La stagione 2020 di F1 è da considerarsi sicuramente positiva per Red Bull: nelle nostre pagelle terremo conto che il secondo posto finale nel Campionato Costruttori lasci sempre un po’ di amaro in bocca, ma, in questo caso, a Milton Keynes hanno la consolazione di essere i primi dietro alle imprendibili Mercedes.

Team: voto 7,5 - Sempre in agguato, ma l’affidabilità è un problema

Sono 319 i punti finali conquistati dalla Red Bull. Un bottino comunque consistente, aiutato dalle due vittorie di Verstappen e dai suoi continui piazzamenti a podio, spesso a dividere i due Mercedes Hamilton e Bottas.

La RB16 si è rivelata essere una vettura nel complesso veloce in buona parte delle piste affrontate in questo 2020, comprese le “new entry”. In una stagione in cui la Ferrari ha clamorosamente toppato, la squadra di Milton Keynes ha fatto quello che ha potuto per arginare ove possibile lo strapotere delle Frecce d’Argento.

Sicuramente l’aspetto su cui Red Bull e i partner della Honda (alla penultima stagione in F.1) dovranno lavorare in ottica 2021 è l’affidabilità. Se Verstappen e Perez dovessero lottare in qualche modo per il campionato, tutti i cedimenti verificatisi in questa stagione dovranno essere un lontano ricordo.

Il triplo “zero” patito da Verstappen in terra italiana (pareva una maledizione) ha influito non poco sul secondo posto sfuggitogli in classifica piloti. Da segnalare come, comunque, la power unit Honda sembra essere arrivata al livello dei migliori, fattore assolutamente fondamentale in ottica futura, nel caso Red Bull dovesse “mettersi in proprio” dopo il ritiro dei giapponesi.

Max Verstappen: voto 8 - Stagione da “zanzara” con due acuti e un rimpianto

Max Verstappen ha fatto quello che ha potuto. C’è poco da obiettare alle prestazioni dell’olandese, unico in grado di essere sempre a lottare nelle prime posizioni e a dare del filo da torcere ai top.

La vittoria che ha chiuso la stagione ad Abu Dhabi è stata sicuramente espressione del miglior Verstappen visto in questa stagione. Una gara dominata, dove è mancato solo il giro veloce. Molto bella anche la prestazione nel secondo appuntamento di Silverstone, con un successo ampiamente meritato.

L’unico rimpianto per l’olandese della Red Bull è sicuramente rappresentato dal Gran Premio di Turchia, dove era l’indiziato numero uno per la vittoria. Invece, a Istanbul Max ha mostrato il suo “lato oscuro”, forse innervosito per la pole sfuggitagli al sabato.

In particolare, dopo una partenza non certo brillante, Verstappen è sembrato nervoso e troppo aggressivo, fino al testacoda mentre stava attaccando Perez. Un errore che gli è costato caro, e che è stato uno dei rarissimi momenti di sbandamento di questa stagione.

Nel complesso, in questo 2020 Max ha fatto del suo meglio per portare il massimo ad una Red Bull sempre più costruita su di lui. Il terzo posto finale gli sta sicuramente stretto, ma, come già detto, i tre ritiri per motivi meccanici e i due per incidente in cui era sempre incolpevole hanno lasciato il segno.

Alexander Albon: voto 5,5 - Non basta la crescita nel finale

Doveva essere l’anno in cui Alex Albon dimostrava di essere un pilota da top team. Ed aveva iniziato bene, con una vittoria sfiorata in Austria, toltagli da un contatto con Hamilton prima e da un problema tecnico poi nel finale.

Da quel momento in poi, la stagione di Alex è stata un vero e proprio calvario. Sempre battuto dal team mate, mai in lotta con i primi, costantemente in difficoltà nel mettere a punto la sua RB16. Già dopo poche gare, in molti tra gli addetti ai lavori lo vedevano fuori dai giochi prima della fine della stagione.

Nonostante la carenza di risultati, Marko e Horner gli hanno dato fiducia fino alla fine, pur lanciandogli diversi segnali. E’ indubbio che una crescita da parte del tailandese ci sia stata; i due podi al Mugello e a in Bahrain ne sono sicuramente un indice importante.

Il settimo posto finale in graduatoria e i più di cento punti di distacco da Verstappen, però, sono abbastanza indicativi delle difficoltà incontrate da Alex.  Peccato, perchè nell’ultima parte del 2019 il tailandese aveva ben sostituito Pierre Gasly a Milton Keynes.

L’arma migliore del suo arsenale è sicuramente il sorpasso, in particolare dall’esterno. Ne abbiamo visti tanti in stagione da parte sua; su tutti, quello ai danni di Ricciardo per il podio alla staccata della San Donato è tra i top degli ultimi anni.

Nel complesso, la sostituzione finale e il suo declassamento al ruolo di terzo pilota non giungono certo inaspettati; Albon si è probabilmente giocato tutte le carte per un posto da titolare in F.1. Con Helmut Marko e Christian Horner comunque le sorprese sono sempre dietro l’angolo, quindi... mai dire mai!

Nicola Saglia