Le dieci scuderie di Formula 1 continuano a fare letteralmente le "barricate" contro il possibile ingresso nel Circus del nuovo team Cadillac capitanato da Michael Andretti con il supporto di General Motors. Secondo quanto emerso nel corso dei test svoltisi a Sakhir, l'intenzione potrebbe addirittura essere quella di aumentare a 600 milioni di dollari la tassa anti-diluizione, creata nel 2020 al fine di compensare le perdite di premi in denaro derivanti dall'ingresso di nuove squadre.

ANDRETTI OSPITE...NON INVITATO

Sin dal momento in cui ha manifestato le proprie intenzioni di voler sbarcare in Formula 1, la realtà guidata da Michael Andretti non si è certo ritrovata con il tappeto rosso steso dai propri rivali. Tutt'altro: il potenziale ingresso dell'undicesimo team nel paddock è stato continuamente osteggiato dalle altre scuderie, timorose dall'eventualità di dover spartire la fetta di premi in denaro loro assegnata con un ospite...non invitato. Il tutto nonostante le recenti dichiarazioni del presidente FIA Mohammed Bin Sulayem, il quale si era esposto pubblicamente a favore di uno schieramento allargato, salvo poi fare parzialmente marcia indietro sulla questione.

Le preoccupazioni dei team principal sono di conseguenza aumentate dopo l'annuncio che Andretti avrebbe intrapreso la partnership con General Motors nella nuova avventura in F1, con il marchio Cadillac a rappresentare il colosso statunitense nella categoria regina. Al punto che, durante i recenti test in Bahrain, la volontà emersa sarebbe quella di creare un fronte compatto affinché possa essere aumentata la cosiddetta "anti-diluition fee", attualmente fissata a 200 milioni di dollari per le nuove scuderie ed entrata in vigore con il Patto della Concordia firmato nel 2020.

Una vera e propria tassa di "buona entrata" che riconoscerebbe a ciascun team la quota di 10 milioni di dollari volta a compensare i mancati introiti dalla spartizione dei premi. Un accordo valido fino a tutto il 2025, anno fissato da Andretti per il proprio ingresso in Formula 1 ma anche l'ultimo in cui sarà valido l'attuale Patto della Concordia ed i relativi accordi.

ATTENZIONE AL FUTURO DI ALPHA TAURI

Una mossa volta a disincentivare la realtà a stelle e strisce dal voler costituire una scuderia tutta propria, e che nasce strategicamente proprio nei giorni in cui è emersa la volontà da parte del gruppo Red Bull di mettere in discussione il futuro della scuderia Alpha Tauri. Come riportato infatti da AMuS, il nuovo management della bevanda energetica austriaca sarebbe orientato a riconsiderare la presenza di una propria seconda scuderia in Formula 1: sul piatto vi sarebbe la possibilità di trasferire l'intero team nel Regno Unito con conseguente risparmio di costi, mentre l'alternativa sarebbe quella di cedere l'intero pacchetto.

Ed è proprio da questo punto di vista che potrebbe rientrare in gioco Andretti Autosport. Un eventuale acquisto di Alpha Tauri (con conseguente rebranding del team) consentirebbe infatti di risolvere il problema dell'undicesimo team e di lasciare, almeno sulla carta, tutti contenti. Di certo, gli americani si troverebbero a dover sostenere un costo inizialmente più alto, ma con la possibilità al tempo stesso di poter contare su una struttura già avviata e ben collaudata, che vanta le proprie basi tra Faenza e Bicester. Il tutto, però, dovendo fare i conti con i potenziali competitor, rappresentati in primis da HitechGP, realtà da anni impegnata nelle categorie propedeutiche ed interessata al grande salto.

Marco Privitera