Il weekend motoristico appena concluso sul circuito esterno di Sakhir ha suscitato tante emozioni. In ordine sparso possiamo citare la prima vittoria di Perez in F1, il commovente ritorno nel paddock di Grosjean dopo l'incidente, l'annuncio dell'ingaggio di Mick Schumacher in Haas e il debutto di Pietro Fittipaldi.

Proprio Fittipaldi, che ha sostituito Romain Grosjean al volante della Haas, ha portato al traguardo la propria vettura, anche se in ultima piazza, ed è stato l'ultimo rappresentante di una dinastia che ha fatto la storia di questo sport, a partire proprio da Emerson, il nonno di Pietro.

DA EMERSON AD PIETRO

Emerson, classe 1946, è stato colui che "ha aperto le danze" di questo famoso nome nel mondo delle corse. L'ex pilota ha infatti esordito nella classe regina nel 1970 con la Lotus, con cui ha vinto un titolo nel 1972, prima di passare alla McLaren, scuderia con la quale centra il secondo titolo, nel '74.

Con 14 GP vinti, tenta la strada della scuderia omonima, in coppia con il fratello Wilson. Quest'ultimo fu anch'esso pilota di F1, nella quale esordì nel 1972 sulla Brabham in Spagna. Rimase in Brabham anche l'anno successivo, prendendosi una pausa nel 1974, per poi tornare '75 al volante dell'auto del team Fittipaldi.

Gli scarsi risultati fecero abbandonare il Circus anzitempo, lasciando tutto nelle mani di Emerson.

Successivamente è stato il turno di Christian nella massima Formula. Il figlio di Wilson non è rimasto molti anni in F1: dal 1992 al 1994, correndo per Minardi e Footwork. Con la squadra nostrana ebbe un esordio difficile, tra ritiri ed infortuni che lo costrinsero a tornare in pista a fine campionato.

Un 1993 dolce amaro con un quinto posto come miglior risultato al Gran Premio di Monaco, prima di essere appiedato. Nel 1994 passò in Footwork, con il quale conquistò sei punti grazie a due quarti posti nei round del Pacifico e di Germania.

Nell'ultimo GP disputato Pietro debutta in F1, in attesa che la storia continui con Enzo, già pilota di FDA, ed Emmo, membro di Sauber Academy.

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Giulia Scalerandi