Il GP di Spagna, negli ultimi vent'anni teatro privilegiato per capire forze e debolezze delle monoposto di F1, ha evidenziato la fatica di Bottas e Perez nello sfornare prestazioni simili ai loro compagni di squadra. Come valutare dunque le gare dei numeri due sulle migliori monoposto del lotto?

Bottas: questione di ritmo

Bottas sicuramente è quello messo meglio tra i due, perché sembra che la monoposto lo assecondi di più. Ovviamente non possiamo dire che il feeling con la vettura sia al 100% visto il tempo perso dietro a Leclerc, su una Ferrari decisamente meno prestazionale. Nel confronto con Hamilton, Valtteri paga molto sul ritmo. In ogni caso fa quello per cui viene pagato e non costituisce intralcio sul caposquadra, soprattutto in situazioni di sorpasso delicate come quella odierna. Si dimostra essere un pessimo cliente nella mini gara del GPV, dimostrando di avere potenziale sul giro secco. La scelta migliore per la Mercedes, anche in Spagna.

Perez: problematica più complessa

Perez doveva rappresentare l'arma in più della Red Bull contro AMG Mercedes. Nonostante il potenziale della RB16B, Checo non riesce ad esprimere il suo potenziale: il confronto con il compagno di squadra, sul ritmo e sul giro secco, lo vede lontano. Il messicano ha dichiarato, prima del GP, qualche difficoltà nell'adattarsi alla vettura e a trovare il feeling giusto. A Barcellona Perez viene fuori sulla distanza, ma non abbastanza per andare a coprire la quarta posizione che la sua vettura reclamerebbe di diritto. Catalunya propone un quadro della situazione visto e rivisto in casa Red Bull, con la sola differenza che Checo non proviene dal vivaio della scuderia. Come visto oggi, Verstappen ha un disperato bisogno di un guardaspalle come Bottas, altrimenti la scalata verso il titolo diventerà un'arrampicata impossibile.

Luca Colombo

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