La F1, dopo una settimana, torna in pista ufficialmente per il GP della Stiria, ma in realtà sarà una sorta di Gara-2 sul Red Bull Ring: nonostante tutto possiamo trovare qualche novità tecnica. Potrebbe risultare una gara scontata: nulla di più falso dopo quanto visto domenica scorsa. Sono tante le risposte che i vari team si aspettano e soprattutto è molta la voglia di rifarsi dopo un GP dell’Austria davvero pazzo. In pista non cambia nulla, fatta eccezione per la variabile pioggia, che potrebbe creare scompiglio e ridurre il divario fra i vari team.

Il Red Bull Ring si presenta come un circuito da medio carico dov’è di vitale importanza cercare un giusto compromesso fra i rettilinei e le curve, diverse anche ad angolo cieco, oltre a non sottovalutare l’altitudine. Abbiamo visto che la velocità di punta, assieme al corretto bilanciamento della vettura telaistico e aerodinamico nei tratti più guidati, è stato di fondamentale importanza. Vediamo quali sono i correttivi portati e le aspettative dei vari team:

Mercedes

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Sicuramente pieno per la pole e la vittoria di Bottas, ma vuoto per i problemi di surriscaldamento e affidabilità della W11, oltre alla prestazione un po’ in ombra di Hamilton. In Mercedes vogliono ripartire con una doppietta perentoria, ma non sarà scontata. A entrambi i piloti, prima della gara, è stato chiesto di non salire sui cordoli per evitare vibrazioni deleterie al sistema elettrico. Nello specifico a subire sarebbe stato il cambio e il suo attuatore che, per via delle continue vibrazioni, avrebbe sfarfallato minando l’affidabilità della monoposto. Pare che il tutto sia riconducibile per via di problemi della rigidezza del telaio e quindi non immediatamente risolvibili.

Escluso il problema di surriscaldamento del cofano motore dovuto alla livrea nera: al di sotto c’è un rivestimento argenteo proprio per isolare la Power Unit della stella e mantenere accettabili le temperature di esercizio.

Ferrari

Dopo un primo round in Austria terminato al di sopra delle aspettative, grazie al secondo posto di Leclerc, in Ferrari sanno che c’è bisogno di rimboccarsi le maniche. Come previsto al Red Bull Ring è arrivato qualcosa di nuovo sulle SF1000: l’obiettivo è cercare una comparazione per vedere se effettivamente si è imboccata la strada giusta. Si parte da una leggera rivisitazione dell’alettone anteriore con il profilo principale che presenta un bordo d’ingresso meno curvo e più appiattito (freccia gialla) che lavora in sinergia con l’upper flap più alto ora più svergolato verso l’esterno (freccia verde), il tutto per incrementare l’effetto Outwash e ridurre il carico sull’anteriore. Completa il pacchetto un diverso marciapiede che presente un ricciolo di dimensioni maggiori per cercare di sigillare il fondo (freccia azzurra).

Gli uomini in rosso hanno portato in Austria un nuovo fondo piatto per cercare di incrementare l’efficienza del fondo vettura. Si può notare una diversa lavorazione degli slot alle estremità laterali: sono diminuite le rotaie, vicino le fiancate, in favore di ben nove soffiature (freccia blu) per incrementare la flessione del fondo e ovviare al fenomeno del Tyre Squirt. Inoltre è presente una deriva orizzontale con corda più ampia (freccia rossa) dinnanzi le ruote per addrizzare il flusso verso lo scivolo del diffusore.

Si è parlato anche di un differente assetto per cercare di ammorbidire, nei limiti del possibile, la SF1000 in modo da generare più grip meccanico in fase di riaccelerazione dalle curve. Oltre ad avere un assetto più sincero e prevedibile, vero problema della monoposto alla sua prima uscita stagionale. (Foto: @AMuS; @Gianludale27)

Red Bull

Una buona notizia in casa Red Bull riguarda le Power Unit delle due monoposto. Ricordiamo che entrambe le RB16 hanno avuto problemi di natura elettrica lo scorso weekend, ma fortunatamente non hanno riguardato i propulsori Honda. Dal punto di vista aerodinamico, già nel corso delle ultime prove libere dello scorso weekend, le vetture austro-inglesi hanno utilizzato un musetto più rastremato. Anche i piloni di sostegno dell’ala anteriore sono più ravvicinati per cercare una maggior rigidezza d’insieme (cerchio verde), il tutto evidentemente per ridurre la sezione frontale a favore della penetrazione aerodinamica.

In questo weekend invece si è potuto osservare un nuovo alettone posteriore. A cambiare sono state le paratie verticali: presenti tre nervature sulla parte alta per cercare di pulire il flusso in coda. Inoltre è possibile notare degli slot a S, di scuola Haas, in mezzeria per cercare di schermare l’aria perturbata generata dal rotolamento degli pneumatici posteriori e, al contempo, incrementare l’effetto di espansione del fondo piatto. (Foto: @AMuS; @AlbertFabrega)

McLaren

Oltre alla Racing Point la McLaren è stata la vera sorpresa di inizio stagione. Il team di Woking ha portato in pista una monoposto davvero efficace in grado di far sfigurare la casa madre Renault a parità di Power Unit. L’imperativo è non adagiarsi sugli allori: proprio per questo sulla MCL35 sono apparsi due flap a fine cofano motore (freccia verde). Obiettivo: cercare di migliorare l’estrazione dell’aria calda dal cofano e, contemporaneamente, incrementare l’efficienza aerodinamica del posteriore. Una soluzione già vista negli anni passati, ma in grado di funzionare egregiamente anche sulle monoposto di quest’anno. (Foto: @McLarenF1)

Haas

Spiegato la causa del doppio ritiro nella prima stagionale: sia Magnussen che Grosjean hanno avuto problemi ai freni. Ricordiamo che la monoposto Italo-americana utilizza un impianto Brembo (lo stesso utilizzato dalla Ferrari) accoppiato a dischi della Carbon Industrie. E in Austria, per cercare di migliorare l’efficienza aerodinamica, si è andato a scapito dell’efficienza meccanica. Tanto che si è deciso di lasciare le feritoie per raffreddare l’impianto dei freni anteriori parzializzate. Il risultato è che le temperature sono andate alle stelle, per via dell’aria più rarefatta, mandando in avaria i freni. Tant’è vero che entrambi i piloti sono andati nelle vie di fuga di curva quattro. Il team Haas pare non navigare in ottime acque, in quanto è stato l’unico alla ripresa delle attività a non aver effettuato un test (vedasi filming day), oltre a non portare alcuna novità in pista.

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Articolo e grafiche a cura di Michele Montesano