Durante il GP di Turchia la Sauber (oggi Alfa Romeo Racing) taglierà un traguardo importante, ovvero la gara numero 500 in Formula 1. La scuderia elvetica, in tutte le sue camaleontiche trasformazioni, raggiungerà un numero di partenze nella massima Formula che attualmente solo grossi nomi come Ferrari, Williams e McLaren sono riusciti ad allineare.

Indipendenti

Alla vigilia di questo importante evento, il team principal Frederic Vasseur ha dichiarato: "È una pietra miliare che dimostra l'incredibile tradizione di questa struttura. Come squadra indipendente per la maggior parte della nostra esistenza, abbiamo fatto vedere che è possibile costruire un progetto a lungo termine."

Il filo conduttore che lega assieme tutta la storia della scuderia di Hinwil abita proprio nell'essere indipendente, un concetto caro alla Formula 1 dell'epoca che fu e al fondatore Peter Sauber, che costruisce e prepara automobili da corsa fin dagli Anni Settanta. Nota romantica nel romanticismo stesso di questa storia è la "C" che contraddistingue la designazione delle sue creazioni, un omaggio alla moglie Christiane.

1993, l'esordio in F1

L'esordio dell'entità elvetica in un Gran Premio di Formula 1 è datato 1993, nella gara inaugurale del campionato corsa a Kyalami. JJ Lehto riuscirà a portare la debuttante C12, spinta da un V10 Ilmor e progettata sotto la direzione tecnica di Harvey Postlethwaite, fino al quinto posto finale in Sud Africa. Un risultato fantastico, se consideriamo il panorama tecnico-sportivo dell'epoca.

Dobbiamo però dare un po' più di contesto al "grande salto" nella massima Formula. Punto numero uno: all'epoca Sauber è un nome noto nel giro, perché ha vinto come factory team della Mercedes la 24 Ore di Le Mans e il Campionato Prototipi all'inizio degli Anni Novanta. In quell'epoca potevano vantare alla guida nomi come Heinz-Harald Frentzen, Michael Schumacher, Karl Wendlinger, Jochen Mass, Jean-Louis Schlesser e Mauro Baldi.

Punto numero due: l'avvento in Formula 1 si contestualizza in anni in cui l'interesse per il Circus è al massimo dei livelli, soprattutto per le Case automobilistiche. Questo momento storico ha i suoi pro e i suoi contro, perché un po' tutti sono attirati dal Circus, con risultati molto variabili. Per una BMW che non concretizza con la Simtek (realtà per certi versi simile a quella elvetica), una Mercedes (sotto le mentite spoglie dell'Ilmor) fa il suo ingresso, senza per altro fare brutta figura, con la Sauber.

Montagne russe

I ventisette anni in pista della scuderia di Hinwil sono un saliscendi di prestazioni e situazioni societarie. Dopo aver propiziato il ritorno in F1 di Mercedes-Benz e l'ingresso del marchio Red Bull, diventa factory team per la BMW, osando lì dove solo pochi possono permettersi di fare. Nel mezzo, diventa un partner importante per Ferrari. Nonostante tutto, l'inizio dell'era turbo-ibrida sembra trascinare la scuderia verso il baratro.

La vocazione da indipendente riesce a tenere in linea di galleggiamento e risollevare la scuderia. Basti pensare al 2017: prima gli elvetici firmano con Honda, ma a pochi mesi di distanza stracciano il contratto per riaccasarsi con la Ferrari. La retromarcia viene giustificata con "ragioni strategiche", che poi diventeranno più chiare nella sinergia con Ferrari, che riporterà nella massima Formula il marchio Alfa Romeo.

Il presente e il futuro

Sergio Marchionne giudicherà l'accordo, piuttosto sui generis per dirla tutta, come "una figata", pur sapendo che nemmeno una rondella tra telaio e PU verrà realmente prodotta dalla Casa del Biscione. Ma tant'è: Sauber continua la sua permanenza in Formula 1, facendo esordire Charles Leclerc e riportando in casa un pilota del calibro di Kimi Raikkonen.

Il 2021 vedrà ancora questo strano connubio tra Alfa Romeo e Sauber Engineering, ma oltre quella data non è chiaro cosa succederà. In ogni caso gli svizzeri, oggi come oggi, hanno un'attività di engineering invidiabile, con la dotazione di una galleria del vento all'avanguardia, tra l'altro utilizzata dalla F1 stessa per lo sviluppo dei concetti aerodinamici alla base del cambio regolamentare del 2022.

Non male per quella che potrebbe essere definita una piccola realtà, ma che ha fatto dell'indipendenza la propria bandiera. Mille di questi Gran Premi, Sauber!

Luca Colombo