Oltre al danno, anche la beffa per Charles Leclerc. La power unit montata sulla sua Ferrari per il Gran Premio d’Ungheria è risultata irrimediabilmente danneggiata dopo il violento contatto con Lance Stroll alla prima curva del GP, che ha decretato l’esclusione del monegasco dalla gara.

Per questo motivo, la Scuderia di Maranello ha comunicato oggi che dalla prossima gara di Spa, Leclerc dovrà montare la terza unità a disposizione per il campionato 2021.

Dodici gare, una sola power unit

L’incidente con Stroll era da subito apparso pesante. Il canadese della Aston Martin aveva perso completamente perso il punto di staccata alla prima curva, complice l’asfalto bagnato. Leclerc era stato invece bravo a evitare la confusione creata da Bottas davanti a lui. Non ha potuto però fare nulla contro la vettura inglese che gli è franata addosso alle spalle.

L’impatto è stato importante, ed a farne le spese è stato anche Daniel Ricciardo. Leclerc è stato costretto al ritiro, avvenuto nella successiva curva 2. “È stata una bella partita di bowling prima delle vacanze”, ha commentato il monegasco dopo la gara, con una discreta dose di ironia a mascherare la rabbia e la delusione.

Ora, però, il prezzo da pagare sembra salire ulteriormente. La Ferrari ha infatti comunicato che la power unit di Charles non potrà essere riutilizzata. Per evitare di incorrere in penalità, il monegasco dovrà correre gli ultimi 12 Gran Premi con un solo motore nuovo a disposizione.

“Si tratta di un ulteriore danno, visto che è probabile che nel prosieguo della stagione la squadra possa essere costretta a montare una quarta power unit, con conseguente penalità sulla griglia di partenza", si legge nel comunicato fatto uscire da Maranello. Per un team in lotta per il terzo posto nel Costruttori, iniziare una gara ad Abu Dhabi (per fare un esempio) con dieci posizioni di penalità, potrebbe risultare fatale.

Binotto: “Chi causa il danno paghi!”

In tempi di budget cap, un danno come quello subito da Leclerc non è certo indifferente. Si tratta, in pratica, di una somma pari a diversi milioni di euro che è andata letteralmente bruciata nel giro di pochi metri. Anche per un team come la Ferrari, è un problema non da poco.

Il Team Principal Mattia Binotto, a proposito, ha dichiarato al settimanale Autosport: “Penso che potremmo considerare che se un pilota fosse colpevole, la sua squadra dovrebbe pagare le altre squadre per i danni e le riparazioni. Questo li renderà più responsabili! Non credo che potremmo parlare di esenzioni. Sarebbero troppo difficili da controllare”.

L’ingegnere di Selvapiana, dunque, propone di far pagare i danni al team del pilota colpevole di un incidente come quello di domenica. Una soluzione drastica, e che, a suo dire, aumenterebbe la responsabilità dei piloti in pista. Binotto è il primo a parlare, anche in modo un po’ provocatorio, di una soluzione del genere, ma è chiaro che il problema, in questa F.1 iper-attenta alle spese, sussiste ed è importante.

Si pone però un interrogativo: se l'idea da lui prospettata andasse in porto (cosa francamente difficile), i piloti sarebbero davvero più responsabili, o solo più cauti in pista? E a questo punto, non ne andrebbe a soffrire il tanto ricercato spettacolo? Incidenti come quelli visti domenica, per quanto pericolosi e costosi, si sono visti spesso nel mondo delle corse, ne fanno parte da sempre.

Difficile che la proposta di Binotto venga presa in considerazione; ciò non toglie che il budget cap crei non pochi problemi in caso di incidenti come quelli visti a Silverstone e Budapest. Ennesima dimostrazione di come il tetto alle spese dei team sia stato applicato in maniera miope e senza alcun senso, andando ad impattare solo sulle vetture e non sugli spaventosi costi di gestione delle squadre.

In ogni caso, la strada per il terzo posto Costruttori si fa ancora più in salita per la Ferrari; la seconda parte di stagione per Leclerc e Sainz sarà una vera sfida!

Nicola Saglia