dollari, con un risparmio considerevole rispetto alle cifre attuali.

VIETATI 40 ANNI FA

Avere team clienti, banditi dalla F1 da ormai quasi mezzo secolo, potrebbe però essere la chiave per il futuro. Semplificherebbe l'approccio alle corse stesse, permettendo di gestire una squadra corse a livello puramente organizzativo e logistico senza costi di progettazione, produzione e sviluppo. Un'idea che già anni fa ebbe il beneplacito di Bernie Ecclestone ma il rifiuto nettissimo, tra gli altri, della Williams. Proprio Sir Frank fu tra i più strenui oppositori del progetto, indisponibile a condividere sviluppo e tecnologie dei suoi decenni di successi. C'è da chiedersi se alla luce degli attuali risultati della squadra sia ancora della stessa opinione...

IL FRONTE SI ALLARGA

Lo stesso Toto Wolff si è detto disponibile a prendere in considerazione l'idea, da ritenersi però solo una soluzione di backup nel caso in cui si dovesse ridurre il numero dei team in griglia. Anche Mattia Binotto si è detto disponibile, vista l'eccezionalità della situazione, a valutare la possibilità che alcuni punti fermi dell'organizzazione della F1 possano essere rivisti. Così come la FIA, che ha recentemente aggiornato l'International Sporting Code per superare l'attuale regime, che impone l'unanimità di tutti i team sulle decisioni riguardanti le regole del campionato.

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Stefano De Nicolo'