I commissari di gara hanno respinto il ricorso di Aston Martin alla squalifica di Sebastian Vettel dal GP di Ungheria in quanto la squadra non ha presentato elementi rilevanti.

Riassumiamo quanto successo al termine della rocambolesca gara: al momento dei controlli dopo l'arrivo, è stato possibile prelevare soltanto 0,3 litri di carburante dalla vettura del pilota tedesco. Da regolamento i piloti devono chiudere la gara con almeno 1 litro di carburante residuo, dunque la squalifica è stata inevitabile.

La seconda appendice dell'articolo 14 del regolamento sportivo (14.1.1), in materia di ricorsi, dice chiaramente che "Se, in gare facenti parte di un Campionato FIA, coppa, trofeo, sfida o serie, o di una serie internazionale, viene scoperto un nuovo elemento significativo e rilevante che non era disponibile per le parti che richiedevano la revisione al momento della decisione in questione, gli steward che hanno pronunciato una decisione o, in mancanza, quelli designati dalla FIA, possono decidere di riesaminare la loro decisione a seguito di un'istanza di riesame"

IL NUOVO ELEMENTO PRESENTATO

Il team britannico ha eseguito nuove analisi sulla vettura per presentare nuovi elementi da aggiungere alle telemetrie, disponibili già durante la gara. Da un controllo è emerso un guasto al sistema di alimentazione che, di fatto, ha causato il consumo eccessivo.

Per ammissione di Aston Martin, è stato possibile ottenere questi risultati solo dopo l'analisi di cento canali di dati, e il procedimento ha richiesto molto tempo data la complessità e il numero di dati da analizzare. In ogni caso, il team ha presentato un elemento nuovo.

ELEMENTO SIGNIFICATIVO E RILEVANTE?

In merito alla rilevanza, è necessario fare qualche passo indietro. L'art. 6.6.2 del Regolamento Tecnico F1 dice che "è necessario che in qualsiasi momento, ovvero anche dopo la gara, si possa prelevare dalla vettura un campione di carburante di 1 litro".

Alla prima udienza Aston Martin ha dichiarato che, secondo i loro calcoli utilizzando il Fuel Flow Meter (FFM) e tenendo conto della quantità imbarcata prima della gara, ci sarebbero stati ancora 1,44 litri di carburante nel serbatoio. Tuttavia, per ammissione dello stesso team, l'analisi di vari dati effettuata in un secondo momento ha mostrato che in realtà era rimasto meno di 1 litro alla fine della gara a causa di un malfunzionamento inizialmente inosservato nel sistema di alimentazione. Il risultato di queste analisi di fatto smentisce la precedente tesi del team.

Per quanto la spiegazione sia ammissibile, il team deve comunque assicurarsi che la vettura sia conforme al regolamento in ogni momento (come riportato dall'art. 3.2 Codice Sportivo Internazionale della FIA) e non è una difesa affermare che non è stato ottenuto alcun vantaggio in termini di prestazioni (secondo l'art. 1.3.3 Codice Sportivo Internazionale della FIA). L'elemento presentato, dunque, non è rilevante in quanto l'infrazione del regolamento c'è stata e non è contestabile. Sarebbe stato un dato rilevante la presenza di più di 1 litro di carburante nel serbatoio, non è rilevante invece il motivo dell'infrazione. Il ricorso di Aston Martin di fatto è respinto.

LA SPIEGAZIONE DEL PROBLEMA TECNICO

Come accennato in precedenza, un guasto al sistema di alimentazione ha causato il consumo eccessivo di carburante.

Nello specifico, la cella a combustibile ha perso pressione repentinamente e la pompa dell'aria al suo interno si è attivata alla potenza massima. Con una maggiore quantità di aria generata, il carburante si è bruciato più velocemente aumentando di fatto il consumo.

Il principale sospettato è la valvola di sfogo della pressione, che avrebbe ceduto, ma qualsiasi perdita di pressione avrebbe avuto le stesse conseguenze.

Beppe Dammacco

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