Mentre la F1 è pronta ad iniziare il campionato 2020, la seconda fase del calendario è ancora in divenire. Tra cancellazioni, considerazioni pratiche e candidature suggestive (si pensi al Mugello), negli uffici di Liberty Media prosegue il "gioco ad incastri" su quello che sarà il campionato dall'autunno in poi.

Conferme e cancellazioni

Al momento della stesura di questo articolo, l'unica certezza risiede nella prima fase di campionato. Tale fase prevede otto GP, programmati dal fine settimana del 5 luglio al week-end del 6 settembre.

Nei piani inizialmente proposti da Liberty Media, questo primo "giro" di gare coincideva con la fase europea del campionato, seguita da un "treno" di gare nel resto del mondo.

Per la fase nel resto del mondo, Liberty Media prevedeva, nei limiti del possibile, di confermare o rischedulare gli appuntamenti calendarizzati per la stagione 2020. Sfortunatamente, negli ultimi giorni, sono state ufficializzate le cancellazioni di tre Gran Premi: Azerbaijan, Singapore e Giappone.

Le criticità attuali

Nello schema attuale le maggiori criticità (per altro contestualizzate in una situazione in continuo divenire) sono rappresentate dai Gran Premi negli USA, Messico e Brasile.

La presenza di questi eventi nel rinnovato calendario del 2020 è soggetta a considerazioni di tipo sanitario (soprattutto per il Brasile), ma anche finanziare (il COTA pare non navigare in acque tranquille) e di carattere logistico (raggiungere Città del Messico qualora non ci fossero "scali" americani).

Consci di questa situazione, in Liberty Media sono già corsi ai ripari con Brawn che ha dichiarato una possibile estensione della fase europea del campionato.

Le possibili alternative

Avendo necessità di formalizzare quanto prima cosa sarà del proseguimento della stagione dopo l'autunno, le proprietà dei vari tracciati si sono mosse, anche in maniera "creativa".

Il tracciato di Sochi, per esempio, ha dichiarato la disponibilità nell'organizzare un double header. Stessa manovra per il tracciato di Shanghai: secondo alcune dichiarazioni raccolte dalle radio locali avrebbe un provisional agreement con la Formula 1, benché le autorità locali non abbiano deciso se procedere con questo tipo di manifestazioni.

Nel Vecchio Continente il tracciato del Mugello e quello di Portimao (Portogallo) sarebbero in trattative avanzate per ospitare una gara. Per l'autodromo toscano si prevede un posizionamento subito dopo il Gran Premio di Monza, che coinciderebbe con la gara numero 1000 disputata dalla Ferrari in Formula 1.

Una questione di certificazioni

Anche Imola si è fatta avanti, rinnovando la licenza per ospitare i Gran Premi di Formula 1.

A tal proposito dobbiamo sottolineare che le gare del Circus possono essere ospitate esclusivamente su tracciati con le opportune certificazioni valide.

Alla luce di tutto questo, potrebbe tornare sul tavolo la candidatura di Hanoi (Vietnam) per "coprire" il posto vacante lasciato da Suzuka.

Certezze quasi nessuna

Al momento, sulla seconda fase del calendario 2020, ci sono poche certezze.

Sicuramente Abu Dhabi e il Bahrein hanno comunicato la disponibilità ad ospitare i Gran Premi. Secondo Brawn si potrebbe sfruttare anche la configurazione esterna del tracciato del Bahrein, qualora si profilasse l'ipotesi di un double header.

Nella scelta dei GP che costituiranno la seconda fase del campionato si dovranno prendere in considerazione diversi parametri: la logistica avrà il sui peso, ma, non ultimo, andrà considerata la varietà (nel caso di double header in una stessa Nazione).

Nel caso di un doppio appuntamento in Italia, la candidatura del Mugello sarebbe perfetta dal punto logistico e dal punto di vista della varietà con Monza. Sochi, per quanto non gradito dai tifosi per il layout, sarebbe perfetto (viste le strutture del villaggio Olimpico sul quale sorge) dal punto di vista logistico e di distanziamento sociale.

Quali parametri saranno rilevanti sulla scelta di Liberty Media e quanto sarà "europeo" il Mondiale 2020? Lo scopriremo solo vivendo.

Luca Colombo